Attualità

Coronavirus, ragazze anconetane aprono raccolta fondi per l’ospedale di Torrette

Colpite dalla crescita dei contagi nelle Marche due amiche hanno deciso di aprire una donazione su Gofoundme per gli Ospedali Riuniti di Ancona. Obiettivo: contribuire all'acquisto di attrezzature necessarie per l'emergenza Coronavirus

ANCONA – In poco più di 15 ore ha accumulato quasi 10mila euro la raccolta fondi per gli Ospedali Riuniti di Ancona avviata da due amiche di 23 e 24 anni per l’acquisto di attrezzature mediche per l’emergenza Coronavirus. Carolina Schiavoni e Sara Malavenda, è questo il nome delle due ragazze di Ancona, hanno avuto l’idea di aprire la raccolta fondi su Gofundme  mentre ascoltavano il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che annunciava l’estensione delle misure restrittive a tutto il paese. È li, in quel momento, che è scattato in loro il bisogno di fare qualcosa, di aiutare in questa situazione drammatica.

«Abbiamo visto che dopo il discorso di Conte molti influencer avevano aperto donazioni per l’ospedale San Raffaele di Milano e per altri ospedali pubblici – spiega Sara– . Da lì è nata l’idea di aprire una raccolta fondi per l’Ospedale di Torrette».

Una idea che le due amiche hanno subito messo in pratica tanto che già alla mezzanotte di ieri sera (9 marzo) avevano lanciato la donazione sulla piattaforma Gofoundme.

«Siamo due semplici ragazze – si schernisce con modestia Carolina, figlia di Claudio Schiavoni, presidente Confindustria Marche – , la mia amica sta studiando Giurisprudenza alla Cattolica a Milano e io lavoro in un’azienda. Il nostro unico intento è quello di aiutare»

A far leva sulla sensibilità delle due amiche, il fatto che i contagi stiano crescendo nelle Marche, come nel resto del Paese. «La situazione sembra più grave rispetto a quanto ci dicono, probabilmente per non allarmarci – spiega Sara – , inoltre crediamo che gli aiuti non siano mai abbastanza specie in situazioni di emergenza come questa».

La raccolta fondi per Torrette su Gofoundme

«Non vorremmo mai arrivare al punto che si debba scegliere fra le persone da salvare lasciando indietro i più fragili – osserva – , come anziani e malati. Abbiamo pensato subito ai nostri cari, ai nonni. Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa».

E al risveglio questa mattina per Carolina e Sara c’era già una bella sorpresa perché in poche ore la donazione aveva già raccolto più di 1000 euro, grazie al tam tam sui social network e sui gruppi WhatsApp.

Alla donazione avevano dato il limite dei 5mila euro che però è stato raggiunto in poche ora. Per questo le due ragazze anconetane hanno innalzato l’importo della donazione ponendo l’obiettivo a 100mila euro. Questa mattina hanno subito preso contatto con la segreteria ospedaliera di Torrette informandoli della loro iniziativa. Con grande generosità Carolina e Sara hanno chiesto alla direzione ospedaliera di cosa avesse bisogno la terapia intensiva per affrontare questa fase emergenziale.

«Abbiamo visto le persone molto disponibili per questa causa – sottolinea Carolina – quindi più riusciamo a ricavare e meglio è. Ho chiesto all’ospedale se hanno bisogno di qualcosa in particolare, in modo da poter mettere un budget mirato».

Da sinistra Sara Malavenda e Carolina Schiavoni

«La situazione in cui ci troviamo non è facile – prosegue – sarebbe tutto più semplice se stessimo chiusi in casa invece di continuare ad andare in giro».
Carolina rivolgendosi ai suoi coetanei che sabato sera hanno affollato Piazza del Papa dice: «Capisco che sia difficile stare in casa, specialmente ora che ci sono le scuole chiuse, ma credo che dobbiamo fare tutti uno sforzo per far sì che tutti questi contagi finiscano».

«Sono veramente commosso della grande generosità e dello slancio solidale che le nostre carissime Carolina e Sara stanno profondendo in questo momento di grave difficoltà per il nostro ospedale e per la nostra comunità – commenta il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi – . Abbiamo bisogno di sentire che le persone ci sono vicine, ne ha nno bisogno quegli operatori che, a partire da chi si occupa di emergenza urgenza e intensivitá, stanno facendo turni prolungati spesso senza soluzione di continuità per via delle continue nuove accettazioni che provengono da tutta la regione. Grazie, grazie, grazie! Di esistere a tutti i nostri sostenitori » .

Il direttore amministrativo degli Ospedali Riunti di Ancona Antonello Maraldo, esprime gratitudine da parte della direzione ospedaliera verso una comunità che dona attraverso mille canali. Inoltre invita per rendere più funzionale la raccolta a «convogliare su una o più iniziative le donazioni in modo da agevolare le operazioni di contabilizzazione».

Il professor Abele Donati, primario della Terapia Intensiva degli Ospedali Riuniti di Ancona, commenta positivamente la notizia della raccolta fondi. «Abbiamo bisogno urgente di attrezzature – spiega il primario – , in particolare di ventilatori polmonari e monitor con centralina che possano comunicare via wi-fi per consentire la visualizzazione centralizzata su remoto dei dati dei pazienti. Ma abbiamo bisogno anche di letti da terapia intensiva». Il professor Donati coglie l’occasione anche per invitare le persone a restare a casa e a «non muoversi, ma uscire solamente per casi di estrema necessità». «Non andate in ospedale» prosegue il primario ribadendo che in caso di sospetto Coronavirus è necessario rivolgersi al numero .

Ti potrebbero interessare