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Coronavirus, l’intervista ai marchigiani: cautela sì, psicosi no – VIDEO

Un po' stretti nella morsa del timore, ma con una grande voglia di vivere, non cedono all'allarmismo. Abbiamo raccolto alcuni pareri, ecco cosa ci hanno detto 

Immagine di repertorio

ANCONA – Tutti virologi ed epidemiologi con il Coronavirus? I marchigiani dicono no grazie e alla paura dell’untore preferiscono di gran lunga una misurata cautela, senza sfociare però nell’allarmismo. Un atteggiamento di chi la sa lunga e improntato a quella praticità che da sempre contraddistingue il popolo della nostra terra. Nonostante la paura comunque sia presente, accanto ad essa coabita anche un cauto ottimismo che non si lasca vincere dall’atteggiamento catastrofista.

I marchigiani non cambiano dunque le loro abitudini per colpa del Coronavirus e continuano a fare regolarmente la spesa nei mercati rionali e nei negozi, anche se molti preferiscono evitare gli orari centrali e i super market, dove si concentrano molte persone.

Certo nelle vie del centro ad Ancona, nelle ore di punta, la flessione di gente è innegabile ed evidente, così come nei negozi e nei bar, dove se fino alla settimana scorsa fare colazione al bancone era impresa da eroi, oggi guardandosi intorno c’è il barista e pochi altri. Frequentatissime invece le farmacie dove, anche se evitando nevrastenismi vari, c’è indubbiamente la caccia alle mascherine e ai disinfettanti vari.

Un popolo misurato dunque, quello marchigiano, anche se è innegabile che la mente di questi tempi venga attraversata dal dubbio che la persona alla quale si è appena stretta la mano, incontrandola magari al lavoro, sia stata recentemente in Oriente o a Codogno. Insomma un pò stretti nella morsa del timore, ma con una grande voglia di vivere.

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