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Fincantieri, cassa integrazione prorogata. Fiom Cgil:«Tavolo di confronto per organizzare riapertura»

La misura di sostegno al reddito attivata in seguito al lockdown delle attività produttive è stata prolungata fino al 3 maggio, Ma intanto si lavora per la ripresa del cantiere

ANCONA – Cassa integrazione per i dipendenti Fincantieri prorogata fino al 3 maggio. È quanto emerge dal vertice nazionale che si è svolto questa mattina in videoconferenza fra l’azienda e le organizzazioni sindacali nel quale è stato siglato l’accordo per la proroga della misura a sostegno del reddito. Con il lockdown delle imprese produttive imposto per limitare l’epidemia di coronavirus, anche Fincantieri aveva chiuso i battenti dopo una aspra trattativa con i sindacati. Ora però, con il calo dei contagi, l’azienda preme per riprendere l’attività produttiva.

«Fincantieri ha spiegato che la ripresa delle attività produttive nei cantieri avverrà gradualmente e solo dopo una fase di pianificazione relativa alle misure di prevenzione necessarie per contenere i contagi – spiega Tiziano Beldomenico, segretario regionale Fiom Cgil -, fino a quella data nel cantiere saranno presenti solo pochissimi lavoratori per mettere in sicurezza le imbarcazioni e gli impianti. Ma l’azienda ci ha anche comunicato che da qui in avanti ci dovremo organizzare per le riaperture delle produzioni che avverranno in prima fase con i lavoratori diretti di Fincantieri e successivamente con quelli delle ditte».

Insomma una fase di passaggio, quella che traghetterà verso la riapertura, che potrebbe slittare anche al 18 maggio, che i sindacati dovranno impiegare per definire le misure di sicurezza per garantire la salute dei lavoratori, «non solo all’interno del cantiere» sottolinea Beldomenico, ma anche all’esterno dell’azienda, ad esempio durante i trasporti pubblici che i lavoratori potrebbero utilizzare per raggiungere il porto.

Inoltre per la riapertura i sindacati hanno ottenuto che questa passi al vaglio del comitato tecnico scientifico nazionale costituito da virologi e chiede un tavolo di confronto permanente per trovare le soluzioni più adeguate per la riapertura.

«Siamo pronti a contrastare qualunque forzatura da parte dell’azienda – conclude – nel volere incrementare il personale nel cantiere già dai prossimi giorni. Faremo pressione anche sulla Prefettura nel caso in cui la produzione dovesse aumentare prima del 3 maggio. Chiederemo all’azienda di organizzare riunioni settimanali e giornaliere per organizzare la riapertura». Ad oggi all’interno del cantiere hanno ripreso a lavorare una quarantina di persone per le attività consentite dal decreto ministeriale.

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