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Fase due: ecco cosa cambia da parrucchiere ed estetista fra tinte, ceretta e chiacchiere allo specchio

Bandite le riviste nei saloni, d'obbligo finestre e porte aperte. Si dovrà preferire il pagamento tramite bancomat o carta. Ecco le linee guida per la ripartenza in sicurezza. Abbiamo raccolto il parere degli operatori

La prova presso il salone Amoa

ANCONA – Ingressi e tempi contingentati, porte aperte, niente riviste, ma via libera alle chiacchiere a patto che non siano faccia a faccia, ma fatte allo specchio. Sarà così andare a farsi la messa in piega e la ceretta secondo quanto stabilito dalle linee guida varate da Inail e Istituto Superiore di Sanità nel documento tecnico che traccia le misure per prevenire il contagio da coronavirus. Misure stringenti che piovono addosso agli operatori del settore della cura della persona, già stremati da oltre due mesi di chiusura.

Ma vediamo cosa cambia. Parola d’ordine prenotare online o telefonicamente in modo da evitare sovrapposizioni fra clienti e assembramenti.
Inoltre il parrucchiere e l’estetista devono provvedere ad informare i clienti sulla necessità di osservare le misure di igiene personale come ad esempio il lavaggio della barba prima di recarsi dal barbiere

Ogni cliente potrà accedere al locale da solo, mentre per chi ha bisogno di assistenza (minori, disabili, anziani non autosufficienti) è consentita la presenza di un accompagnatore da concordare in fase di prenotazione.
Il guardaroba sarà off limits e la borsa con gli eventuali indumenti andranno consegnati all’ingresso e saranno posti all’interno di una sacca  individuale monouso. I clienti dovranno accedere a saloni e centri estetici in mascherina, che potrà essere tolta solo per il tempo necessario ad effettuare il trattamento come nel caso del viso, trucco o della cura della barba.

In salone i clienti dovranno indossare una mantella o un grembiule monouso, mentre gli asciugamani se riutilizzabili dovranno essere lavati ad almeno 60 gradi per 30 minuti dopo essere stati posti e conservati in un contenitore che eviti la promiscuità fra i capi. Colpi di sole, tintura, permanenti e qualunque altro trattamento ai capelli dovranno essere preceduti dal lavaggio.
Al momento del pagamento si dovrà preferire la formula con bancomat e carta per ridurre al minimo il passaggio di denaro contante. Inoltre in salone ci saranno gel disinfettanti a base alcolica da utilizzare all’ingresso e all’uscita.

Dopo ogni trattamento l’area di lavoro e gli strumenti utilizzati (forbici, pettini, e altri accessori) dovranno essere sanificati, così come le superfici comuni come tastiere, Pos, maniglie, corrimani. Attenta la sanificazione dei locali che dovrà essere eseguita quotidianamente e con prodotti specifici.

Le finestre dei locali dovranno rimanere sempre aperte e nei locali dotati di estrattori d’aria questi dovranno essere mantenuti in funzione per l’intero orario di apertura. Il ricambio d’aria dovrà essere regolare anche mantenendo la porta di ingresso aperta. No alla funzione di ricircolo dell’aria negli impianti di condizionamento.

Bandite le riviste all’interno dei locali, ma si potrà ovviare leggendo online sul proprio smartphone o facendo due chiacchiere con il parrucchiere o con il cliente vicino, si fa per dire perché a due metri, a patto però di evitare le conversazioni faccia a faccia per evitare la trasmissione del temuto droplets, ossia le goccioline di saliva che veicolano il virus. Insomma le chiacchiere potranno essere fatte solo guardandosi allo specchio.

Il personale dovrà essere rigorosamente in mascherina e guanti, con l’accorgimento della visiera per quei trattamenti che necessitano una distanza ravvicinata al viso del cliente. Obbligatorie le mascherine chirurgiche durante tutta la giornata di lavoro e di guanti in nitrile che dovranno essere cambiati dopo ogni cliente. Anche il personale addetto alla cassa dovrà indossare la mascherina chirurgica prevedendo barriere di separazione in plexiglass.

Cosa cambia nei centri estetici? Le misure di sicurezza sono le stesse previste per i parrucchieri, con l’obbligo di distanza anche qui di 2 metri fra ogni postazione. Durante i trattamenti estetici, i pannelli della cabina dovranno essere chiusi, e ai trattamenti al viso che implicano l’uso di vapore, ne andranno preferiti altri.
Banditi sauna e bagno turco, così come le vasche idromassaggio. I lenzuolini dovranno essere monouso e le cabine dovranno essere disinfettate scrupolosamente dopo ogni cliente, così come gli strumenti utilizzati. Le estetiste dovranno indossare mascherine Ffp2 e Ffp3 senza valvola espiratoria per le attività di cura del viso nelle quali viene usato il vapore e schermi facciali come visiere quando c’è un contatto ravvicinato al viso della cliente. Le visiere andranno sanificate dopo ogni utilizzo.

Il personale del Beauty Studio

Nonostante le restrizioni però l’entusiasmo non manca fra gli operatori. «Siamo felici di riaprire e poter incontrare i nostri clienti – commenta Beatrice Capogrosso, titolare del centro estetico Beauty Studio di Osimo Stazione -; le restrizioni ci sono, ma ci stiamo impegnando al massimo per rispettarle tutte. Di fatto la nostra categoria lavorava già in sicurezza dal punto di vista della sterilizzazione e dell’igiene, ora dobbiamo sostenere ancora altre spese per fare ancora di più, anche se potremo ricevere meno clienti, ma questo è il momento che stiamo vivendo».

«Concordo con il protocollo perché il lavoro va fatto in sicurezza per i nostri clienti e per noi operatori, ci teniamo a rispettare le regole», spiega Mauda Galdenzi, cotitolare del salone di parrucchieria Bruno Galdenzi di Ancona.

Serenella Mezzelani

«Stiamo aspettando che ci diano il via libera per riaprire – dichiara Serenella Mezzelani, titolare del salone Acconciature Serenella di Abbadia di Osimo – ma oltre a tutta la questione sicurezza e alle misure stringenti stiamo avendo anche il problema delle forniture carenti, sia sul fronte dei guanti che degli spray battericidi che vengono dati in maniera centellinata».
Resta in piedi il nodo delle tasse e degli affitti da pagare, come osserva la Mezzelani, ponendo l’accento sul fatto che le entrare saranno inferiori a fronte di costi maggiori per le attrezzature.

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