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Coronavirus e autopsie, Buscemi: «Nuovo round di accertamenti per chiarire le morti»

Il medico legale di Torrette prevede un incremento nel numero di accertamenti post mortem per chiarire eventuali responsabilità per decessi liquidati come covid correlati. Inoltre ribadisce che nella fase emergenziale le autopsie hanno continuato ad essere svolte

Medici (Foto di marionbrun da Pixabay)

ANCONA – Il Ministero della Salute ha emanato una nuova circolare che pone fine alle polemiche sollevate in merito alle autopsie sui pazienti Covid-19.  Un gruppo di anatomopatologi guidato dal professor Pomara aveva chiesto al governo di annullare la circolare che sconsigliava gli esami post mortem e aveva parlato di un lockdown della scienza. A seguirlo erano stati alcuni anatomopatologi biochimici, anestesisti e clinici di Foggia, Trieste, Catania, Messina, Torino e della Sapienza di Roma. Con la nuova circolare, nella quale vengono aggiornate le disposizioni sul settore funebre, cimiteriale e sulla cremazione il Ministero chiarisce che le autopsie sui casi di coronavirus possono essere svolte anche nella fase due «con l’applicazione rigorosa dei protocolli di sicurezza».

La protesta però non era stata condivisa da tutti i medici, tanto che la dottoressa Loredana Buscemi della medicina legale degli Ospedali Riuniti di Ancona come spiega non ha mai visto nel documento iniziale del Ministero un divieto ad eseguire le autopsie. «Non si tratta di un lockdown della scienza, ma piuttosto di indicazioni sui dispositivi di protezione individuale da adottare nell’esecuzione delle autopsie e sui requisiti tecnici che devono rispettare le sale settorie per garantire la sicurezza dei medici nella fase emergenziale. Ma le autopsie non sono mai state vietate, le abbiamo sempre fatte anche durante l’emergenza».

Infatti il Ministero della Salute aveva impartito precise indicazioni sulle caratteristiche tecniche delle sale settorie, come ad esempio «un adeguato sistema di aerazione, linee guida per le autopsie, un sistema a pressione negativa», osserva il medico legale. «L’Azienda ospedaliera di Torrette – prosegue – si è subito attrezzata per consentire queste autopsie e i clinici non hanno mai avuto remore nel chiedere esami autoptici e riscontri diagnostici, utili come approfondimenti di natura scientifica».

Loredana Buscemi
Loredana Buscemi, medico legale

Sono state una decina le autopsie eseguite a Torrette dalle quali è emerso, sui casi accertati come covid-19, un quadro di interessamento «non solo polmonare – prosegue – , ma anche a livello dell’apparato circolatorio, dell’endotelio vasale, con fenomeni trombotici diffusi a carico di diversi organi, specie dei polmoni». Insomma accertamento fondamentale, quello dell’autopsia, che come osserva il medico legale, consente di «accertare la causa della morte e definire gli approfondimento clinici, valutando l’effetto terapeutico dei trattamenti utilizzati, oltre che di rivestire una importanza fondamentale per la ricerca scientifica».

«In questa fase di ripresa della normalità – spiega – anche le Procure torneranno a chiedere autopsie giudiziarie che prima avevano subito un rallentamento per l’emergenza in corso». Ma secondo la dottoressa Buscemi è prevedibile anche «un nuovo round di accertamenti autoptici che potranno essere di aiuto per chiarire, anche attraverso esumazioni, eventuali responsabilità sulle morti correlate al covid-19, come ad esempio quelle avvenute nelle case di riposo, oltre che per accertare se morti che non sono state legate al virus in buona fede invece lo erano». Nei casi in cui le persone decedute per covid-19 sono state cremate, si procederà agli accertamenti sulle cartelle cliniche precisa la dottoressa Buscemi.

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