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Copernicus, gennaio 2024 il più caldo. Passerini (Univpm): «Senza nevicate tardive, quest’estate rischiamo deficit idrico»

Secondo l'Osservatorio europeo Copernicus per la prima volta il pianeta ha superato la soglia di 1,5°C di riscaldamento in 12 mesi consecutivi rispetto all'era preindustriale

Giorgio Passerini
Il professor Giorgio Passerini

ANCONA – A gennaio di quest’anno è stato toccato il record del caldo. Ad annunciarlo è l’Osservatorio europeo Copernicus. Per la prima volta il pianeta ha superato la soglia di 1,5°C di riscaldamento in 12 mesi consecutivi rispetto all’era preindustriale. Insomma gennaio 2024 è risultato essere il più caldo in assoluto da quando sono iniziate le misurazioni.

Tra febbraio 2023 e gennaio 2024, la temperatura globale dell’aria sulla superficie del pianeta è risultata essere di 1,52°C più alta rispetto al periodo che va dal 1850 al 1900. Nel mese appena trascorso la temperatura media si è attestata a 13,14°C.

«L’inverno, di fatto, non c’è ancora stato – dice il meteorologo Univpm Giorgio Passerini – , questo potrebbe far pensare che la primavera tarderà arrivare, come avvenuto anche l’anno scorso. El Niño tende a far aumentare le temperature e anche se gli effetti maggiori interessano le coste del Pacifico, le temperature sono aumentate globalmente, e l’impatto si ha anche sul Mediterraneo, e in particolare sull’Italia».

Il docente di Fisica Tecnica Ambientale dell’Univpm evidenzia che l’analisi dell’Osservatorio Copernicus conferma «che ci troviamo in una fase di riscaldamento globale». La preoccupazione espressa dal professor Passerini è quella che il quadro meteorologico attuale finisca per aggravare il deficit idrico.

A tal proposito evidenzia la scarsità di precipitazioni piovose e nevose negli ultimi mesi «se non ci saranno nevicate tardive questa estate anche nelle Marche avremo problemi di approvvigionamento idrico». Intanto tra venerdì e sabato sulle Marche è atteso l’arrivo di una perturbazione, fa sapere, che se sulla fascia Alpina e sul Tirreno farà scendere piogge molto abbondanti e nevicate importanti, sulle Marche non avrà gli stessi effetti: «Le piogge saranno esigue e le nevicate scenderanno solo sopra i 2mila metri». Insomma «siamo in pieno cambiamento climatico e questo inverno mostra un aspetto più autunnale che invernale» conclude.

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