Ancona-Osimo

Ancona, Vasco incanta i fan: «Basta guerre non ne possiamo più»

Dal palco dello stadio del Conero il rocker di Zocca ha cantato quasi tre ore lanciando un messaggio di pace. «La musica è contro i conflitti». In 33mila hanno ballato e cantato a squarciagola

ANCONA – «Siamo soli ma siamo in tanti, siete fantastici, quanto mi siete mancati. Per fortuna è finita, finalmente, finalmente». Così Vasco Rossi si è rivolto al suo pubblico, ieri sera (26 Giugno), dal palco dello stadio del Conero, che ha segnato il suo nono concerto in città, il Vasco Live tour.

Un tour nazionale firmato Live Nation che ad Ancona ha visto la collaborazione dell’agenzia Comcerto di Eric Bagnarelli. Erano 11 anni che Vasco Rossi mancava dal capoluogo dorico e la pandemia ha rallentato il suo ritorno. Carico, grintoso, esplosivo, il rocker di Zocca ha dato il meglio di se stesso per quasi tre ore su un palco alto come un palazzo di nove piani.

Cappellino nero in testa e via di voce per intonare i più bei successi che hanno segnato la sua carriera. ‘Vita spericolata’, ‘Tofee’, ‘Stupendo’, ‘Siamo soli’, ‘Un senso’, ‘Gli spari sopra’, ‘C’è chi dice no’, ‘Rewind’, ‘Sally’ e non poteva mancare, sul finale, ‘Albachiara’. Ventisette brani cantanti su e giù per il grande palco lungo 90 metri è dotato di 1.500 corpi illuminanti.

L’arrivo sul palco è stato preceduto da una serie di ole che hanno preso forma per tutto il perimetro dello stadio, dalla curva alle tribune. Alle 21 in punto l’inizio del concerto e poi le prime parole del Blasco: «Ciao, finalmente. Sono due anni che aspettavo, un periodo duro per tutti, però è finito, è finito». Sulle note del brano ‘Eh già’ ha canticchiato “io sono vaccinato, tre volte”.

Il suo pensiero è andato anche alla guerra in Ucraina. «Tutte le guerre sono contro l’umanità ha detto Vasco – contro la civiltà e le vittime sono sempre i più deboli, i bambini, le donne. Tutte le guerre sono contro le donne, vogliamo vivere in pace basta guerre, non ne possiamo più, la musica è contro la guerra dove c’è musica non c’è guerra. Solo l’amore ci salverà, l’amore e la musica». Fan scatenati, visi dipinti con la scritta Vasco, fascette in testa e anche qualche ragazza che ha osato dei topless.

Finito il concerto la carovana dei 33mila si è incamminata chi a piedi chi con i bus navetta messi a disposizione dal Comune chi in scooter. Lunghe file per smaltire il popolo del Blasco con l’impegno di polizia locale, carabinieri e questura che hanno messo in campo un nutrito numero di personale dei vari reparti. A vigilare sul posto c’era anche il questore Cesare Capocasa e la dirigebte della Digos Margherita Furcolo. Diversi malori sono stati registrati durante l’attesa e il concerto, tutti soccorsi con il personale dl sanitario presente. 

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