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Ancona, Comitato Priorità alla Scuola e sindacati in sit-in: «Non siamo polli, basta alle classi pollaio»

La manifestazione davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Regionale. Fra le rivendicazioni screening e vaccini per la popolazione scolastica e la stabilizzazione dei precari

La manifestazione del Comitato Priorità alla Scuola davanti all'Ufficio Scolastico Regionale

ANCONA – Non più di 20 studenti per classe, più risorse per i trasporti scolastici, screening e vaccini contro il covid per alunni e personale. Sono sostanzialmente queste le richieste che hanno spinto il Comitato Priorità alla Scuola a mobilitarsi nel primo pomeriggio di oggi davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale ad Ancona, nell’ambito di una iniziativa nazionale che tocca numerose città.

Nella giornata in cui gli studenti marchigiani delle superiori sono rientrati in classe al 50%, Lidia Mangani, membro del Comitato Priorità alla Scuola ed ex preside, ha sottolineato che si tratta di un risultato ottenuto «grazie alla lotta del Comitato». Un «primo obiettivo» raggiunto che però non dissuade il gruppo di docenti, studenti e genitori dal proseguire nell’azione di monitoraggio sul mondo scolastico: «Verificheremo che i trasporti siano adeguati alla ripresa in presenza», annuncia Mangani, nell’evidenziare che la battaglia prosegue e si amplia con l’obiettivo di «combattere le criticità strutturali della scuola».

I manifestanti davanti l’Ufficio Scolastico Regionale

Al motto di «non siamo polli, basta alle classi pollaio», il Comitato ha messo fra le priorità della sua agenda in testa ai nodi da affrontare proprio quello delle classi numerose, che hanno provocato lo stop delle lezioni in presenza con la pandemia: «La normativa nazionale prevede che per la formazione delle classi superiori sono previsti minimo 27 studenti, questo significa che con questi parametri è impossibile non avere le classi pollaio – dichiara Lidia Mangani – è importante non solo con la pandemia ma anche in linea generale, perché questo va a discapito della qualità della didattica e degli alunni».

Silvia Mariotti, tra le fondatrici del Comitato ha auspicato che il ritorno sui banchi degli studenti possa essere continuativo e che si eviti di ricorrere alla chiusura delle scuole come prima misura per tentare di affrontare l’emergenza sanitaria, perché «i ragazzi non possono sempre essere penalizzati», inoltre invoca uno screening periodico sulla popolazione scolastica, anche a campione sulla scia «di quanto sta facendo la Regione Toscana».

Con la manifestazione, il Comitato affiancato da Cgil, ha invocato per studenti, docenti e personale Ata, una attività di screening per sondare l’eventuale positività al covid-19 e di inserire il personale scolastico fra le categorie prioritarie nella vaccinazione, «soprattutto le persone più fragili e più anziani». Tra le richieste sollevate anche quella di «un investimento serio sull’edilizia scolastica perché andrebbe a beneficio della sicurezza e della didattica».

A condividere la battaglia anche Flc Cgil. Lilly Gargamelli, segretaria regionale della sigla sindacale, afferma «abbiamo aderito a livello nazionale alla manifestazione del Comitato Priorità alla Scuola, perché ne condividiamo i punti di protesta: sono anni che ci battiamo per la modifica del decreto 81 così da diminuire gli alunni nelle classi, un provvedimento  mai attuato, che continuiamo a rivendicare. Chiediamo anche ambienti più salubri per gli alunni e una scuola in sicurezza con un organico in pianta stabile superiore, sia del personale docente che Ata». Tra le istanze poste da Cgil, quella della stabilizzazione del personale precario, mentre sul fronte della gestione della pandemia la richiesta di uno screening periodico del mondo scolastico e di inserire il personale nella fase due della vaccinazione.  

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