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34 allagamenti e 11 esondazioni nelle Marche dal 2010. L’analisi di Legambiente

Dalla fotografia scattata dal report di Legambiente emerge che negli ultimi 14 anni in Italia si sono verificati 684 allagamenti e 86 frane per alluvioni

L'alluvione a Cantiano

ANCONA – Dal 2010 in Italia si sono verificati 684 allagamenti e 86 frane per alluvioni. Il dato choc emerge dal ‘Rapporto Città Clima 2023 Speciale Alluvioni’ di Legambiente con il contributo del Gruppo Unipol. Negli ultimi 14 anni (dal 2010 al 31 ottobre 2023) l’Osservatorio Città Clima di Legambiente ha registrato 684 allagamenti da piogge intense, 166 esondazioni fluviali e 86 frane dovute a piogge intense, il 49,1% degli eventi totali registrati.

Nelle Marche, nel periodo preso in esame da Legambiente sono 34 gli allagamenti da piogge intense registrati, 3 le frane da piogge intense, 11 le esondazioni fluviali, 3 i danni alle infrastrutture a causa delle precipitazioni intense, 10 i danni da grandinate, 3 i danni da siccità prolungata, 18 i danni da trombe d’aria, 3 i danni da mareggiate.

Le regioni più colpite per allagamenti da piogge intense sono state la Sicilia, con 86 casi, seguita da Lazio (72), Lombardia (66), Emilia-Romagna (59), Campania e Puglia (entrambe con 49 eventi), Toscana (48). Per le esondazioni fluviali la Lombardia con 30 casi, seguita dall’Emilia-Romagna con 25 e dalla Sicilia con 18. Ad andare in sofferenza, si legge nel report, sono soprattutto le grandi città: Roma, dove si sono verificati 49 allagamenti da piogge intense, Bari con 21, Agrigento, con 15, Palermo con 12, Ancona, Genova e Napoli con 10 casi.

Per quanto riguarda le esondazioni fluviali spicca Milano, con almeno 20 esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro in questi anni, di cui l’ultima a fine ottobre, seguita da Sciacca (AG) con 4, Genova e Senigallia con 3. Il rapporto Legambiente prosegue ricordando l’alluvione avvenuta quest’anno nel mese di maggio in Emilia Romagna, che ha fatto straripare 23 corsi d’acqua e ha causato oltre 280 frane in 48 comuni, e che ha interessato negli stessi giorni anche le province settentrionali della Marche, già vittime della grave alluvione del 15 settembre 2022 in cui morirono 13 persone.

Il presidente di Legambiente Marche, Marco Ciarulli, evidenzia che «la comunità scientifica ci avvisa da oltre 30 anni del cambiamento climatico in atto e dell’aumento sia di intensità che di frequenza dei fenomeni estremi, dalla siccità alle piogge intense. Il clima è cambiato e per quanto possiamo accelerare la transizione, dobbiamo convivere con la consapevolezza della necessità di aumentare le strategie di adattamento e di mitigazione dei rischi».

Tra le priorità delineate da Ciarulli, quella di «non sprecare l’acqua sia a livello domestico che in agricoltura e di cercare di catturare le acque, trasformando una criticità come le alluvioni in una opportunità idrica. Dobbiamo mettere in sicurezza il territorio e azzerare il consumo di suolo». L’accento va anche alle risorse del Pnrr definite da Ciarulli «insufficienti per il capitolo della messa in sicurezza dei territori. Il cambiamento cambiamento – conclude – è una sfida da affrontare».

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