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Coronavirus, chiusure alle 24 per bar e ristoranti: le reazioni degli chef stellati marchigiani

Le nuove diposizioni imposte dal Dpcm per il mondo della ristorazione stanno facendo discutere. Abbiamo chiesto agli chef stellati cosa ne pensano. Ecco cosa ci hanno detto

riaperture all'aperto di ristoranti, bar e locali; dehors; ristorazione; pubblici esercizi

ANCONA – Il provvedimento di chiusura alle 24 per bar e ristoranti, stabilito dal nuovo Dpcm, sta facendo molto discutere. Una categoria, quella dei ristoratori e dei bar, penalizzata dal lockdown, durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19, che ora si vede costretta a serrare le porte dei locali allo scoccare della mezzanotte. Chiusure che per chi non effettua servizio al tavolo, scattano addirittura alle 21, con perdite ancora più forti, rispetto ai colleghi che chiudono alle 24. Ma che ne pensano gli chef stellati marchigiani delle nuove disposizioni?

Moreno Cedroni, chef patron ristorante La Madonnina del pescatore di Senigallia

Parla di «misure troppo restrittive» Moreno Cedroni chef patron dei locali Madonnina del pescatore di Senigallia, il Clandestino di Portonovo e Anikò di Senigallia.
«Non vediamo il perché di queste restrizioni, visto che è stato dimostrato che con le misure prese, i contagi nei locali pubblici avvengono in percentuale bassissima». Cedroni sottolinea: «la nostra categoria sta seguendo i regolamenti alla perfezione, rispettando i protocolli quotidianamente», ma ora con le chiusure anticipate alle 24 «chi più, chi meno, si lavorerà in misura minore», anche se il danno maggiore lo accuseranno i locali costretti a chiudere alle 21 per i quali «ci sarà una perdita non indifferente e tutto il comparto ne soffrirà».

Chef Stefano Ciotti del Nostrano (foto Marco Poderi)

Parola d’odine organizzazione per Stefano Ciotti, del ristorante Nostrano di Pesaro, che spiega di aver potenziato il personale in sala nel weekend, assumendo due nuovi camerieri, per far fronte alle nuove regole. «Abbiamo rinforzato il personale per garantire un servizio più veloce e performante in sala, così da chiudere nei tempi previsti. Non possiamo fare altro che adeguarci alle normative, come abbiamo sempre fatto. La chiusura a mezzanotte per noi ristoratori è un po’ fastidiosa, ma la situazione è certamente peggiore per quei locali, come ad esempio i pub, che aprono alle 23». Ciotti precisa che all’atto della prenotazione telefonica dei clienti, «come stiamo ricordando che devono indossare la mascherina, provvederemo ad avvisarli che per le 24 il tavolo dovrà essere libero», inoltre il locale si è organizzato con gestendo le prenotazioni in maniera scaglionata, così da evitare assembramenti all’ingresso.

Lo show cooking con lo chef Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto
Errico Recanati, chef del ristorante Andreina di Loreto

Errico Recanati, chef del ristorante Andreina di Loreto, pone l’accento sulla necessità di «risolvere il problema coronavirus: tutte le misure e regole stabilite sono importanti e vanno rispettate».
E aggiunge: «Cercheremo di organizzarci aprendo un po’  prima, ma è fondamentale contenere la pandemia ed evitare un nuovo lockdown che è sicuramente peggio che chiudere a mezzanotte».


Mauro Uliassi, chef dell’omonimo ristorante a Senigallia

«Bisogna affidarsi e fidarsi degli interventi governatovi decisi da persone che in modo responsabile cercano di fare fronte alle difficoltà» commenta Mauro Uliassi, chef del ristorante Uliassi di Senigallia. «Al momento si naviga a vista, ma dobbiamo cercare di capire che siamo già fortunati a stare bene». Secondo lo chef, «nessuno può sapere cosa accadrà da qui a qualche settimana», inoltre rimarca come a maggio, quando i locali erano pronti a riaprire dopo il lockdown, «sulla costa adriatica erano tutti disperati, non sapevamo cosa sarebbe successo e come organizzarsi, ma poi è arrivato il sole e le nostre località sono state sommerse in modo imprevisto» dai turisti. Insomma, secondo Mauro Uliassi è bene non fasciarsi la testa, ma «vivere al meglio seguendo le regole» perché «l’infezione si trasmette facilmente»: «contestare non ha senso, il nuovo Dpcm dice di chiudere alle 24 e noi rispetteremo le disposizioni».