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Regionali Marche, Acquaroli: «Vogliamo dare una prospettiva». Ecco il programma in 10 punti

La coalizione di Centrodestra ha firmato e presentato ufficialmente il documento "RicostruiAmo le Marche", appoggiato da sei liste. Il candidato alla presidenza: «A noi non piace la lista della spesa, molto spesso inconcludente»

Da sinistra Mattei, Ciarapica, Prisco, Acquaroli, Lstini, Marconi e Silvestri

ANCONA – Dieci punti strategici dai quali si sviluppano 10 azioni per il rilancio delle Marche. È quanto prevede il programma “RicostruiAmo le Marche” della coalizione di centrodestra che sostiene il candidato governatore Francesco Acquaroli, appoggiato da 6 liste e firmato questa mattina: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia – Civici per le Marche, Udc-Popolari Marche, Movimento per le Marche e Civitas-Civici per Acquaroli.

L’ufficializzazione, questa mattina ad Ancona, presso la sede del Comitato Elettorale della coalizione, alla presenza del candidato presidente Francesco Acquaroli e dei rappresentanti delle forze di colazione, fra i quali il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco, la deputata della Lega Giorgia Latini, il leader di Civitas-Civici per il territorio Paolo Mattei, il vicecoordinatore regionale di Forza Italia e sindaco di Civitanova Marche Fabrizio Ciarapica, il consigliere regionale uscente Udc-Popolari Marche Luca Marconi e la deputata ex 5 Stelle Rachele Silvestri, madrina del Movimento per le Marche.

Acquaroli nel presentare il programma, ha spiegato che punta ad una «visione strategica della regione, che possa restituire una prospettiva unitaria, sinergica e fondata sulla collaborazione e sull’interazione fra tutte le energie, i territori e le realtà presenti». Insomma, l’obiettivo è quello di restituire una visione comune che possa tenere insieme tutti i territori, le realtà produttive, le associazioni e le istituzioni. Essenziale, secondo il candidato governatore «restituire punti di riferimento e un metodo di lavoro che in questi anni è mancato e ha portato ad una disgregazione del tessuto economico». Ma attenzione, precisa, «nessuna promessa»: «a noi non piace la lista della spesa, molto spesso inconcludente», occorre piuttosto «dare una prospettiva» al territorio, isolato per la carenza e l’arretratezza infrastrutturale.

Acquaroli mentre firma il programma di coalizione

I dieci punti strategici

  • Sanità e sociale di qualità
    Da perseguire, secondo l’aspirante governatore, «spoliticizzando» le scelte sanitarie ad ogni livello, poi il potenziamento dei servizi socio-sanitari, la razionalizzazione e la realizzazione di un Nuovo Piano Socio-Sanitario regionale (2021-2023). Fondamentale la modifica dell’Asur potenziando le Aree Vaste, mentre la Asur dovrà diventare una tecnostruttura con compiti regionali. Riconversione dell’Agenzia Sanitaria Regionale (Ars), piano straordinario anti covid con il rafforzamento della medicina territoriale integrata alla ospedaliera, poi maggiore equilibrio della rete ospedaliera sul territorio per evitare disomogeneità, e una rete idonea per l’assistenza alla gravidanza. Sviluppo e potenziamento della rete oncologica, piano di rafforzamento della rete domiciliare integrata con i medici di famiglia, piano straordinario per ridurre la mobilità passiva, potenziamento della rete di emergenza-urgenza, rivedere gli ospedali di comunità, potenziare gli hospice, prevedere pronto soccorso pediatrici, promozione della telemedicina, valorizzazione dell’Inrca e un piano regionale per la cronicità, la non autosufficienza, le dipendenze patologiche, le disabilità e le altre fragilità. Da prevedere anche un reddito di maternità e sostegni per l’acquisto della prima casa
  • Lavoro, formazione e ri-occupazione puntando sui talenti
    Per il candidato governatore i giovani sono la chiave per il futuro economico del territorio, ma serve un piano di sviluppo e una strategia integrata di politiche attive del lavoro. Fondamentale investire nella formazione permanente, potenziare il diritto allo studio, l’alta formazione, la formazione tecnica tramite gli Ifts, e poi occorre combattere l’emigrazione giovanile verso altre regioni e verso l’estero. Poi serve una riforma dei centri per l’impiego, occorre garantire il riconoscimento legislativo alle nuove figure professionali, sviluppare collaborazioni con enti di ricerca nazionali e internazionali, combattere la dispersione scolastica e favorire la terza missione dell’università
  • Ricostruzione veloce e riequilibrio territoriale
    Attraverso il potenziamento dell’Ufficio della Ricostruzione, poteri speciali e straordinari al Commissario, sburocratizzazione e un progetto complessivo di sviluppo dell’Appennino.
  • Centralità. Sviluppo e competitività delle imprese marchigiane
    Il programma punta a dare priorità alle piccole, medie e micro imprese e sostegno ai progetti di rete fra aziende. Poi strumenti finanziari innovativi, piano di sviluppo per l’impresa 4.0, un piano per innalzare la ricerca anche tramite il sostegno a cluster, creazione di un brand Marche e poi accento su internazionalizzazione e accesso alle tecnologie digitali e all’efficientamento energetico. Inoltre vanno previsti piani di sviluppo per le attività commerciali, il mondo cooperativo, il terziario, l’artigianato, e via libera al rafforzamento della collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche.  Poi sostegno a incubatori di start-up.
  • Blue economy, agricoltura, caccia, pesca e sport
    Sono elementi essenziali secondo Aquaroli. Per questo serve una politica di rilancio che includa l’agricoltura e i porti «oggi desertificati con danno a tutto l’indotto». Per l’agricoltura, che si intreccia con l’enogastronomia, eccellenza del territorio, «servono progetti a sostegno di queste realtà» che possano permettere alle imprese di riaffermarsi a livello nazionale e internazionale.
  • Turismo-cultura-ambiente
    In questi ambiti Acquaroli ha ricordato che solo il 14 % del turismo è straniero, «manca un progetto e una visione – spiega – i borghi devono tornare ad essere centrali, così come il turismo diffuso e destagionalizzato». «Le Marche sono un museo a cielo aperto che abbiamo il dovere di promuovere» precisa, spiegando che tra le priorità c’è quella di «creare un modello Marche».
  • Riduzione della pressione fiscale, spending review regionale e semplificazione
    Secondo il candidato governatore ogni euro recuperato con la Spending Review può alleviare la pressione fiscale, perché, come ha spiegato, «dai piccoli risparmi si possono creare grandi strategie», ma servono alleanze e piattaforme interregionali in grado di creare fondi per il rilancio dell’economia. «A fare la differenza sarà la specializzazione», spiega, evidenziando che occorre premiare le aggregazioni.
  • Liquidità con fondi europei, risorse nazionali e progetti interregionali
    Via libera ai fondi per le piccole medie imprese alle quali va data priorità e al dialogo fra imprese e istituzioni.
  • Potenziamento delle infrastrutture, mobilità e trasporti;
    Più sicurezza alle comunità e difesa del territorio
    Le Marche devono uscire dall’isolamento, una priorità secondo Acquaroli, ma «servono progetti tangibili» per il collegamento ferroviario Adriatico e con il sud Italia, per l’Aeroporto e il porto di Ancona, «priorità non più rimandabili». Il candidato governatore ha rimarcato che dal nord delle Marche, per raggiungere la parte sud servono 3 ore, «tempi con cui un cittadino di Milano raggiunge Napoli». Poi l’accento sulla sicurezza e la difesa del territorio.

«Queste 10 linee strategiche – ha concluso Acquaroli – faranno della Regione Marche una grande comunità che si è saputa rialzare».

I rappresentanti della coalizione di centrodestra

In conclusione gli interventi dei rappresentanti delle 6 liste.
Paolo Mattei ha parlato del gruppo definendolo come molto coeso: «Il gruppo c’è ed è forte, possiamo gestire la Regione e farlo bene». Rachele Sivestri ha ricordato che il programma è stato il primo punto di incontro con il governatore: «un bellissimo programma di rinascita del quale “RicostruiAmo le Marche è lo slogan perfetto». Poi l’accento sulla sanità, dove occorre dar voce agli invisibili e sul sisma proprio nella giornata in cui ricorre l’anniversario del terremoto 2016, la cui prima devastante scossa arrivò proprio nella notte del 24 agosto: «un ricordo terribile» ha detto la Silvestri, spiegando che «il terremoto continua a fare male e a fare danni» anche se le scosse sono terminate. Poi ha rimarcato che nella gestione del post-sisma la Regione ha un ruolo fondamentale, infine affrontando il tema dell’ambiente ha puntualizzato che occorre capire bene quali sono le Marche vogliamo.

Luca Marconi ha detto che «occorre superare la politica che ha portato a dare contributi solo ad alcune aree del territorio: in tal senso ha osservato che se a Pesaro c’è l’azienda Ospedaliera Marche Nord e ad Ancona Ospedali Riuniti, manca una azienda nel sud delle Marche. Poi l’accento sulla famiglia, dove occorre dare sostegni alle coppie che fanno figli e dirottare le risorse solitamente erogate ai servizi sociali per garantire assistenza all’interno del nucleo familiare: «una operazione di libertà e civiltà unica». Sulla questione del covid ha detto che l’Italia deve uscire dal clima di paura e restringimento, perché il Paese deve tornare a produrre ricchezza e non più può andare avanti con bonus e contributi.

Fabrizio Ciarapica ha rimarcato che il centrodestra è unito, mentre il centrosinistra è diviso e non riesce a fare sintesi. Riferendosi al programma ha detto che non è un libro dei sogni, ma un programma concreto, elaborato ascoltando i territori. Sull’ipotesi di un nuovo lockdown ha chiarito che «serve equilibrio tra l’azione di contenimento sanitario e le ricadute sul tessuto socio-economico: le imprese non vogliono incentivi, ma vogliono lavorare».

Emanuele Prisco ha ricordato le vittime del sisma, spiegando che «il miglior modo per onorare chi ha perso la vita, l’azienda e ha visto la propria casa distrutta, è dare risposte». «Non basta ricostruire una scuola se poi togliamo i servizi» come ospedali, poste e banche, «serve una politica di conservazione sui territori per evitare lo spopolamento» che renderebbe inutile la ricostruzione. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ha definito il programma ben costruito, e poi ha lanciato una stoccata sulla polemica uscita sulla stampa nazionale che ha accusato la coalizione di centrosinistra di non avere ancora messo online il suo programma: Prisco ha spiegato che vi hanno lavorato con impegno e poi ha detto «scusate la serietà, ma capita anche anche questo». «La Regione guidata da Acquaroli non sarà una regione per gli amici, ma vogliamo aprire le porte a chi vorrà spendersi per il rilancio della regione», attrarre e trattenere talenti con le università strategiche in questo senso.

Giorgia Latini, invece ha chiarito che il programma del centrodestra ha una visione a lungo raggio, opposta «ai programmi spot portati avanti del centrosinistra: le Marche sono state per troppo tempo dimenticate e  fanalino di coda del centro Italia, questo non è più accettabile». Infine ha spiegato che l’obiettivo in sanità è quello di riaprire gli ospedali e potenziare i punti nascita, restituendo servizi all’entroterra.

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