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Caterpillar, lavoratori in presidio davanti alla Prefettura di Ancona. Lettera del prefetto a governo e Mise

Rsu e Rappresentanze sindacali sono state ricevute dal prefetto di Ancona Darco Pellos, il quale ha annunciato l'invio di una missiva già dal primo pomeriggio verso il governo e il Mise per chiedere un intervento sulla vertenza

ANCONA – Partirà nel primo pomeriggio una missiva del prefetto di Ancona Darco Pellos, diretta al governo e al Mise, ministero dello sviluppo economico, con cui si chiede un intervento nell’ambito della vertenza Caterpillar, la multinazionale americana, che il 10 dicembre scorso ha annunciato che chiuderà lo stabilimento di Jesi dove lavorano 270 dipendenti, fra diretti (185) e interinali.

Lo hanno riferito i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, al termine del confronto in Prefettura al quale hanno preso parte le Rsu al completo, Tiziano Beldomenico, segretario regionale e provinciale Fiom Cgil, Maurizio Gabrielli Fiom Cgil, Marco Bastianelli della Camera del Lavoro di Cgil, Mauro Masci, segretario regionale Fim Cisl con il segretario provinciale Fim Cisl Ancona Luigi Imperiale, e Vincenzo Gentilucci segretario regionale e provinciale Uilm Uil.

Rsu e rappresentanti sindacali ricevuti dal prefetto Pellos

Durante il vertice della durata di 40 minuti circa, i sindacati hanno sollecitato l’apertura di un tavolo di crisi presso il Mise, in quanto ritengono che la vertenza abbia una risonanza nazionale, sia perché si tratta di una multinazionale, sia per le ripercussioni sul tessuto sociale.

Davanti al Palazzo del Governo un centinaio di lavoratori dello stabilimento jesino si era dato appuntamento per un presidio attraverso il quale hanno voluto sollecitare un intervento del prefetto Pellos nei confronti del governo centrale dopo l’annuncio della chiusura. In una corsa contro il tempo, vista la tagliola del 24 febbraio, quando scadranno i 75 giorni dalla data in cui la multinazionale ha annunciato la chiusura della sede, trascorsa la quale partiranno le lettere di licenziamento, sindacati e lavoratori stanno moltiplicando le iniziative per accendere i riflettori sulla vicenda che rischia di mettere “in mezzo alla strada”270 famiglie marchigiane.

I sindacati però non mollano e hanno già annunciato che entro l’11 gennaio intendono ricorrere all’articolo 28, ovvero intendono citare l’azienda «per condotta antisindacale» dal momento che «ci avrebbe comunicato la chiusura dell’attività produttiva con il licenziamento di tutti i lavoratori senza manifestare mai nel corso dell’ultimo anno nessun tipo di problema rispetto ad un elevato costo del lavoro».

Sindacati e lavoratori chiedono una data «per aprire il tavolo nazionale di crisi della Caterpillar di Jesi, che è di interesse nazionale» spiegano. Intanto lunedì i lavoratori riprenderanno regolarmente la produzione all’interno dello stabilimento, ma il presidio non verrà smobilitato e proseguirà davanti ai cancelli dell’azienda. Prioritario per i sindacati il blocco della procedura di licenziamento, mantenendo un dialogo aperto con l’azienda.

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