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Camera di Commercio, confronto fra candidati. Sabatini: da convenzione a legge delega

Faccia a faccia ad Ancona, alla Loggia dei Mercanti, fra la Camera di Commercio e gli aspiranti governatori delle Marche, dove si è parlato di rilancio economico

Um momento del confronto fra Camera di Commercio e gli 8 candidati governatori

ANCONA – «È necessario unirsi per fare qualcosa insieme. Continuiamo a lavorare uniti per il futuro delle Marche». È l’invito rivolto agli 8 candidati governatori delle Marche dal presidente della Camera di Commercio Gino Sabatini al confronto promosso da CamCom questa mattina ad Ancona, presso la Loggia dei Mercanti. Il presidente di Camera di Commercio delle Marche, ha chiesto ai futuri presidenti della Regione Marche, di passare dalla convenzione alla legge delega, per gestire in maniera più solida il rapporto con la Regione Marche, poi ha presentato un documento programmatico nel quale ha raccolto le istanze dell’economia regionale e messo nero su bianco le priorità strategiche per il rilancio della regione. Priorità che Gino Sabatini ha chiesto alla politica di affrontare insieme, quale primo interlocutore della Regione Marche.

All’incontro hanno preso parte tutti gli 8 candidati governatori, Francesco Acquaroli, Sabrina Banzato, Alessandra Contigiani, Anna Rita Iannetti, Roberto Mancini, Maurizio Mangialardi, Gian Mario Mercorelli e Fabio Pasquinelli. Presenti i membri della Giunta al completo, delle categorie del mondo produttivo e del lavoro, fra i quali anche il vice presidente della Camera di Commercio delle Marche Salvatore Giordano (Confindustria), Massimiliano Polacco (Confcommercio), Tommaso Di Sante (Coldiretti) Marco Pierapoli (Confartigianato),  Fausto Calabresi (Confcommercio), i vertici delle associazioni regionali di categoria, e alcuni membri del Consiglio della Camera. 

Gino Sabatini
Gino Sabatini (Foto Zitti)

Il presidente della Camera di Commercio, nel suo intervento, ha spiegato «Abbiamo voluto valorizzare l’ascolto reciproco» in vista dell’appuntamento elettorale, uno spazio «non per le promesse, ma per la condivisione delle cose da fare e per come poterle realizzare rapidamente».  «La Camera di Commercio, non è di centrosinistra, né di centrodestra, né di centro, ma lavora con grande energia per contribuire allo sviluppo economico di questa regione», ha detto Gino Sabatini, che ha proseguito evidenziando un trait d’union fra i programmi elettorali dei diversi candidati, ovvero «la centralità della persona», e il ruolo delle imprese quali «protagoniste assolute e, con loro, le associazioni che le rappresentano e che trovano la massima sintesi proprio nel nostro ente camerale e nella sua governance».

Sabatini si è detto contrario agli interventi a pioggia, auspicando azioni mirate, e ha spiegato che in tale contesto la Camera di Commercio deve essere «un luogo di sintesi e coordinamento» nella progettazione e nella messa in campo degli interventi finalizzati al rilancio economico su scala regionale. Ha spiegato che bisogna favorire l’aggregazione fra associazioni di categoria, micro, piccole e grandi imprese.

«Dopo 4 crisi consecutive – prosegue – , dalla grande recessione del 2008 alla pandemia, passando per il crack di Banca Marche e i disastri del terremoto che ancora oggi paghiamo, dobbiamo assolutamente ambire a un cambio di passo. Le Marche devono crescere e farlo velocemente, ma sono ottimista: innanzitutto perché conosco la forza dei marchigiani e degli imprenditori e dei lavoratori della nostra regione, poi perché le risorse nazionali ed europee che arriveranno anche nelle Marche rappresentano una straordinaria opportunità di rilancio».

Gli otto candidati governatori

Poi l’accento sulle priorità programmatiche, stilate di concerto, con le associazioni di categoria e del mondo del lavoro. Sette quelle evidenziate: innovazione, semplificazione e digitalizzazione delle imprese, dove «si gioca la vita delle imprese», i nodi infrastrutturali, «asset strategico per il territorio», poi l’internazionalizzazione e Macroregione Adriatico – Ionica dove le Marche sono in prima linea, credito e finanza per le imprese sul tema Sabatini ha ricordato gli interventi messi in campo in seguito alla crisi scatenata dalla pandemia: «Abbiamo investito insieme alla Regione Marche risorse importanti per garantire liquidità alle imprese attraverso l’intervento dei Confidi, unici in Italia a farlo e a farlo velocemente», poi ha aggiunto «Certamente serve anche molto altro, che dia sostegno soprattutto alla struttura finanziaria delle imprese marchigiane: a cominciare da un approfondimento su nuovi strumenti di finanza, a cominciare dal credito di filiera».

Altro punto programmatico quello relativo a marketing turistico/territoriale, promozione dell’agroalimentare e dell’artigianato di qualità ed artistico, del piccolo commercio e delle aree interne per il quale ha invocato una strategia condivisa che guardi a un mercato nazionale e internazionale profondamente cambiato dalla pandemia. Sul fronte dell’orientamento professionale e delle politiche occupazionali, oltre che della nuova imprenditorialità ha sottolineato il deficit di genere e la necessità di trattenere i giovani talenti. Poi l’accento sulla ricostruzione post sisma dove nonostante «il nuovo commissario straordinario sta dando finalmente impulso alla ricostruzione privata» è necessario evitare di «rincorrere ogni volta l’emergenza e non ci piace pensare che ricostruire in tempi rapidi la propria abitazione sventrata dal terremoto sia qualcosa di straordinario».

Anna Rita Iannetti

Il primo aspirante governatore a parlare (dopo estrazione a sorte) è stata Anna Rita Iannetti, candidata con Movimento 3V-Libertà di scelta. La candidata ha posto come primo obiettivo la tutela della salute e ha parlato della pandemia di coronavirus spiegando che nonostante la negativizzazione dei malati nel mese di agosto «i provvedimenti governativi sono rimasti invariati ad epidemia scomparsa» senza considerare che per la crisi scaturita «la gente si suicida», mentre sul fronte dell’accesso alle cure «i malati non riescono ad entrare in ospedale per fare una visita dal medico». Secondo Anna Rita Iannetti occorre imparare a convivere con il virus che «non si estinguerà mai, come altri agenti patogeni». Poi si è detta contraria a mascherine e gel disinfettanti che provocano resistenza alle infezioni, infine ha invocato un tavolo tecnico scientifico che raccolga tutte le scienze per modificare la realtà velenosa che è contro la salute di tutti».

Francesco Acquaroli

Francesco Acquaroli candidato del centrodestra sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia – Civici per le Marche, Udc-Popolari Marche, Movimento per le Marche e Civitas-Civici per Acquaroli, ha sottolineato la «mancanza di risposte da parte della politica che negli anni hanno portato le imprese a competere in situazione di svantaggio». Un quadro di crisi economica, che secondo il candidato è anche riconducibile al crac di Banca Marche, all’isolamento infrastrutturale e alla desertificazione dei servizi dell’entroterra, come sanità e trasporto pubblico locale. Elementi che sommati al sisma e alla crisi nazionale e internazionale hanno messo in difficoltà il territorio. Acquaroli ha spiegato che Camera di Commercio, Regione e associazioni di categoria devono unirsi in filiera per sostenere le imprese nelle sfide, quali l’accesso al credito, l’internazionalizzazione aiutando le piccole medie imprese che hanno più difficoltà ad aprirsi all’estero: «Vorremmo creare una interlocuzione tra micro, medie e grandi imprese. Una sinergia nei territori è possibile», ma occorre anche implementare distretti e filiere dove bisogna puntare su «dialogo, sinergia e unione». Ma fondamentali sono anche innovazione e digitalizzazione, semplificazione burocratica e accessibilità ai fondi europei. Infine il turismo con le eccellenze delle Marche, come motore di sviluppo dell’economia del territorio.

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi

Si è detto ottimista il candidato governatore di centrosinistra Maurizio Mangialardi (sostenuto da Pd, Marche Coraggiose, Le nostre Marche e il Centro, Mangialardi Presidente, Italia Viva-Psi-Demos-Civici Marche, Rinasci Marche) che ha posto l’accento sulla necessità di programmare il rilancio della regione seguendo una visione e una prospettiva, nell’ambito di un rapporto serrato tra Regione e Camera di Commercio. Secondo Mangialardi occorre puntare alla semplificazione, costruendo le norme senza partire da chi legifera ma dall’ascolto delle associazioni di categoria così da costruire bandi specifici che permettano di accedere alle risorse. Poi l’accento ai nodi infrastrutturali come la terza corsia in A14, la Fano-Grosseto, l’uscita dal Porto, l’Aeroporto, le infrastrutture ferroviarie, per le quali «ci son risorse che non avremmo mai immaginato» ha detto riferendosi al Recovery Fund: «Otto miliardi che dobbiamo far cadere a terra senza indugio» anche per dare impulso alla digitalizzazione. Sul filone della promozione turistica secondo il candidato di centrosinistra bisogna «cambiare paradigma» e puntare anche sulle aree interne con un progetto  «che riconnetta tutto il territorio: e si deve promuovere insieme, sia per le imprese che nel turismo». Infine ha spiegato che occorre imprimere una rapida accelerazione alla ricostruzione.

Fabio Pasquinelli

Fabio Pasquinelli, candidato di Lista Comunista ha spiegato che «l’ottimismo della volontà si associa al pessimismo della ragione nella relazione analitica» della Camera di Commercio, consegnata agli aspiranti governatori, nella quale «non sfugge che dapertutto c’è il segno meno». Pasquinelli ha spiegato che la pandemia ha impresso una accelerazione alla crisi economica già presente sul territorio da 20 anni, sia sul fronte della sovraproduzione stabile e strutturale che della competizione internazionale. Poi ha evidenziato che «i capitali si concentrano in poche mani e la crisi è sempre più diffusa», con l’economia speculativa che la fa da padrona sull’economia reale. Secondo Pasquinelli è necessario fare sistema, e guardare alla classi produttrici nel loro complesso, intese come lavoratori, agricoltori, artigiani, liberi professionisti, imprenditori, contro una ploretarizzazione di massa. Per quanto rigiarda le infrastrutture il candidato ha dichiarato che le Marche non hanno bisogno di una grande opera, ma di potenziare quanto già esistente, come porto e autostrada, ma serve anche manutenzione delle opere pubbliche. Sul turismo bisogna giocare il ruolo di play-maker, mentre di «internazionalizzaione c’è ne è anche troppa» perché «le Marche la subiscono» meglio puntare sulla regione macro adriatico-ionica . «L’Unione Europea e il sistema euro hanno fallito» spiega, sottolineando che occorre partire dall’indipendenza nazionale. Infine l’accento sul lavoro, con il rischio che a Natale ci siano 1 milione di nuovi disoccupati in Italia, un problema che potrebbe portare ad una crisi non solo sociale, ma mettere a rischio il sistema democratico.

Sabrina Banzato (immagine Facebook)

La candidata di Vox Italia-Marche, Sabrina Banzato, ha spiegato che la sua compagine si pone come forte alternativa al centrodestra e al centrosinistra e alle loro «vecchie ricette», sottolineando che «occorre ragionare con i cittadini e le associazioni di categoria». Poi si è detta ottimista e ha spiegato che dopo la pandemia «nulla sarà come prima, nel bene e nel male:  dovremo risollevarci, veniamo da una situazione di lungo tempo di disastri e di disagio per le imprese e le partite iva». Un mondo del lavoro «sempre più precario e povero» al quale bisogna opporre la sussidiarietà circolare che «deve fare un passo avanti» mettendo in rete istituzioni, associazioni di categoria, e quarto settore. Insomma serve un tavolo costituente regionale «a cui si devono sedere tutti» per rilanciare l’economia della regione. Poi l’accento sul mondo della disabilità e la legge 68 con le difficoltà legate all’inserimento lavorativo, un tema per il quale ha invocato sostegni e servizi di accompagnamento rivolti alle persone fragili e alle loro famiglie. Poi la stoccata ai competitor che puntano sull’europeismo: «Basta con la vecchia politica: i soldi che si sbandierano sono soldi nostri, che diamo e riprendiamo pagando interessi e che vengono dal taglio della spesa pubblica», un taglio di risorse che non può andare avanti, occorre invece puntare a spendere meglio le risorse «per non arrivare al delirio del debito pubblico che ci castrerà la vita anche nei prossimi anni».

Roberto Mancini

Roberto Mancini, candidato di Dipende da noi, ha evidenziato il quadro di crisi dove i poteri finanziari aggrediscono l’economia reale con un «atteggiamento parassitario che prende tutte le risorse». Fra le infrastrutture prioritarie ha indicato l’Aeroporto che va potenziato e poi il porto. Sul fronte del credito ha spiegato che la Regione deve avere un rapporto preferenziale con gli Istituti di Credito, mentre nel filone turismo bisogna adottare un modello di bioregione che punti sulla sostenibilità. Poi l’accento su formazione e ricerca, un binomio inscindibile, e un approccio diverso ai problemi delle imprese in chiave trasformativa e non  di adattamento. Le attività economiche vanno ripensate in chiave ecologica e in rapporto con le persone e la natura in un approccio etico, che vede le imprese responsabili non solo verso i lavoratori, ma anche l’ambiente. No invece alla competitività che è «un modello che si porta dentro la crisi», poi via la zavorra fiscale per le imprese.

Alessandra Contigiani

Alessandra Contigiani candidata a governatore per Riconquistare l’Italia – Fronte Sovranista Italiano, ha spiegato che il destino dell’Italia, rimanendo all’interno dell’Unione Europea è quello di «tornare ad essere paese in via di sviluppo, senza averne la capacità competitiva». Ha rimarcato che da 30 anni il Paese ha crescita zero per colpa delle politiche contrarie alla Costituzione che invece il suo partito vuole mettere al centro dell’agenda politica «per la social democrazia e la sovranità popolare». Insomma l’auspicio è quello di un recesso dall’Ue perché «altamente contraria ai principi di uguaglianza e democrazia». Dopo aver sottolineato le «politiche fallimentari del centrosinistra, del centrodestra e dei 5 Stelle» ha rimarcato che la logica del voto utile «ci ha portato al suicidio politico», mentre invece occorre puntare ai valori della prima: «Vogliamo tornare a costruire un grande partito popolare che persegua il benessere dei cittadini». Fondamentale aiutare le imprese con la defiscalizzazione e sostenere il mercato del lavoro combattendo il precariato.

Gian Mario Mercorelli

Il candidato presidente del Movimento 5 Stelle Gian Mario Mercorelli ha lanciato una stoccata ai “colleghi” dicendo basta alle lezioni di vita ed ha rimarcato la necessità di digitalizzare la pubblica amministrazione per eliminare i lacci burocratici. Poi l’innovazione che significa «capirsi e  raccogliere quello che serve dalle categorie, conoscendo il linguaggio della modernità». Sul fronte dei nodi infrastrutturali ha spiegato che il rilancio delle opere viarie e ferroviarie, deve procedere in tandem con quello telematico. Secondo Mercorelli i primi sei mesi il nuovo governatore dovrà «sedersi con le associazioni di categoria per pianificare tutto bene e poi partire a testa bassa». Poi l’accento sulla macroregione, sulla necessità di «attrarre i cervelli migliori» e sul fronte del credito di integrare Bcc e Confidi. Sul fronte del marketing turistico la necessità evidenziata è quella di mappare le vallate, per conoscere le opere dìarte e creare pacchetti turistici in grado di distribuire i visitatori in tutto il territorio tramite la costruzione di percorsi. Infine l’accento sugli istituti professionali e sulla ricostruzione post sisma dove bisogna puntare a sburocratizzare.

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