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Blue Way, cogliere le opportunità dell’economia blu. Ad Ancona esperti a confronto a Tipicità in Blu

Le Marche sono la quinta regione in Italia per incidenza di imprese dell'economia del mare. Alla Mole Vanvitelliana si è discusso di Blue Economy e dell'importanza delle filiere e della sostenibilità

Un momento del convegno Blue Way alla Mole Vanvitelliana

ANCONA – Cogliere le opportunità dell’economia blu. È stato il tema al centro del convegno che si è tenuto alla Mole Vanvitelliana ad Ancona nell’ambito della decima edizione di Tipicità in blu, il festival dedicato al mare e all’economia del mare che si è aperto il 18 maggio e si chiuderà il 21 maggio.

Nel corso del convegno dal titolo ‘Blue Way: cogliere le opportunità dell’economia blu’ condotto da Michele Romano, giornalista Il Sole 24 Ore, si sono alternati gli interventi di Goffredo Brandoni, assessore Politiche Comunitarie Regione Marche, Gian Luca Gregori, magnifico Rettore Univpm, Valerio Temperini, docente di Marketing Univpm, Alessandro Panico, coordinatore Svem, Marco Carassai, presidente Studio Impresa, Franco Scolari, direttore Polo Tecnologico Alto Adriatico e Giacomo Ciacci, amministratore delegato Inergia SpA.

Ad aprire l’evento, portando i saluti introduttivi, Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio delle Marche, Angelo Serri, direttore di Tipicità, Marco Bindelli, vicepresidente Banco Marchigiano.

Il presidente di Tipicità Angelo Serri (a sinistra)

Il presidente di Tipicità Angelo Serri, in un passaggio del suo intervento ha spiegato che «la Blue Economy oggi è un concetto più ampio che sconfina nella soft economy e nel collegamento con l’entroterra. Tipicità in Blu è una iniziativa che in dieci anni è cresciuta molto ed è diventata un polo di attrazione per l’Alto e il Medio Adriatico e ad Ancona convergono per la manifestazione studiosi e stakeholder provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e dai Balcani per discutere su queste tematiche che investono anche la sostenibilità ambientale e le energie alternative, in particolare si parla di parchi eolici un argomento molto dibattuto in questa fase».
Nei primi due giorni di Tipicità in Blu le Giornate dedicate alla Blue Economy che vedono confrontarsi gli esperti, mentre il sabato e la domenica si apre al pubblico con show cooking e spettacoli dedicati a grandi e bambini. Novità della decima edizione cinque chef internazionali da Grecia, Spagna, Albania, Scozia e Giappone che si cimentano in show cooking, sottolineando l’importanza del riuso in cucina.

Il presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini (a sinistra)

La Blue Economy «ha una importanza molto elevata per il territorio – ha detto il presidente di Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini -, dovremmo essere bravi a collegare il tema della sostenibilità nelle attività che operano nel mare, nei nostri porti e nell’hinterland dei nostri porti con aiuti e indicazioni dai sistemi di ricerca che abbiamo nelle Marche, le università, e far sì che le nostre imprese capiscano che lavorare in filiera, in questi comparti, è un valore aggiunto per entrare nel sistema della globalizzazione de mondo della Blue Economy».

Secondo Sabatini il mare è fondamentale per le Marche che contano circa 180 chilometri di costa, per questo «poter essere proattivi per il sistema economico che vive di questa risorsa è un valore aggiunto, e la scuola può essere un nuovo modello da utilizzare non solo per formare i ragazzi per le imprese che operano nel mondo del mare e nei servizi collegati, ma anche per farne percepire le opportunità». Il presidente di Camera di Commercio ha ricordato che le Marche fanno parte del Forum delle Camere di Commercio della Macro Regione Adriatica Ionica, nel Forum delle Città e delle Università, partecipazioni che «dovremmo mettere a sistema con i fondi della Comunità Europea, con la Regione, con le associazioni di categoria e con gli imprenditori».

Parlando della nautica ha ricordato «abbiamo leader di livello mondiale e città come Ancona e Pesaro, dove i numeri di coloro che lavorano nel mare sono molto elevati». Secondo Sabatini occorre creare un sistema integrato con università e scuole, per trovare nuove figure che possano integrarsi con la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale per cavalcare il futuro e valorizzare il sistema mare».
Infine, il presidente di Camera di Commercio delle Marche ha ricordato che dal 16 al 19 giugno si terrà nelle Marche la 32esima edizione di Assoa Camere estere, in provincia di Ascoli Piceno, alla quale si sono già iscritti 170 delegati esteri, 74 Camere di Commercio da tutti i continenti, una occasione per un confronto con le imprese, e Camera di Commercio delle Marche ha predisposto dei voucher per le imprese che avranno dei contratti di fornitura tramite le Camere di Commercio estere e già oltre 300 imprese marchigiane si sono iscritte. «Ci aspettiamo un grande afflusso – conclude – sarà il più grande matching delle Marche».

L’assessore Goffredo Brandoni (davanti a destra)

L’assessore della Regione Marche con delega al Bilancio, Goffredo Brandoni ha ricordato che ad Ancona operano imprese di eccellenza nella nautica da diporto fino a 25 metri, seconde al mondo, un primato che «ci inorgoglisce e da lustro all’intera regione». «La Blue Economy – ha detto Brandoni – può e deve guidare il processo di transizione sostenibile, sociale e digitale dell’Italia e dell’Europa. Lo sviluppo green della Blue economy trova le sue ragioni nell’efficientamento aziendale e nel rispetto di traguardi e norme fissati a livello europeo e nazionale, ma la sfida va anche rilanciata a livello territoriale. I Fondi PNRR, FEAMPA, FSE+, FERS sono gli strumenti che a livello nazionale e
territoriale contribuiscono a garantire un migliore sviluppo di una economia blu sostenibile».

Le filiere della Blue Economy sono la filiera ittica, le attività sportive e ricreative, la cantieristica, movimentazione di merci e passeggeri via mare, l’industria delle estrazioni marine, servizi di alloggio e ristorazione e infine ricerca, regolazione e tutela ambientale. Le Marche sono la quinta regione in Italia per incidenza di imprese dell’economia del mare (5,3% – 8,717).

Il professor Valerio Temperini dell’Univpm

Il professor Valerio Temperini nel corso del suo intervento ha lanciato tre messaggi: la necessità di avere un approccio integrato alla Blue Economy sia a livello territoriale che settoriale «perché le attività che possono essere svolte sul mare e sulla costa portano vantaggio anche alle filiere a terra» e le opportunità e potenzialità «possono essere valorizzate in maniera sinergica coinvolgendo vari settori, dalla ricerca all’innovazione, dalle start up alla pesca, dal turismo alla cantieristica».

«L’altro messaggio – ha aggiunto – è il tema del valore, non solo economico, ma sociale e sostenibile, da questo punto di vista occorre concentrare maggiormente l’attenzione anche sugli elementi intangibili, investendo non solo sulle infrastrutture, ma anche sulle conoscenze, le competenze e le capacità relazionali e di integrazione, per comprendere l’impatto della Blue Economy sul brand territoriale». Il professore dell”Università Politecnica delle Marche, ha sottolineato poi l’importanza della formazione e spiegato che l’Ateneo anconetano è coinvolto su progetti di economia circolare e in particolare «stiamo studiando l’utilizzo della plastica che possiamo recuperare dal mare per realizzare ad esempio dei gadget per turisti che possono anche essere realizzati da imprese sociali». L’Università Politecnica delle Marche ha sottoposto al Ministero della Ricerca un progetto per la promozione della filiera certificata per la pesca dei molluschi «per valorizzare il prodotto ittico sui mercati internazionali».

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