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L’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche miglior ospedale pubblico italiano per Agenas. Acquaroli: «Orgoglioso dell’ottimo risultato»

L'AOU delle Marche in testa alla classifica delle strutture pubbliche per il secondo anno consecutivo per la valutazione migliore con qualità alta o molto alta in sei aree cliniche su un totale di otto

Da sinistra Gozzini, Saltamartini e Acquaroli

ANCONA – L’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche per il secondo anno consecutivo sul podio dei migliori ospedali d’Italia insieme all’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI). I due ospedali, il primo privato e il secondo pubblico, sono in testa alla classifica del Programma Nazionale Esiti (Pne) dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) sviluppato su mandato del ministero della Salute.

L’AOU delle Marche, in particolare, è tra le strutture pubbliche quella che ha riportato una valutazione migliore con qualità alta o molto alta in 6 aree cliniche su un totale di 8 (cardiocircolatorio, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologia, osteomuscolare, nefrologia, sistema nervoso, gravidanza e parto).

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, nel commentare la notizia si è detto «veramente orgoglioso dell’ottimo risultato», un risultato «non scontato, considerate le criticità che in tutta Italia sta affrontando il comparto della sanità, frutto innanzitutto dell’eccezionale impegno e dedizione di tutti i medici, infermieri e operatori che lavorano quotidianamente al servizio della salute dei cittadini. Come Regione attraverso le riforme messe in campo, lavoriamo al loro fianco per migliorare sempre più i servizi e le risposte ma anche per ottimizzare il più possibile l’organizzazione degli enti sanitari sul territorio».

Soddisfatto anche l’assessore regionale con delega alla Sanità e vice presidente della giunta Filippo Saltamartini: «Ministero e Agenas hanno testimoniato per il secondo anno consecutivo l’elevata qualità della cura dell’ospedale unico di secondo livello della nostra regione tramite la riforma della Legge 13. Questo conferma l’alto standard assistenziale nella presa in carico del paziente». «Il Piano Nazionale Esiti – ha aggiunto – rappresenta un osservatorio sull’assistenza ospedaliera e quindi uno strumento prezioso per indirizzare le attività di programmazione sanitaria regionale e mettere in atto strategie correttive ed il Piano Socio Sanitario approvato dalla Regione ad agosto ci permetterà di migliorare ancora».

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