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Auchan-Conad, protesta al deposito e cassa integrazione per i lavoratori dei negozi che non passano. Cresce la tensione

Alla manifestazione dei lavoratori del deposito Xpo di Osimo, il presidente regionale Ceriscioli ha annunciato una nuova convocazione del tavolo regionale

Il deposito Xpo di Osimo

ANCONA – Doccia gelata per i lavoratori ex Auchan dei punti vendita che non passano nel sistema Conad, ma anche per quelli dell’Auchan di Ancona, il cui cambio di insegna è previsto per il 3 marzo.

Proprio oggi Margherita Distribuzione, la nuova ragione sociale che gestisce i negozi in fase di passaggio e quelli che non entreranno in Conad, ha comunicato che saranno interessati dalla cassa integrazione. Una notizia che arriva come un vero e proprio pugno sullo stomaco proprio nel giorno in cui i lavoratori del deposito Xpo Logistics manifestano in sit-in davanti allo stabilimento di Osimo per lanciare un grido di aiuto in direzione della Regione. Al loro fianco le organizzazioni sindacali di categoria con la segretaria regionale Fist Cisl Selena Soleggiati, il segretario Filcams Cgil Ancona Carlo Cotichelli e la segretaria regionale Filcams Barbara Lucchi, il segretario regionale Uiltucs Uil Fabrizio Bontà.

Negli ultimi giorni infatti erano state diverse e pesanti le tegolate ricevute dai lavoratori del deposito: prima la notizia che la preparazione dell’attività pasquale verrà gestita dal deposito di Melfi e poi gli ordini che partono giornalmente alla volta dei punti vendita del nord che hanno il sapore di un deposito che di fatto sta venendo svuotato per poi essere chiuso. Insomma c’è veramente poco da stare tranquilli, anche perché nel corso del tavolo in Regione i rappresentanti di Conad non avevano minimamente fatto menzione dell’intenzione di aprire la procedura per la cassa integrazione nei confronti degli 8 negozi che non passano nel sistema Conad, nel quale affluiscono al ritmo di uno al mese 21 negozi complessivamente, fra i quali anche l’Auchan di Ancona il cui cambio di insegna però è previsto per il 3 marzo. Insomma una richiesta di cassa integrazione che tocca anche punti vendita inclusi nel passaggio che preoccupa non poco i sindacati e i lavoratori sempre più in ansia.

Da sinistra Carlo Cotichelli, Selena Soleggiati e Fabrizio Bontà

«Nel corso dell’incontro in Regione – spiega la segretaria regionale Fist Cisl, Selena Soleggiati – c’era stata data come unica comunicazione che ne era prevista la cessione a terzi». «Aspetto anomalo – prosegue – è che tra le realtà che sono state annunciate c’è anche l’Auchan di Ancona. Speriamo, visto che siamo alla vigilia del passaggio, che questa iniziativa sia solo a scopo cautelativo. Seppur non è di per se potenzialmente un provvedimento negativo che dovrebbe sostenere il percorso di ristrutturazione abbiamo la necessità di capire e avere chiarezza su come verrà utilizzata la cassa integrazione, anche perché noi siamo tranquilli rispetto al fatto che Conad ha dichiarato in Regione che sulle realtà marchigiane che vanno in ristrutturazione non ci saranno impatti occupazionali».

Sulla situazione critica in cui versa il deposito osimano la Soleggiati chiede «chiarezza sia da Xpo Logistics che gestisce il deposito che da Margerita Distribuzione e quindi da Conad, che ad oggi non hanno fatto avere ancora alcuna informazione. Siamo convinti del ruolo strategico di questa realtà e del fatto che possa inserirsi nell’ambito della supply chain di Conad garantendo continuità occupazionale anche per i lavoratori marchigiani».

Il sit-in dei lavoratori del deposito Xpo di Osimo

Una preoccupazione, quella per la cassa integrazione e per la situazione del deposito di Osimo, condivisa anche da Carlo Cotichelli della Filcams Cgil e da Fabrizio Bontà di Uiltucs Uil.
«Conad nell’incontro che abbiamo avuto giovedì scorso in Regione ha detto che a loro il deposito di Osimo non interessa, perché hanno i loro depositi e quindi useranno quelli – spiega Fabrizio Bontà -. Strategicamente però a noi suona male che nel cuore delle Marche non possa essere utilizzato con 102 dipendenti. Ad Xpo abbiamo chiesto un incontro da prima di novembre, quando abbiamo visto che la cosa cominciava ad essere poco stabile e anche li non abbiamo avuto risposta alcuna. Abbiamo sollecitato nuovamente, ma non ci rispondono, questo per noi diventa motivo di fortissima preoccupazione perché ci sono 102 dipendenti appesi che vanno ad ingrossare quelli dei punti vendita». Oltretutto il tempo stringe anche perché la procedura di acquisizione dei negozi dovrà compiersi entro giugno e con i passaggi il deposito si svuota sempre di più. «Speriamo nell’appoggio delle istituzioni – prosegue -, perché l’incontro che abbiamo avuto in Regione non ha soddisfatto minimamente. Oltretutto le Marche sono meravigliose, ma sono piccole e quindi è forte la nostra preoccupazione per l’impatto occupazionale che potrà avere questa vertenza».

Carlo Cotichelli ha invece spiegato che il sit-in «è solo una prima tappa di una serie di altre mobilitazioni che seguiranno» nei prossimi giorni, il cui obiettivo è tenere accesi i riflettori sulla vicenda. Presenti al sit-in il presidente regionale Luca Ceriscioli, l’assessore Loretta Bravi, il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo, i segretari generali Cgil Marche Daniela Barbaresi, Cisl Cristiana Ilari e Uil Graziano Fioretti.  I sindacati rivolgendosi alla Regione hanno manifestato preoccupazione. Selena Soleggiati ha parlato di un «lento spegnimento del deposito» spiegando che invece può trovare un inserimento nel sistema Conad anche grazie alla sua posizione strategica, «nel cuore delle Marche», come ha spiegato Fabrizio Bontà, mentre Carlo Cotichelli ha sottolineato le mancate risposte da parte di Xpo.

Da sinistra Ceriscioli, Bravi, Bontà e Soleggiati

Ceriscioli ha spigato che intende affrontare la questione su due livelli, quello regionale, annunciando l’intenzione di convocare a breve un nuovo tavolo con Margherita Distribuzione e Conad, e poi a livello nazionale, manifestando anche l’intenzione di incontrare l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Conad ha costruito la sua reputazione attorno ad un rapporto diverso con le persone – ha detto Ceriscioli – , glielo vogliamo ricordare nel caso specifico della nostra regione. Tutelando l’occupazione l’azienda farebbe l’interesse anche del marchio che va molto bene, ha trovato un modo giusto di raccontarsi e non vorremmo che questo delicato passaggio fosse la buccia di banana che rovina un investimento pluriennale sull’immagine. Non stiamo forzando un’azienda rispetto alle proprie attività, stiamo chiedendo di mantenere un livello di relazioni e di lavoro nel nostro territorio, che ha sempre fatto funzionare bene le cose».

«La Regione – prosegue – la parte sua la fa di sicuro, a noi interessa avere una interlocuzione chiara e trasparente con chi non ci cambia le carte in tavola» ha dichiarato riferendosi al vertice della settimana scorsa. «Vorremo far capire a Conad che quello che si sta facendo non solo danneggia le famiglie, ma danneggia anche loro in termini di immagine, per come gestiscono un passaggio così delicato». «Forzare su una logistica che ha sempre funzionato significa mettere in difficoltà i punti vendita». Il presidente regionale ha definito quella di Conad-Auchan come una «grossa vertenza, forse quella in questo momento più significativa», poi ha spiegato «stiamo lavorando per mantenere il livello di relazioni e lavoro che c’era nel territorio».

Da sinistra Bravi, Mastrovincenzo e Bontà

La Bravi ha precisato che la situazione del deposito non deve essere by passata, mentre Mastrovincenzo ha annunciato che oltre alla mozione già presentata, martedì prossimo in consiglio regionale sottoporrà ai capigruppo di tutte le forze politiche «la sottoscrizione di una lettera da inviare alla proprietà per dimostrare l’unità d’intenti di tutte le forze politiche a sostegno delle istanze dei lavoratori». «Pretendiamo chiarezza dall’azienda, che su diversi aspetti non fornisce tutte le indicazioni utili. Seguiremo con il massimo impegno l’evolvere della situazione».

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