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Auchan-Conad, Acquaroli porta la vertenza alla Camera: «Situazione che richiede estrema attenzione»

Il candidato alla presidenza regionale presenterà un'interrogazione per chiedere al ministro Catalfo di intervenire sulla vicenda che tiene col fiato sospeso tante famiglie

Da sinistra Leonardi, Acquaroli e Ciccioli

ANCONA – «Servono chiarezza e risposte certe». È quanto chiede il parlamentare marchigiano Francesco Acquaroli per la spinosa vertenza derivante dall’operazione di acquisizione del gruppo Auchan Retail da parte di Conad, che sta tenendo col fiato sospeso i lavoratori ex Auchan.

Nella giornata in cui il parlamentare marchigiano, candidato per il centrodestra alla presidenza della Regione Marche, ha presentato alla Camera una interrogazione nella quale ha chiesto al Ministro Patuanelli a che punto è lo stato delle trattative tra Whirpool e il Governo, «per garantire la continuità produttiva negli stabilimenti italiani, in particolare di Comunanza e Fabriano», Acquaroli è pronto ad un nuovo “question time”. Ha annunciato infatti che la prossima settimana presenterà un’altra interrogazione in commissione Lavoro proprio sulla vertenza Auchan-Conad.

«Abbiamo già presentato qualche mese fa un’interrogazione immediata in commissione Lavoro – ha ricordato il deputato marchigiano di Fratelli d’Italia – per chiedere al ministro Catalfo di rompere il silenzio e intervenire sulla vicenda Auchan-Conad garantendo i livelli occupazionali di 18mila lavoratori in tutta Italia».

Francesco Acquaroli, candidato del centrodestra alla presidenza regionale

Acquaroli chiede al governo risposte: «Si attivi perché questa vicenda va risolta prima che sia troppo tardi. Quello di Auchan-Conad non può essere l’ennesimo tavolo che rimane colpevolmente irrisolto. Fratelli d’Italia sin dal primo momento è al fianco dei lavoratori e non abbasserà la guardia», sottolinea Acquaroli. 

«Nelle Marche abbiamo 3 situazioni critiche che richiedono estrema attenzione, Whirpool , Auchan-Conad e Mercatone Uno – prosegue – , se non si chiudono bene queste crisi aziendali molte famiglie rischieranno di trovarsi in difficoltà, perché non è facile trovare una nuova occupazione in una fase critica per il mondo del lavoro, come quella attuale, e in un momento delicato come quello che stanno attraversando le Marche». Secondo Acquaroli «è necessario garantire a tutti i lavoratori ex Auchan, Mercatone Uno e Whirpool, chiarezza e risposte certe. È questo il compito della politica, bisogna arrivare a soluzioni concrete».  

Fratelli d’Italia accusa governo e Regione di aver «fatto sentire solo timidamente la voce istituzionale rispetto alla Conad, che acquisendo depositi, uffici amministrativi e punti vendita ovviamente ristruttura la propria organizzazione tagliando tutto ciò che non ritiene conforme ai suoi piani industriali, attraverso la chiusura di punti vendita troppo vicini a quelli che già possiede, lo smantellamento area amministrativa e depositi non necessari a gestire la sua rete e la razionalizzazione dell’intero comparto».

Per il coordinatore regionale Carlo Ciccioli, le operazioni societarie devono «tener conto del rispetto dei livelli occupazionali e di ammortizzatori sociali per salvaguardare soprattutto i lavoratori con più difficoltà ad essere ricollocati». Le istituzioni secondo Ciccioli «debbono offrire alla Conad opportunità anche straordinarie ma la Conad dal canto suo deve accompagnare le cessazioni con prospettive di sostegno accettabili per la vita e la dignità dei lavoratori».

«L’impegno delle istituzioni deve essere massimo perché questa vicenda va risolta – chiede la consigliera regionale Elena Leonardi – . Sono stata la prima a presentare un atto in Consiglio regionale da cui poi era scaturita una risoluzione votata all’unanimità. Con quell’atto impegnavamo il presidente Ceriscioli e la giunta ad intraprendere ogni iniziativa utile nei confronti del Governo e, in particolare, del Mise, affinché venisse garantita la rete di vendita e la tutela dei livelli occupazionali, nonché ad avviare un tavolo con la nuova proprietà finalizzato ad evitare la frammentazione gestionale e, conseguentemente, il ridimensionamento delle tutele degli stessi dipendenti».

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