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Mattia e gli altri, è strage sui binari

La recente morte alla stazione di Loreto dello studente di Civitanova Marche ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza in ambito ferroviario. Solo nel 2017 sono stati 66 i decessi tra Marche, Umbria e Abruzzo

Agenti Polfer in servizio alla stazione di Ancona

ANCONA – Una famiglia distrutta dal dolore e un istituto scolastico ancora sconvolto per l’accaduto. La morte di Mattia Perini, lo studente 15enne dell’Alberghiero di Loreto travolto e ucciso il 9 gennaio da un treno dopo l’uscita dalla scuola, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Erano trascorse da poco le 14 quando il giovane, dopo aver attraversato un primo binario stava per accingersi ad oltrepassate il secondo per raggiungere il treno che lo avrebbe riportato a casa, a Civitanova Marche dove viveva con la mamma.

Mattia però aveva le cuffiette alle orecchie e stava ascoltando la sua musica preferita, un gesto comune a tanti adolescenti della sua età dopo essere rimasti seduti sui banchi di scuola tutta la mattina. Non si è accorto del Frecciargento che stava sopraggiungendo né delle urla dei compagni di scuola che cercavano di avvisarlo del pericolo. Mattia è stato centrato in pieno dal convoglio che lo ha sbalzato a metri di distanza provocandone la morte immediata.

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Una tragedia straziante che ha riacceso i riflettori sulla sicurezza in ambito ferroviario e che purtroppo non rappresenta un fenomeno isolato: tra le vittime maggiori ci sono proprio i più giovani. Fretta, imprudenza e mancato rispetto delle regole sono fatali come dimostrano i dati del Compartimento di Polizia Ferroviaria per le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo che hanno registrato 66 decessi solo nel 2017.
«Oggi le stazioni sono luoghi sostanzialmente sicuri. Sono stati fatti enormi passi avanti in questo senso sia da parte del Gruppo Ferrovie delle Stato sia da parte della Polfer che hanno puntato anche alla sensibilizzazione degli utenti», spiega Gianfranco Bartolucci, ispettore superiore Compartimento Polizia Ferroviaria Ancona.

Tra le cause più frequenti di incidenti di questo tipo, c’è proprio l’attraversamento dei binari, una “moda” davvero pericolosa. Ma a provocare la morte o il ferimento grave di tanti passeggeri anche la disattenzione dovuta all’ascolto della musica con le cuffiette, la salita a bordo con il treno in movimento e il lancio di oggetti verso i convogli in transito.

Insomma una serie di comportamenti che possono costare cari, ma sui quali è forte l’impegno della Polizia Ferroviaria. Per cercare di ridurre le stragi sui binari, è nato il progetto “Train…to be cool” la campagna nazionale di educazione alla legalità e al rispetto delle regole rivolta agli studenti delle scuole medie e superiori, ideata dal Servizio di Polizia Ferroviaria del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno.

L’obiettivo è stimolare nei giovani la consapevolezza dei rischi presenti nell’ambiente delle stazioni e diffondere la cultura della legalità e della sicurezza, sensibilizzando i ragazzi ad adottare comportamenti responsabili per la propria e l’altrui incolumità.

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