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Approvata la legge regionale per l’endometriosi. Anna Casini (Pd): «Una giornata storica per le Marche»

Tra gli obiettivi che si pone la legge, quello di creare una rete regionale per l'endometriosi con hub all'ospedale regionale di Torrette e centri in ogni Ast. Cancellieri (Lega): «Fare informazione è fondamentale, soprattutto nei confronti delle ragazze più giovani»

Il consiglio regionale delle Marche
Il consiglio regionale delle Marche

ANCONA – Sostenere la diagnosi precoce e la cura per l’endometriosi attraverso la formazione dei medici e istituire un registro regionale elettronico. Sono alcuni degli obiettivi della legge regionale per l’endometriosi approvata all’unanimità in Consiglio regionale.

Il provvedimento varato dall’Aula rappresenta la sintesi delle proposte avanzate da maggioranza (Lega – primo firmatario il consigliere Giorgio Cancellieri) e opposizione (Pd – prima firmataria la consigliera Anna Casini) sul tema. Una patologia invalidante, l’endometriosi, che colpisce 3 milioni di donne in Italia, e più di una donna su 10, causando forti dolori e anche infertilità (nel 35% delle donne). Circa la metà delle donne ne sono affette in maniera inconsapevole.

Tra gli obiettivi che si pone la legge, quello di creare una rete regionale per l’endometriosi con hub all’ospedale regionale di Torrette e centri in ogni Ast (Azienda sanitaria territoriale), insieme alla costituzione di un comitato tecnico scientifico che dovrà lavorare entro due anni ad un report da sottoporre alla giunta regionale. Prevista anche l’istituzione di un registro regionale elettronico.

La legge regionale comporta anche l’organizzazione di iniziative nelle Marche durante la settimana regionale dell’endometriosi, la formazione del personale medico sanitario. La copertura finanziaria ammonta a 14mila euro per il 2023 e a 50mila per il 2024-2025.

Per il consigliere regionale della Lega Giorgio Cancellieri, medico di professione, «fare informazione è fondamentale, soprattutto nei confronti delle ragazze più giovani, perché l’obiettivo è fare la diagnosi precoce di una patologia subdola che colpisce le donne determinando, nel 50% dei casi, l’infertilità». «I dati – ha aggiunto – segnalano che, su 3 milioni di donne colpite da endometriosi, solo la metà è consapevole di essere malata: per questo abbiamo proposto la creazione di una rete d’intervento con percorsi multidisciplinari che consentano di approcciare correttamente la malattia in ogni sua fase». Un progetto di salute per la donna «che può essere di stimolo ad altre regioni» ha concluso il leghista.

«Una giornata storica per la nostra regione che si dota di uno strumento legislativo per tutelare le donne affette da una malattia invalidante come l’endometriosi» ha sottolineato la consigliera regionale del Pd Anna Casini. Secondo la dem grazie al provvedimento «sarà possibile promuovere l’informazione e la ricerca su questa malattia che deve essere più conosciuta e diagnosticata precocemente».

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