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Apicoltura, presentata ad Ancona la 1° ricerca nazionale. Antonini annuncia bando da 700mila euro

Dalla ricerca è emerso che nelle Marche sono presenti 72.356 alveari, 1600 apicoltori e 76 aziende con metodo biologico che producono ogni anno circa 118mila kg di miele. Numeri che piazzano le Marche tra le prime regioni italiane

Un momento della presentazione della 1° ricerca nazionale sull'apicoltura

ANCONA – Marche seconde nel rapporto tra numero di alveari per chilometri di superficie e quarte nel rapporto apicoltori per abitanti. È la fotografia scattata dalla prima ricerca nazionale di mercato sull’apicoltura ‘II mondo del Miele visto dagli italiani’, commissionata da ‘Le Città del Miele’ e realizzata da Intertek (società di ricerca e analisi del mercato).

La ricerca è stata presentata questa mattina ad Ancona, a Palazzo Leopardi, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, e tra gli altri del presidente Le Città del Miele Rolando Pecora, delle docenti Univpm Sara Ruschioni e Paola Antonia Deligios del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, della presidente Coldiretti Marche Maria Letizia Gardoni e del coordinatore Consorzi Apicoltori Marchigiani Renato Claudio Minardi.

L’assessore ha annunciato un bando per il mondo dell’apicoltura da oltre 700mila euro ed ha espresso la volontà di costruire uno stretto legame tra la produzione di miele e l’entroterra marchigiano come veicolo di promozione turistica sulla scorta di quanto realizzato con l’enoturismo e l’oleoturismo.

Dalla ricerca è emerso che nelle Marche sono presenti 72.356 alveari, 1600 apicoltori e 76 aziende con metodo biologico che producono ogni anno circa 118mila kg di miele. Numeri che piazzano le Marche tra le prime regioni italiane e che «dimostrano – ha osservato Antonini – quanto il settore sia cresciuto negli ultimi tempi grazie a delle politiche attente e all’opera dei Consorzi che hanno intrapreso una intensa attività di monitoraggio per far emergere tutte le realtà presenti sul territorio».

L’assessore all’Agricoltura Antonini

L’assessore regionale ha poi rimarcato che «grazie al forte impulso dato all’implementazione della Banca Dati dell’Anagrafe apistica nazionale, visto che i fondi tra le Regioni vengono ripartiti in base al numero di alveari censiti, in 8 anni gli stanziamenti Ue sono passati dai 144mila euro del 2016 ai 701mila euro del 2023. E proprio per la campagna apistica 2023 la Regione ha emanato un bando di finanziamento con scadenza il 23 febbraio per l’importo di tutti i 701mila euro a disposizione».

Inoltre ha spiegato che il provvedimento fa seguito «ai 540mila euro destinati a 174 aziende apistiche per il sostegno delle attività durante il Covid e all’intervento straordinario di 250mila euro del 2019». L’obiettivo della Regione è quello di favorire la crescita del settore in termini di quantità e qualità, «soprattutto per quanto riguarda l’aspetto del biologico» e a tal proposito è stata avanzata la proposta di dare vita a un protocollo d’intesa per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia del patrimonio apistico delle Marche così da dare vita al primo format regionale al fine di promuovere la qualità nelle produzioni e tutelare il patrimonio apistico.

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