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Ambulante ucciso a Civitanova, fuoco incrociato tra Pd e Lega

Scoppia la polemica tra Pd e Laga dopo l'omicidio di Alika Ogorchukwu, l'ambulante nigeriano ucciso in pieno centro a Civitanova Marche

Il luogo dove è stato aggredito e ucciso l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu

ANCONA – Scoppia la polemica politica dopo l‘omicidio di Alika Ogorchukwu, l’ambulante 39enne nigeriano, ucciso da un 32enne italiano in pieno giorno e in pieno centro cittadino a Civitanova Marche. L’accusa per Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo è quella di omicidio e rapina, in quanto l’uomo ha sottratto il cellulare all’ambulante dopo averlo colpito con la sua stessa stampella, lasciandolo esanime a terra.

Un omicidio che fa discutere anche per l’atteggiamento di chi ha assistito alla tragedia inerme. La politica si infiamma ed è scontro frontale tra Pd e Lega. I dem, per voce del commissario del Pd Alberto Losacco attacca il commissario della Lega Riccardo Augusto Marchetti.

Il commissario Marchetti in una nota stampa aveva definito «vergognoso che nel pieno centro di una città turistica e molto frequentata come Civitanova Marche si assista a episodi del genere», aggiungendo che «mentre la sinistra e la stampa asservita al PD si affannano a combattere un nemico inesistente come il fascismo, la Lega vuole lavorare con serietà e concretezza per garantire sicurezza in tutte le città italiane non appena torneremo al governo, stavolta insieme al Centrodestra unito, metteremo subito in campo misure in grado di tutelare i cittadini e la loro incolumità. La sicurezza – conclude Marchetti – è e sarà sempre una delle nostre priorità».

Dichiarazioni che hanno provocato la reazione del commissario dei dem Losacco: «Questa volta si è passato il limite – dice -. Prima ancora che un gratuito attacco al Partito Democratico, le volgari dichiarazioni del commissario della Lega Augusto Marchetti sono un’offesa ad Alika Ogorchukwu, vittima dell’atroce aggressione avvenuta ieri a Civitanova Marche. La Lega, a partire dal suo segretario nazionale Salvini, da anni ci ha abituato a questi episodi di sciacallaggio politico, ma speculare in modo così indegno su questa tragedia è davvero una vergogna. Restiamo sbigottiti da quanto avvenuto ed esprimiamo la nostra totale solidarietà alla famiglia di Alika. Sarebbe opportuno che Marchetti, a nome della Lega Marche, facesse altrettanto, invece di alimentare il pesante clima di intolleranza che si respira in tutto il Paese. A meno che, come in effetti sembra, non ritenga l’accaduto solo un tema da campagna elettorale e non un dramma che ha scosso profondamente l’animo di tante marchigiane e tanti marchigiani».

A replicare è anche il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi: «Difficile – afferma Mangialardi – non provare disgusto nel leggere le parole di Marchetti, che da buon allievo di Salvini, non ha perso neanche un secondo per rilasciare dichiarazioni che fanno rabbrividire, attaccando senza alcuna logica il Partito Democratico e non spendendo, chissà come mai, neanche una parola di solidarietà per la vittima e per i suoi cari. Evidentemente nella foga di azzannare la sua preda, lo sciacallo non perde tempo con i sentimenti che qualificano l’essere umano».

Francesco Verducci senatore Pd

Sulla vicenda interviene anche il senatore del Pd Francesco Verducci, vice presidente della Commissione Antidiscriminazioni del Senato: «Alika è stato ucciso in pieno centro, in pieno giorno, in una delle nostre belle città. È stato ucciso dalla violenza brutale dell’assalitore, ma è stato lasciato solo a morire dall’indifferenza o dalla paura o dallo sgomento di chi ha assistito senza intervenire. In tanti hanno filmato con i telefonini, ma Alika nel frattempo veniva ucciso fracassato di botte e poi soffocato a terra. La cosa che non possiamo fare né accettare di fronte a questo omicidio è essere indifferenti – aggiunge -. Dobbiamo reagire e scuotere ogni coscienza. Serve una reazione civile che scuota le coscienze di ognuno. Alika è stato massacrato perché più debole, probabilmente perché ritenuto uno scarto umano, probabilmente perché con un colore della pelle diverso. Tutto questo è inaccettabile, e va detto forte, va scritto ovunque. Non può essere questo il nostro mondo e quello dei nostri figli».

Alessia Morani deputata Pd

«Alika Ogorchukwu è stato brutalmente assassinato su un marciapiede di Civitanova Marche – afferma la deputata del Pd Alessia Morani -. La sua “colpa”? Avere tentato di vendere dei fazzoletti. Nessuno lo ha aiutato. Nessuno. A vedere quelle immagini si rimane sgomenti. Senza parole. Succede ancora nella mia regione, le Marche. Succede ancora nella stessa provincia, Macerata, quella di Luca Traini. Succede ancora e non possiamo girare la testa dall’altra parte, come se fosse un caso di cronaca. Non lo è, ed è ora che cominciamo a guardare in faccia il problema: Alika era un uomo di colore, come le vittime di Traini. Tutti vittime del razzismo, dell’odio e dell’intolleranza».

La presidente della IV Commissione sanità regionale Elena Leonardi

«Fatti come quelli di Civitanova sono semplicemente inammissibili – dice Elena Leonardi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia -, una crudeltà inaudita consumata in pieno giorno in pieno centro della Città. Un evento drammatico che va fermamente condannato e ci spinge a riflettere sul valore della vita, che dovrebbe essere sacra e inviolabile. Riteniamo giusta e doverosa la scelta del Presidente delle Marche Francesco Acquaroli di far costituire a parte civile la Regione, impegnandoci sin da ora affinché l’episodio drammatico di ieri non connoti Civitanova e la nostra Regione e soprattutto non si ripeta mai più. Come comunità umana prima ancora che politica, ci stringiamo al dolore della famiglia della vittima».

Dino Latini, presidente Consiglio regionale

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Dino Latini: «Un altro episodio di inaudita violenza sul territorio delle Marche, che ci porta seriamente a riflettere sulle dinamiche che caratterizzano il nostro tempo. È indispensabile tenere alta la guardia per impedire che queste inconcepibili forme di brutalità abbiano la meglio sul nostro vivere civile. Ai familiari della vittima, sento di poter esprimere le più sentite condoglianze e la vicinanza dell’Assemblea legislativa tutta».

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