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Fuga di gas, agente salva una donna. È medaglia d’oro. Natalucci: «Ho pensato solo a quello che era giusto fare»

L'agente di polizia locale in servizio ad Arcevia è stato premiato per il suo coraggio in occasione della giornata della polizia locale. Era intervenuto nel novembre scorso in una palazzina abitata da 10 famiglie impedendo che si verificasse un'eslposione

L'agente di polizia locale di Arcevia Luca Natalucci

ANCONA – Era il 7 novembre del 2019 quando l’agente di polizia locale Luca Natalucci intorno alle 9 di mattina intervenne in una abitazione di Arcevia dove era in corso una fuga di gas. L’appartamento era occupato da una ragazza 20enne nigeriana che stava dormendo e che quindi non poteva accorgersi di quanto stava accadendo. Se non fosse stato per Natalucci la palazzina, abitata da una decina di famiglie e ubicata in pieno centro storico sarebbe esplosa.  Un intervento coraggioso che gli è valso l’Encomio con Medaglia d’oro assegnata dalla Regione Marche. L’onorificenza gli è stata consegnata il 20 gennaio ad Ascoli Piceno in occasione della Giornata della Polizia Locale. L’agente Luca Natalucci, 35 anni, nativo di Filottrano, lavora da oltre 10 anni nella polizia locale e ha prestato servizio anche presso l’Unità Operativa Speciale di Ravenna nella sezione antiabusivismo. 

Cosa ricorda di quella mattina?
«Ricordo che ero stato chiamato da una signora residente nel condominio la quale aveva avvertito un forte odore di gas, ma non riusciva a capire da dove provenisse. Arrivato sul posto ho cercato di individuare la perdita finché ho capito che il forte odore proveniva dal piano terra. Non c’era tempo da perdere: senza pensarci un attimo, prima di chiamare i vigili del fuoco,  ho disattivato subito le utenze elettriche per evitare un’esplosione e ho provveduto ad evacuare la palazzina, oltre all’area circostante, compresa la farmacia del centro storico al cui interno c’erano dei clienti. Poi mi sono precipitato verso l’appartamento in cui c’era la fuga di gas e ho cominciato a bussare alla porta finché la ragazza, una 20enne nigeriana che vi alloggiava, non è venuta ad aprire la porta. Era stordita, ma fortunatamente si è ripresa e tutto è andato per il meglio. Infatti i vigili del fuoco hanno accertato che i locali erano saturi di gas e che sarebbe bastato accendere una abat-jour per far saltare il condominio».

Ha avuto paura in quei momenti?
«No perché non ho pensato al rischio, ma solo a quello che era giusto fare. Per noi è una vocazione, e prima che alla nostra vita pensiamo a quella del prossimo. La nostra divisa è un po’ come la tonaca del sacerdote, al servizio del prossimo. Sono onorato di aver ricevuto l’encomio e la medaglia d’oro e per questo ringrazio la Regione Marche e il mio comandante per avermi segnalato».

Cosa le ha detto la ragazza alla quale ha salvato la vita?
«Mi ha ringraziato tantissimo una volta resasi conto di quanto aveva rischiato. Ricordo che mi ha detto “mi hai ridato il respiro di nuovo”, una frase che mi ha commosso, così come le numerose attestazioni di stima delle persone evacuate».

Durante la sua carriera le era già capitato di salvare la vita ad una persona?
«Ricordo che qualche anno fa quando prestavo servizio a Numana, un pomeriggio mentre ero di riposo e stavo passeggiando sulla costa, mi sono accorto di un uomo che annaspava in acqua. Mi sono precipitato verso gli scogli e l’ho portato fuori dall’acqua. L’uomo era andato a pescare i moscioli ma poi era caduto in acqua e non sapendo nuotare stava per annegare».

Quanto è importante l’autocontrollo in queste circostanze?
«Direi che è vitale sia per se stessi che per gli altri. Personalmente riesco a tenere sotto controllo le emozioni come la paura grazie alle arti marziali che pratico fin da quando ero piccolo. Ma poi ripeto: fondamentale è la vocazione e la passione per questo lavoro».

Parlando in termini di vocazione cosa si sente di dire a quei ragazzi desiderosi di intraprendere la sua professione?
«Per fare questo lavoro servono tanta passione e spirito di servizio. La nostra presenza conforta la popolazione, siamo un pò come gli angeli custodi della città».

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