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Accordo Azione – Italia Viva, soddisfazione nelle Marche

Soddisfazione nelle Marche per l'accordo raggiunto a livello nazionale tra Azione e Italia Viva in vista delle elezioni politiche del 25 settembre

ANCONA –  Con l’intesa tra Azione e Italia Viva prende forma, di fatto, il terzo polo in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Se a livello nazionale è stato chiuso il cerchio sul programma elettorale, che ‘prosegue’ l’agenda Draghi, è corsa contro il tempo per definire le candidature per Camera e Senato ed i nomi, in teoria, potrebbero arrivare già nelle prossime ore, anche se potrebbe non essere facile rispettare un equilibrio che vorrebbe le quota al 50%, da ‘incastrare’ nei vari seggi.

Tommaso Fagioli

Tommaso Fagioli coordinatore regionale di Azione parla di «offerta politica credibile» basata «sul programma e sui temi prioritari per il paese» come «l’occupazione, l’energia, il salario minimo, il rilancio economico». L’auspicio di Fagioli è quello che «il terzo polo possa diventare un progetto di lungo respiro» dove possano riconoscersi e trovare una loro collocazione «moderati, liberali, cattolici e progressisti».

Intanto però tra gli esponenti politici marchigiani di Azione e Italia Viva c’è soddisfazione per l’accordo. «Siamo entusiasti di questa scelta – dice il coordinatore regionale di Italia Viva, Fabio Urbinati – , nelle Marche abbiamo delle esperienze positive alle amministrative degli ultimi due anni». 

Fabio Urbinati

«Con l’intesa tra Italia Viva e Azione, finalmente i riformisti troveranno una loro casa – afferma – e nelle Marche hanno una ragione in più per sostenerci perché abbiamo già una esperienza fortemente negativa di una amministrazione regionale, quella Acquaroli di centrodestra, che rispecchia quello che vogliono proporre a livello nazionale. Basta guardare come sono messi i pronto soccorso delle Marche in questo momento e le politiche messe in atto per gestire la crisi economica nel post pandemia, sostanzialmente nulla:. Quindi credo che i marchigiani già hanno un esempio di quello che potrebbe essere a livello nazionale un governo di centrodestra».

Urbinati, parlando del terzo polo aggiunge: «Ce n’era bisogno, anche perché il Partito Democratico non è stato in grado di interpretare il ruolo per cui era nato, quello di essere la casa di tutti i liberali, è stato riportato 20 anni indietro». «Un nuovo progetto politico per il futuro utile non solo per le Marche, ma a livello nazionale».

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