Attualità

Ancona pensa “a colori” con la nuova comunità politica di Carlo Pesaresi

È stata presentata oggi pomeriggio alla sala boxe della Mole, presente anche la candidata a sindaco del centrosinistra, Ida Simonella

Carlo Pesaresi alla Mole durante la campagna elettorale per Ida Simonella

ANCONA – Non è una lista civica, né un partito o un’associazione: è un «luogo» e uno «spazio» dove confrontarsi e discutere, è Ancona a Colori, comunità politica cittadina presentata oggi pomeriggio alla sala boxe della Mole Vanvitelliana da Carlo Pesaresi. Nel segno della continuità rispetto a quanto fatto dal candidato del centrosinistra alle primarie che ha ceduto il testimone per la corsa a primo cittadino a Ida Simonella. Carlo Pesaresi ha raccontato la costituzione della nuova comunità politica, ha dichiarato il suo appoggio alla candidata Ida Simonella, tracciando un percorso, oltre che uno spazio, da seguire e da abitare per costruire insieme ai cittadini il futuro della città. «Benvenuti ad Ancona a Colori, comunità politica – ha detto Pesaresi –. Quello che vedete è il marchio della comunità, quei pallini sono le idee, le proposte, le critiche, che Ancona a colori potrà raccogliere durante la sua attività. Il percorso è figlio di quell’energia scaturita dalle primarie, di quell’iniziativa, di quelle proposte, ed è anche il frutto di quella volontà di incidere e portare un cambiamento. Quel percorso delle primarie, e ciò che hanno significato, però, sono un percorso concluso. Ora è necessario guardare oltre e avanti».

Quindi l’ufficialità, peraltro scontata, dell’appoggio alla candidata del centrosinistra: «Faccio i complimenti a Ida Simonella che ha vinto quelle primarie. Sono contento che sia qui, oggi, occasione pubblica per dire che in questa campagna elettorale la sosterrò e le darò il mio contributo affinché diventi sindaco». Poi lo sguardo al futuro, nel segno della collaborazione e dei giovani: «Ancona a Colori è figlia delle primarie, ma come tutti i figli è diversa e possibilmente migliore dei genitori, dunque sempre più autonoma da quel percorso. Ha un suo sguardo di lungo periodo, non si traduce nelle questioni da qui a breve. E’ una comunità che nasce per incidere nel lungo periodo e proprio per questo, perché deve essere autonoma, perché servono energie per portarla avanti, per questa ragione gli animatori principali della comunità non potranno che essere coloro che sono stati gli elementi più vivi e vivaci delle primarie, quel mix esplosivo di competenze cui devo molto. A quel gruppo, ora, l’onere e l’onore di portare avanti quest’avventura, non solo perché è giusto così, ma perché questa città ha un enorme bisogno di rinnovare la sua classe dirigente, di investire in competenze nuove e soprattutto ha bisogno di dare fiducia alle nuove generazioni».

Infine una spiegazione: perché Ancona a Colori è comunità politica? Perché non è un partito, una lista civica, un’associazione? Ha concluso così, Carlo Pesaresi: «Perché questo non è un soggetto politico, è uno spazio, un luogo in cui le idee e le identità collettive crescono e si formano, che si riunisce intorno a pratiche e azioni condivise, un luogo aperto, inclusivo, che non si restringe all’interno di un partito o di una coalizione, uno spazio diverso. Una comunità politica è ancorata attorno a dei temi, dei contenuti, fa proposte, rilancia, discute, e chiede a chi sia vicina di discutere. Non le piace il silenzio. Abbiamo scelto di ripartire dai temi discussi nello scorso ottobre. Abbiamo tanto bisogno di una visione generale e complessiva del futuro di questa città, dobbiamo capire dove Ancona vuole andare e dobbiamo farlo a prescindere dagli investimenti importanti e doverosi che si fanno perché ci sono delle opportunità. E’ importante cominciare a ridiscutere dell’identità di questa città. Serve un grande laboratorio urbano permanente sulla rigenerazione di questa città. Realizziamo al più presto un cantiere sul futuro di questa città, coinvolgendo, facendo intervenire i cittadini. Pensare in grande, sognare non è un delitto, oggi è una necessità e se riusciamo a farlo coinvolgendo la città, sarà un sogno collettivo. Allora apriamolo, questo laboratorio».

Anche Ida Simonella ha parlato, nella gremita sala boxe alla Mole: «Grazie Carlo – ha affermato la candidata –, e per due ragioni. Per avermi dato il tuo sostegno e quest’opportunità, ma anche per il lavoro che ha fatto. Una cosa che riconosco, nel percorso fatto insieme verso le primaria, è la capacità di coinvolgimento che ha avuto Carlo, l’aver individuato uno spazio di ascolto e di coinvolgimento delle persone. Questa domanda oggi va soddisfatta. So che c’è un bisogno forte da parte di tanti concittadini, soprattutto dei giovani, so bene cosa significa vedere ‘a colori’. Questa comunità è importante, da questo punto di vista, perché aiuta, stimola a guardare in quel modo e a utilizzare gli strumenti di coinvolgimento che abbiamo utilizzato poco. Se vincesse la destra di questi strumenti farebbe carne da macello. Noi, invece, siamo la parte politica che può fare tesoro di questi strumenti, per dare un volto nuovo alla città. Ci sono tante riflessioni utili che vanno recepite».

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