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Ambulatori vaccinali chiusi a Recanati e Porto Recanati: sindaci in prima linea

Antonio Bravi e Roberto Mozzicafreddo da mesi hanno sollecitato l'Asur in merito alla riapertura ed entrambi hanno proposto una soluzione alternativa almeno per il punto di diabetologia e il centro per le vaccinazioni degli anziani

I due primi cittadini di Recanati e di Porto Recanati sono intervenuti dopo che un gruppo di mamme della città leopardiana e di quella costiera avevano sollevato la questione relativa alla chiusura degli ambulatori vaccinali dalla scorsa primavera.

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Sembrava una decisione provvisoria, legata alla fase più dura della pandemia, ma a quattro mesi dalla fine del lockdown, gli ambulatori vaccinali di Recanati e di Porto Recanati, punti di riferimento per i residenti dei due comuni e delle zone limitrofe, non hanno ancora riaperto i battenti. «Se tale riorganizzazione poteva risultare accettabile a inizio emergenza, dopo mesi e mesi, appare incomprensibile. O meglio, sorge il dubbio che manchi la volontà di ripristinare un servizio agevole per le famiglie» era stata la dura denuncia di un gruppo di mamme del territorio che hanno lanciato anche una petizione per chiedere la riapertura dei due presidi territoriali. La chiusura infatti dei due punti vaccinali obbliga i cittadini a doversi recare nel punto più vicino, quello di Civitanova, che deve fare i conti con le tante richieste e che riceve solo previo appuntamento.

«Il Dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 3 conferma che la chiusura dei due ambulatori si protrarrà per tutta la durata della pandemia, considerato che le vecchie strutture non rispondono ai requisiti richiesti per evitare la diffusione del virus – spiega il gruppo di mamme -. Ma davvero non esistono in queste zone delle collocazioni alternative idonee, che consentano il ripristino del servizio e un ritorno alla normalità per tante famiglie? Chiediamo di poter tornare a vaccinare in sicurezza i nostri figli e noi stessi in maniera pratica e con tempistiche congrue».

Sulla questione sono intervenuti sia il sindaco di Recanati Antonio Bravi sia il primo cittadino di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo che già da mesi si stanno interessando della questione e hanno chiesto all’Asur risposte certe.

«Ci siamo interessati sin da subito ma purtroppo ci è stato riferito che gli stringenti protocolli anti-contagio e la mancanza di personale non permettono una riapertura – ha riferito il sindaco Bravi -. Come Comune ci siamo subito attivati e con l’Asur abbiamo concordato che dai primi di ottobre sarà operativo in città – nei locali dell’Ircer in piazzale Europa – almeno il centro per le vaccinazioni degli anziani ma non sarà possibile fare quelle dei minori. Ci auguriamo che la situazione possa tornare completamente alla normalità».

«Da oltre due mesi mi sono interessato a livello regionale per cercare di risolvere la questione – ha detto il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo -. Ci sono però state rappresentate delle problematiche che riguardano i protocolli anti-contagio che non permetterebbero la riapertura della nostra struttura. Come Comune ci siamo attivati per aprire una volta al mese qui in città un punto di diabetologia dato che sono disponibili i locali del palazzo comunale; siamo in attesa di una risposta da parte dell’Asur».

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