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Alluvione di Senigallia, il processo si farà a L’Aquila

Presentata e accolta una eccezione per incompatibilità di tribunale. C’è un giudice del distretto tra i danneggiati

Gli avvocati fuori dall’aula

ANCONA – Sembrava fatta, anche l’ultimo rinvio, un mese fa, aveva fatto sperare che il processo per l’alluvione di Senigallia poteva finalmente partire. Invece no. Oggi un nuovo colpo di scena: il processo si farà al tribunale de L’Aquila.

Questa mattina, durante l’apertura del dibattimento, gli avvocati degli imputati, tra questi anche l’ex sindaco della città Maurizio Mangialardi, ora consigliere regionale Pd, hanno presentato una eccezione sulla incompatibilità del distretto appellandosi all’articolo 11 del codice di procedura penale che prevede di spostare la competenza in un tribunale diverso da quello dove esercita un giudice che è rimasto danneggiato dai fatti oggetto del processo.

Mangialardi in tribunale

Un giudice del tribunale di Ancona infatti è tra gli alluvionati e ha subito danni (solo in parte risarciti) per una casa a Senigallia di sua proprietà. L’eccezione sollevata è stata accolta dal collegio penale presieduto dal giudice Edi Ragaglia che si è detto incompatibile inviando tutto al distretto competente più vicino che per Ancona è L’Aquila. In Abruzzo però non dovrà essere esercitata di nuovo l’azione penale perché il fascicolo non tornerà in Procura ma al tribunale dove verrà nominato un collegio penale e fissate le prossime udienze. In che tempo? Gli avvocati di parte civile prevedono ulteriori lungaggini che rischiano di far prescrivere alcuni dei reati contestati.

Era l’11 dicembre 2019 quando il gup Francesca De Palma aveva mandato tutti a processo, contestando, a vario titolo, l’omicidio colposo plurimo, inondazione, lesioni, abuso di ufficio, omissioni di atti d’ufficio e falso ideologico. Oltre a Mangialardi, che oggi era l’unico imputato presente in aula, ci sono anche l’ex primo cittadino Luana Angeloni, il comandante dei vigili urbani Flavio Brunaccioni, Gianni Roccato dell’ufficio tecnico del Comune, l’ex dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, il presidente dell’Autorità di bacino Mario Smargiasso, l’ingegnere Alessandro Mancinelli, consulente del Comune e Libero Principi, funzionario Lavori Pubblici della Regione. L’alluvione a Senigallia c’è stata il 3 maggio del 2014, quando esondò il fiume Misa. Quattro i morti. Centinaia le famiglie danneggiate.

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