Attualità

Alluvione a Senigallia, centrodestra esulta: «Filiera funziona». Opposizione replica: «Schiaffo alle persone»

Botta e risposta tra maggioranza e opposizione sui lavori svolti e sulle risorse stanziate nel post alluvione 2022 a confronto con il 2014

Chiuso al traffico il ponte della Chiusa, a Senigallia, tra le frazioni di Vallone e Cannella, dopo i danni dell'alluvione 2022
Chiuso al traffico il ponte della Chiusa, a Senigallia, tra le frazioni di Vallone e Cannella, dopo i danni dell'alluvione 2022

SENIGALLIA – Botta e risposta tra maggioranza e opposizione di Senigallia sui presunti risultati in termini di risorse stanziate e lavori svolti dopo le alluvioni del 2014 e del 2022. A lanciare il sasso è Fratelli d’Italia a cui replicano i gruppi consiliari di Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia.

«A poco più di un anno dall’alluvione del 15 settembre 2022, tutti i 400 milioni stanziati dal Governo, previsti per il triennio 2022–2024, sono stati impegnati con i vari piani elaborati dalla struttura commissariale e dalla Protezione Civile regionale» esordiscono dalla sezione cittadina di FdI. In aiuto della popolazione sono state stanziate ingenti risorse: 6,1 milioni dal governo Draghi nella dichiarazione dello stato di emergenza; 400 milioni dal governo Meloni; 24 milioni nel triennio 2022 – 2024 dalla Regione Marche e 20,9 milioni grazie al fondo solidarietà dell’Unione Europea.

Risorse utilizzate per il «ristoro dei danni, ma soprattutto pulizia dei fiumi, ripristino degli argini e opere importanti, mai fatte, per mitigare il rischio idrogeologico e dare un futuro più sicuro. Il lavoro svolto, e quello che si continuerà a svolgere, non ha precedenti – dichiara FdI -. Per la prima volta il Governo è intervenuto in maniera significativa introducendo tantissime risorse. Anche la Regione Marche ha fatto un grande sforzo inserendo le proprie risorse stanziando 24 milioni per la pulizia dei fiumi e per un contributo, anche questo mai successo, per automobili e furgoni danneggiati o persi per il nefasto evento».

Poi l’attacco per gli avvenimenti del 3 maggio 2014 e dei mesi a seguire, quando governo, regione e comune erano guidati dal centrosinistra. «La “filiera” (Governo – Regione – Comune) sta quindi funzionando perfettamente, cosa che non era accaduta nel 2014 visto che nessuno fu rimborsato, se non quattro spiccioli, e nessuno aveva fatto progetti di mitigazione seri rendendoli operativi. La “filiera” di centrodestra questa volta lo ha fatto. Senigallia ha avuto due alluvioni, uno nel 2014 e uno ancora più grande nel 2022; dopo il primo non fu fatto nulla, dopo quello del 2022 si sta facendo tanto invece. Le differenze sono sotto gli occhi di tutti, e questo lo sa benissimo anche la sinistra che è nel marasma più completo e scrive un tanto al chilo». E l’affondo finale: «Si è lamentata l’opposizione per non essere stata coinvolta nella visita del Premier Meloni (non conoscono i protocolli istituzionali), ma in Consiglio comunale sono riusciti addirittura ad astenersi su un debito fuori bilancio, soldi anticipati da questa Amministrazione per gli alluvionati. Di cosa vogliamo parlare? Dovrebbero solamente tacere e andarsi a nascondere» concludono da Fratelli d’Italia di Senigallia.

Non si è fatta attendere la replica del centrosinistra, chiamato in causa con forza: «Cari Fratelli d’Italia, dopo un anno coloro che si dovrebbero nascondere sono Olivetti, Acquaroli e Meloni. Non sono bastati tre anni di gaffes, tra onorevoli presidenti del consiglio comunale, forzature regolamentari, acqua che veniva trasformata in vino e chi più ne ha più ne metta. No, non sono bastati. Dopo un anno dall’alluvione leggiamo un trionfale comunicato, da parte di FdI Senigallia, che si autoelogia e si autoincensa, facendo improbabili paragoni su tragedie passate e strumentalizzando i voti in consiglio comunale. A proposito di voti, ricordiamo ai Fratelli d’Italia che abbiamo votato, all’unanimità, una mozione che impegnava Sindaco e Giunta per contribuire all’acquisto di paratie e sistemi antiallagamento per i cittadini e imprese senigalliesi. Dopo un anno, ancora niente, nonostante i solleciti e le interrogazioni puntuali sulla questione».

Anche la questione della trasparenza amministrativa e dell’ascolto del territorio (anche dell’opposizione) diventa terreno di scontro politico: «Abbiamo proposto tantissime soluzioni, inoltre, suggerendo un approccio diverso su tanti temi (che fine ha fatto la questione di Fosso Sant’Angelo del maggio scorso, cari Fratelli d’Italia?), con spirito di collaborazione e coinvolgimento: purtroppo da parte di chi governa Regione e Comune, eccetto stucchevoli frasi di circostanza, niente di più. Nessun coinvolgimento o discussione del consiglio comunale, ci mancherebbe: meno i cittadini e i loro rappresentanti sanno, meglio è» rispondono decisi i gruppi consiliari di Partito Democratico, Diritti al Futuro, Vivi Senigallia e Vola Senigallia.

«Leggere però che i 400 milioni di € (quali? dove sono?) sono stati già tutti impegnati, non si sa bene per cosa, è uno schiaffo a tutte le persone che hanno ricevuto soltanto briciole, se non niente. È uno schiaffo alla vallata, dove sono presenti i problemi maggiori che, se non risolti, porteranno nuovamente a gravi problemi per la città di Senigallia, ancora più esposta ai rischi dopo l’alluvione del 2022».

Ti potrebbero interessare