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“Un alleato in corsia”, il trattamento osteopatico nella Cardiochirurgia di Torrette: le Marche prime in Italia

Il progetto è stato presentato al palazzo delle Marche: l'ospedale di Torrette è pioniere nella regione per averlo adottato grazie all'associazione Un Battito di ali onlus

La presentazione del progetto "Un alleato in corsia"

ANCONA- Un progetto ambizioso quanto importante, che assegna alla Regione Marche un primato assoluto in Italia e in Europa, quello della sperimentazione del progetto “Un alleato in corsia” con cui l’associazione Un Battito di ali onlus – sostenuta dalla consigliera regionale Elena Leonardi (Fdl) – affianca alle cure mediche del reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale regionale di Torrette anche dei trattamenti osteopatici.

L’obiettivo è favorire la ripresa del paziente (sia esso pediatrico o addirittura neonato) nella fase post operatoria. Il progetto è stato illustrato ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa al Palazzo della Regione ad Ancona alla presenza della consigliera Elena Leonardi, del direttore del Centro di Cardiochirurgia pediatrica e congenita degli Ospedali Riuniti di Ancona dottor Marco Pozzi e della presidente dell’associazione Un Battito di ali Valentina Felici.

Il progetto di osteopatia per i bambini ricoverati nel reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Torrette si affianca alle prestazioni che l’associazione offre già dal gennaio 2019 in uno spazio esterno all’ospedale di Torrette dove sono stati effettuati oltre 400 trattamenti. Ora con l’introduzione del nuovo progetto, i bambini operati al cuore potranno accedere alle prestazioni degli osteopati non dopo la dimissione dall’ospedale, ma direttamente all’interno del reparto con un notevole risparmio di tempo, di energie per le famiglie e migliori possibilità di recupero nel post operatorio. Il progetto “Un alleato in corsia” è il primo in Italia e apre le porte ad altre sperimentazioni analoghe in altre regioni e in altre strutture ospedaliere.

La consigliera regionale Elena Leonardi (Fratelli d’Italia)


L’Iter.  
«Nell’aprile del 2019 avevo inserito in una proposta di legge la possibilità di consentire agli enti del servizio sanitario regionale di attivare progetti sperimentali finalizzati all’inserimento dei trattamenti osteopatici nelle discipline ospedaliere – spiega la consigliera Leonardi – la proposta (approvata dal Consiglio Regionale) arrivava dopo aver conosciuto il Comitato Genitori Bambini Cardiopatici che aveva già sperimentato un progetto all’esterno dell’ospedale con i pazienti operati». L’ambulatorio aveva riscosso positivi feedback sui benefici apportati dai trattamenti osteopatici nella fase post operatoria. «Ho cercato di dare una copertura legislativa all’opportunità di dare benessere ai piccoli pazienti – aggiunge – il progetto è così potuto partire anche all’interno del reparto di Torrette. È anche la conferma di come la collaborazione tra le istituzioni e i comitati formati da cittadini possa portare buoni frutti. Il progetto pone una pietra miliare utile anche ad altre strutture delle Marche e anche ad altre regioni».

L’esperienza diretta.
«Nel 2016 mio figlio Tommy è stato operato dal dottor Pozzi – racconta la presidente di Un Battito di Ali Valentina Felici – e successivamente abbiamo avuto dei problemi nella postura, così l’ho portato da un osteopata che ha risolto la situazione. A quel punto ne ho parlato col dottor Pozzi, chiedendo perché non si potesse mettere a disposizione lo stesso trattamento osteopatico anche a tutti i bambini operati al cuore nel suo reparto. Abbiamo avviato una raccolta fondi per lanciare il progetto con un riscontro eccezionale. Nel 2019 abbiamo inaugurato il primo laboratorio gratuito in una struttura vicino all’ospedale di Torrette. Siamo poi arrivati a Roma e finalmente a ottobre 2020 la figura dell’osteopata è riuscita ad entrare nel reparto di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica. Per noi è un traguardo davvero importante».

Il dottor Marco Pozzi e la presidente di Un Battito di ali Valentina Felici


I benefici.
Il progetto si inserisce nella filosofia che è alla base di ogni azione del reparto di cardiochirurgia pediatrica: guardare al bambino nella sua totalità, non solo al cuore e al problema, ma in tutti gli aspetti che possono concorrere al suo benessere. «È diventato trasparente che una serie di piccoli problemi che rendevano nel post operatorio la ripresa più lunga, più fastidiosa e un po’ più difficoltosa, potevano essere eliminati – spiega il dottor Marco Pozzi – il trattamento osteopatico può essere effettuato immediatamente dopo il post operatorio con benefici non solo nel trattamento del dolore ma anche nelle funzioni alimentari, intestinali, nella regolazione del sonno e nello stato di rilassamento di tutto il corpo». Soddisfazione anche da parte dello staff di osteopati presenti alla conferenza, che sottolineano come trattamenti dolci specie per i pazienti più piccoli, possano dare grandi risultati. Un lavoro insomma d’équipe per portare al miglioramento delle condizioni globali di bambini, neonati e prematuri.