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Aifa stoppa il vaccino AstraZeneca in Italia. Magi di Fimmg: «Le fiale restano in frigorifero, speriamo si chiarisca presto»

Il provvedimento è arrivato in seguito ai decessi registrati in Sicilia e a Biella. I medici di famiglia proprio questa mattina avevano ritirato i flaconi per le iniezioni agli over 80, ma ora è tutto fermo

Immagine di repertorio

ANCONA – Dovranno restare in frigorifero le fiale del vaccino AstraZeneca ritirate questa mattina dai medici di famiglia per iniziare la vaccinazione degli ultra ottantenni negli ambulatori e a livello domiciliare. L’Aifa ha infatti deciso di estendere «in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid-19 su tutto il territorio nazionale».

Una decisione assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei come Francia e Germania, nell’attesa degli approfondimenti dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali), dopo gli effetti collaterali (trombosi) e i decessi avvenuti in Italia (tre in Sicilia e uno a Biella). L’Aifa in una nota stampa fa sapere che verranno comunicate «le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose».

Un duro colpo per la campagna vaccinale, visto che le dosi di AstraZeneca sono le più numerose in Italia. «Siamo molto colpiti – commenta Massimo Magi, presidente regionale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) -, ma non possiamo che rispettare il provvedimento dell’Aifa, che tuttavia ci lascia in difficoltà. Speriamo si possa chiarire al più presto questa vicenda, anche perché il vaccino è l’arma più potente che abbiamo per vedere la luce in fondo al tunnel».

Questa mattina ai medici di famiglia erano state consegnate regolarmente al Cras di Ancona, le dosi di AstraZeneca con cui avrebbero dovuto iniziare le somministrazioni agli over 80 non vulnerabili. Il ritiro del lotto ABV5811, sospeso in via precauzionale dalla Regione Marche ieri sera, e di cui la Procura della Repubblica di Biella ha disposto oggi il sequestro su tutto il territorio nazionale, non ha influito negativamente nella consegna dei flaconi ai medici di medicina generale, mentre aveva creato problemi nella giornata di oggi al punto vaccinale di Ancona e in quello del Cras del capoluogo, dove gli over 80 e le forze dell’ordine che dovevano sottoporsi alla prima dose sono state rimandate a casa.

Ogni medico questa mattina aveva ricevuto un flaconcino dal quale si ricavano 10, massimo 12 dosi. Tra i primi a ricevere le dosi c’erano i 10 medici dell’equipe territoriale di Castelfidardo che già da mercoledì avrebbero iniziato con le somministrazioni ambulatoriali e domiciliari agli ultraottantenni che non possono raggiungere i punti vaccinali della Regione. E i flaconi erano già andati esauriti con le prenotazioni che erano subito arrivate.

«Le fiale per ora restano in frigorifero nella speranza che la situazione si risolva quanto prima» spiega Magi che tiene a spezzare una lancia in favore del siero britannico: «Su 15 milioni di dosi sono circa 150 gli effetti avversi, anche gravi, ma è ancora più sicuro farsi la vaccinazione con AstraZeneca che andare in treno. La mortalità dei treni è più alta di quella di questo vaccino. Non è perché ci sono gli incidenti che non andiamo più in auto, treno o autobus – spiega – : il rischio zero purtroppo non esiste. Noi confermiamo e registriamo che AstraZeneca è un vaccino sicuro».

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