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Aggressione omofoba, Arcigay Agorà: «La Regione approvi una legge ad hoc»

Dura condanna da associazioni e sindacati all'aggressione al giovane studente universitario di Urbino perché gay. "Una pagina orribile"

PESARO – Condanna unanime contro l’aggressione omofoba allo studente dell’Università di Urbino. Associazioni e sindacati chiedono una legge ad hoc alla Regione Marche.

Arcigay Agorà Pesaro e Urbino assieme ad Agedo Marche, Arcigay Alan Turing Rimini, Agedo Rimini-Cesena, GAP Urbino e Comunitas APS Ancona, condannano «con angoscia e preoccupazione l’aggressione omofobica.

La cronaca di questo episodio è agghiacciante e fatta di insulti, mani al collo, minacce di morte, un coltello. È necessario che le autorità, alle quali diamo la nostra piena disponibilità, riescano a fare chiarezza sull’accaduto e che le responsabilità ed i colpevoli siano individuati. Si tratta di un ennesimo caso dell’ondata di violenza omofobica che sta investendo l’Italia.

È urgente e inderogabile che le istituzioni politiche ed educative affrontino radicalmente il tema delle violenze omofobiche che feriscono le persone quanto la civiltà del nostro territorio. In attesa di una legge nazionale contro l’omobitransfobia, sempre annunciata ma mai approvata, esortiamo la Regione Marche ad approvare una legge, come fatto in altre Regioni tra cui l’Emilia-Romagna, che possa prevenire e contrastare questi episodi.
Chiediamo che le nostre istituzioni si schierino inequivocabilmente dalla parte del rispetto e della prevenzione di episodi come questo, chiediamo loro un maggiore impegno per una cultura della non violenza che rispetti le differenze e che tuteli la dignità di ogni persona con campagne di sensibilizzazione e interventi diretti come dibattiti, conferenze, laboratori, presìdi su luoghi di aggregazione per invitare le persone a vivere le differenze come una ricchezza. Intervenire sulla scuola è fondamentale per arginare una violenza ormai dilagante, il risentimento e i crimini d’odio. Combattiamo ogni forma di bullismo e di discriminazione con chiunque voglia unirsi per una società più inclusiva e più libera. Sosteniamo il ragazzo nella sua battaglia legale e per qualsiasi altra necessità, ma diciamo chiaramente che molto si può e si deve fare per prevenire altri episodi analoghi».

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci parla di una «Brutta storia. Basta discriminazioni. Un abbraccio al giovane studente e vergogna a chi ha compiuto questo grave e squallido gesto. Stop discriminazioni e violenza», il messaggio del sindaco di Pesaro.

La scritta omofoba apparsa omparse nella spiaggia tra Pesaro e Fano
La scritta omofoba apparsa omparse nella spiaggia tra Pesaro e Fano

Condanna anche dalla Cgil e in particolare da  Cinzia Massetti, Responsabile dell’Ufficio Nuovi Diritti Cgil: «La vicenda del giovane studente universitario aggredito domenica scorsa di fronte ad una discoteca pesarese, perché tacciato di essere omosessuale, è gravissima e non deve essere sottovalutata. Occorre promuovere la cultura del rispetto delle persone contro ogni forma di discriminazione, in particolare quelle basate sull’orientamento sessuale e identità di genere.

Purtroppo ancora una volta nel nostro territorio – continua Cinzia Massetti – si è verificata una orrenda vicenda, dove il branco prende di mira una persona, stando a quanto riferito dai quotidiani, perché ritenuta omosessuale. Questo denota ancora una volta come sia estremamente necessario favorire e soprattutto mettere in campo azioni concrete, a livello istituzionale, per la formazione di una cultura del rispetto delle differenze, per prevenire ogni forma di bullismo e intolleranza.

Quanto accaduto al giovane studente universitario, conferma inoltre una pericolosa escalation che ha visto il passaggio da azioni come muri imbrattati con scritte omofobe, oppure persone costrette ad andarsene da un ristorante per il proprio orientamento sessuale, alle vie di fatto più cruente come il coltello alla gola col quale è stato minacciato il giovane di Urbino.

L’ufficio Nuovi Diritti e la Cgil chiede alla Regione una legislazione contro l’omotransfobia sull’esempio di altre regioni come l’Emilia Romagna».

 

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