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Agenti aggrediti a Pesaro, i sindacati: «Voleva prendere l’arma, sfiorata la tragedia»

Silp Cgil insiste sul fallimento delle politiche di accoglienza e integrazione, il Siulp chiede certezza della pena per chi delinque mettendo a rischio anche gli stessi operatori di polizia

Mezzi della Polizia schierati davanti la Rotonda di Senigallia
Mezzi della Polizia schierati davanti la Rotonda di Senigallia

PESARO – I sindacati di Polizia intervengono sul caso degli agenti aggrediti e del 22enne nigeriano richiedente asilo che ha preso a pugni e morsi due poliziotti in via Rossi. Ha tentato di prendere una pistola d’ordinanza tanto che, tra i capi di imputazione per l’arresto, c’è anche la rapina oltre all’aggressione e alla resistenza a pubblico ufficiale.

Pierpaolo Frega, segretario del Silp Cgil sottolinea: «L’episodio increscioso è il frutto delle politiche dell’odio e della marginalizzazione volute dal precedente ministro. La nostra vicinanza va al collega, ma soprattutto all’amico, ma l’episodio segna di fatto il fallimento totale delle politiche di non accoglienza e la volontà di non risolvere i problemi, pur di avere argomenti elettorali, del cliente del Papeete. Gli auguri di una pronta guarigione al lavoratore vanno di pari passo agli auguri che porgiamo al nuovo ministro dell’interno che si troverà costretta a lavorare tra le macerie lasciate dal suo predecessore. Siamo certi che di questi episodi il nuovo ministro non ne farà smodato uso su i social per la propaganda».

Marco Lanzi, segretario del Siulp, rileva: «Si è verificato l’ennesimo episodio nel quale due poliziotti, nel corso del loro turno di servizio, sono stati minacciati e aggrediti. Episodi oramai ricorrenti: solo lo scorso 29 luglio un cittadino somalo era entrato in Questura e aveva costretto gli agenti aggrediti a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Episodio simile lo scorso 24 giugno, davanti all’Agenzia delle Entrate, quando un romeno che non voleva pagare le tasse aggredì i due colleghi della Volante intervenuti, anche loro costretti a ricorrere alle cure dell’Ospedale (dieci giorni di prognosi ciascuno). Purtroppo in questo ultimo caso si è veramente sfiorata la tragedia perché il richiedente asilo nigeriano ha anche cercato di sottrarre l’arma in dotazione al collega, arrivando a spezzargli la fondina. Come abbiamo fatto anche nelle altre occasioni, esprimiamo innanzitutto la nostra totale solidarietà ai colleghi feriti. La politica deve urgentemente intervenire sul piano legislativo».

«Altro aspetto – non da sottovalutare secondo Lanzi – è che spesso gli autori di queste aggressioni sono stranieri richiedenti asilo che non si integrano legalmente nel nostro Paese ma preferiscono “dedicarsi” allo spaccio di droghe. Chi cerca di sfilare la pistola ad un poliziotto e lo percuote sino a rompergli delle costole e a procurargli gravi lesioni ai legamenti del ginocchio, dopo aver scontato i suoi giorni di carcere, dovrebbe essere immediatamente e automaticamente espulso dall’Italia».

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