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Adolescenti e trattamenti estetici, la ricerca del selfie perfetto

Sempre più giovanissimi chiedono trattamenti estetici per rincorrere l'ideale di bellezza proposto dai social

Il “ritocchino” era, fino ad alcuni anni fa, appannaggio di signore (e in seguito, di signori) mature desiderose di contrastare i segni del tempo. Oggi l’età si è enormemente abbassata e le pratiche mediche e chirurgiche per migliorare il proprio aspetto attraggono sempre più giovanissimi: il 73% degli adolescenti (dati dal convegno Hair& Nail and Antiaging, 2022) riferisce di essersi sottoposto a un qualche intervento estetico. I trattamenti più frequenti sono quelli contro acne, peli superflui, smagliature, cellulite, gli interventi per la correzione di naso, orecchie e seno, per rimpolpare le labbra e definire gli zigomi. Non ci sono ancora dati ufficiali sul numero di adolescenti italiani che effettivamente vi ricorrono, ma chirurghi plastici e psicologi segnalano da anni con preoccupazione che la percentuale è in costante crescita.

Perché tante richieste dagli adolescenti?

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Se fino ad alcuni fa a chiedere questo tipo di interventi erano persone adulte desiderose di combattere i segni dell’invecchiamento o di correggere un difetto fisico, attualmente si tratta sempre più di giovanissimi che vogliono omologare il proprio aspetto all’ideale estetico proposto da social network come Instagram e TikTok e avvicinarsi più possibile a uno standard di bellezza che ritengono un viatico per il successo relazionale, lavorativo ed economico.

Gli adolescenti condividono la loro vita attraverso immagini e misurano successo e valore dai “like” ricevuti; così, molti di quelli che chiedono un trattamento estetico dichiarano esplicitamente che il loro obiettivo è ottenere un contenuto (le labbra, ad esempio) da poter esibire nelle fotografie. L’età adolescenziale è inoltre quella in cui è più frequente l’insoddisfazione verso un corpo che si trasforma e che cambia in modo spesso irregolare e sgraziato, in cui il confronto con gli altri è più spietato, in cui si cerca qualunque espediente per potersi sentire più sicuri e disinvolti, per poter essere approvati e apprezzati, per piacere e non essere rifiutati. Il grande numero di richieste da parte di giovanissimi è attribuito anche alla minor invasività e maggiore accessibilità di questi trattamenti rispetto al passato. Non è raro che il trattamento/intervento venga chiesto come regalo per il compleanno, o per la maturità. Molti genitori assecondano la richiesta, e in alcuni casi sono i primi a spingere i figli verso questo tipo di interventi.

Un modello irraggiungibile

Nella chirurgia estetica, un criterio per stabilire l’opportunità di un intervento sono le aspettative del richiedente, che dovrebbero essere il più possibile realistiche. In questo caso, il modello di riferimento a cui i giovanissimi si ispirano è  il modello di bellezza da “selfie” dei social, che tuttavia è falsato dall’uso massiccio dei filtri, che alterano la realtà di forme, dimensioni, proporzioni, anatomia dei corpi, tanto che il corpo che viene mostrato diventa spesso irrealistico e difficilmente potrebbe esistere nella realtà. Si crea perciò un circolo perverso per cui i ragazzi, così come sono abituati a modificare la propria immagine con i filtri, si aspettano di poterla modificare intervenendo con medicina e chirurgia sul proprio corpo, con l’obiettivo di ottenere qualcosa che però è difficilmente ottenibile, perché falsato e irrealistico.

I rischi

La principale obiezione agli interventi di chirurgia estetica su adolescenti è che il corpo a questa età è ancora in trasformazione e non ha ancora raggiunto la sua conformazione definitiva, perciò sarebbe un grave errore intervenire in assenza di motivi che lo rendono necessario per la salute dell’adolescente. Anche quando eseguiti da personale competente in strutture adeguate, gli interventi chirurgici presentano comunque dei rischi da non sottovalutare. Esiste poi il significativo rischio,  legato alla enorme e variegata offerta presente sul mercato, di incappare in soggetti non competenti o in materiali non sicuri, con conseguenze che spaziano da infezioni e allergie fino a danni ben più gravi.

Quando l’intervento può essere opportuno

Gli interventi estetici su adolescenti dovrebbero essere eseguiti nell’interesse della salute e dell’equilibrio psicologico dell’adolescente. Un criterio a cui si fa riferimento, è la presenza di una deformità fisica o un difetto oggettivi che causino disagio e interferiscano con la qualità di vita. Vengono generalmente considerati tali i difetti del naso, le orecchie a sventola, gravi asimmetrie del seno, la gigantomastia. L’intervento di riduzione del seno, ad esempio, è consigliato perché permette di  evitare  le ripercussioni della gigantomastia su colonna vertebrale e spalle. L’otoplastica per la correzione delle orecchie a sventola ha una funzione puramente estetica ma viene frequentemente eseguita e consigliata in bambini anche in età prescolare per evitare insicurezze e problemi relazionali dovuti al difetto estetico. L’opinione più diffusa tra gli addetti ai lavori è che, in assenza di difetti o deformità, le procedure volte unicamente a raggiungere uno standard di bellezza ideale dominante in un dato momento storico, dovrebbero essere scoraggiate.

D’altra parte, sarebbe opportuno interrogarsi anche sulla definizione di “difetto” in presenza di un’anomalia puramente estetica che non comporti alterazioni funzionali (naso aquilino, orecchie a sventola) e domandarsi se non sia preferibile lavorare col singolo e la collettività per rimuovere ciò che genera insicurezza e difficoltà in chi ne è portatore (scherno e derisione da parte degli altri, ad esempio), piuttosto che agire chirurgicamente per la correzione.

Quando il disagio deriva da altro

Prima di procedere a un trattamento estetico su un adolescente, bisognerebbe valutare il motivo della richiesta e l’origine dell’insoddisfazione. In alcuni casi, ciò che spinge alla richiesta di un trattamento è un disturbo da dismorfismo corporeo, in cui una percezione alterata amplifica un difetto in realtà minimo. In questo caso, il disagio si trova a monte e il trattamento non lo risolverebbe, anzi, c’è il rischio di un ricorso reiterato e di un abuso di trattamenti estetici, spostandosi da un supposto difetto a un altro, senza fine. Migliorare la parte del corpo di volta in volta presa di mira, non è sufficiente a risolvere il malessere interiore, che va invece affrontato con interventi di tipo psicologico. Anche nel caso siano presenti una depressione o un disturbo del comportamento alimentare, il disagio è altrove ed è più ampio e complesso della semplice insoddisfazione per una parte del corpo e deve essere affrontato con un trattamento psicologico o psichiatrico. Anche in assenza di disturbi psicopatologici conclamati, c’è il rischio che si ricorra al chirurgo estetico per superare insicurezze e difficoltà relazionali, peraltro tipicamente presenti nell’età adolescenziale, che sarebbe più opportuno approcciare educando all’accettazione di sé o, se necessario, ricorrendo a un intervento psicologico.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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