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Accertamenti Tari, il Movimento Cinque stelle: «Sberle alla Bud Spencer»

La posizione del Movimento cinque stelle di Osimo non ha tardato ad arrivare sulla questione degli accertamenti “piovuti” agli imprenditori osimani in questi giorni, per cui si sta spendendo anche la Confartigianato

24/10/2011 Roma, nella foto il logo di Equitalia, la società' incaricata dall'Agenzia delle Entrate della riscossione dei tributi

OSIMO – «Non ce ne voglia dalla sua nuvoletta in cielo il grande Carlo Pedersoli, al secolo Bud Spencer, se l’abbiamo simpaticamente chiamato in causa ma la modalità degli accertamenti della Tari affidati dal Comune di Osimo all’Astea, che a sua volta ha incaricato la ditta “Andreani tributi”, ricorda molto i ceffoni che Bud distribuiva ai malcapitati che gli si paravano di fronte. Giusto pagare le tasse tra cui tributi come la Tari che copre i costi di gestione del ciclo integrato dei rifiuti ma i metodi “bulleschi” e la valanga di accertamenti, con cui più di 250 piccole e medie imprese osimane si sono viste recapitare cartelle Tari anche per decine di migliaia di euro per presunta evasione della Tari dall’anno 2012 in poi, sono assolutamente fuori luogo».

La posizione del Movimento cinque stelle di Osimo non ha tardato ad arrivare sulla questione degli accertamenti “piovuti” agli imprenditori osimani in questi giorni, per cui si sta spendendo anche la Confartigianato. «Non vorremmo che come capita spesso alla “distratta” Equitalia anche in questo caso i calcoli dei metri quadrati delle superfici dei locali e altri criteri per il computo della Tari, siano stati eseguiti con troppa superficialità o comunque “arrotondati per eccesso” da parte della “Andreani tributi” che non è nuova a errori – continuano dal Movimento -. Ricordiamo infatti che il compenso (aggio) per la ditta che esegue gli accertamenti è proporzionale alle somme accertate. Alle promesse del presidente Astea Fabio Marchetti facciamo notare che emettere gli accertamenti è facile, incassarli invece è tutto un altro discorso, sia per l’effettiva impossibilità di pagare da parte dei contribuenti in difficoltà, sia perché sicuramente fioccheranno i ricorsi contro eventuali errori e irregolarità da parte della ditta accertatrice. Lo sa bene il Comune che infatti dei due milioni di euro accertati di presunta evasione della Tari ne ha destinati ben il 70 per cento (un milione e 400mila euro) ad accantonamento nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Occorre analizzare caso per caso e riscontrare le effettive evasioni, verificando attentamente gli accertamenti eseguiti. Ci fa ridere la narrazione dell’amministrazione Pugnaloni che dichiara che con il recupero dei soldi delle “aziende cattivone” che hanno evaso abbasseranno nel 2018 la tariffa per tutti i contribuenti osimani.  Quello che è certo è che i cittadini dovranno pagare in anticipo i compensi alla “Andreani” e, se e quando si incasseranno le somme accertate, detratto l’aggio del 20 per cento, forse rimarrà qualcosa per la riduzione della Tari. Le aziende osimane e italiane sono già alle corde: la mobilitazione delle associazioni di categorie in loro difesa dimostra la disperazione della loro situazione. Additarli implicitamente come gli evasori colpevoli dell’aumento delle tariffe Tari per tutti gli osimani è sleale e falso».

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