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A Fabriano si nasce ancora

Il coordinamento in difesa del punto nascita dell'ospedale Engles Profili chiede che vengano reintegrati alcuni servizi. I numeri dei parti sono in aumento a gennaio 2017

FABRIANO – A Fabriano si continua a nascere. Il 2017 è iniziato con tanti fiocchi rosa ed azzurri che hanno riempito il reparto di ginecologia-ostetricia dell’ospedale Engles Profili. Una bella notizia, soprattutto se si considera come quasi un anno fa, era quasi certa la chiusura del punto nascita. La forte battaglia dei cittadini ha evitato questa soluzione decisa a livello regionale.

Il coordinamento nato in difesa del punto nascita

«Ciò non toglie che il nostro lavoro non è ancora finito», ricorda in una nota del coordinamento di cittadini nato in difesa del punto nascita del presidio ospedaliero cittadino. «Sappiamo bene che i 2 anni concessi con la creazione dell’Afoi, vale a dire l’equipe integrata con il Salesi di Ancona per garantire l’attività del punto nascita anche a Fabriano, sulla cui partenza stiamo ancora aspettando delle risposte, sono un banco di prova, seppur discutibile, per il nostro reparto che, nei fatti, non ha nulla da dimostrare in quanto a competenze, ma solo numeri da raggiungere».

La battaglia del Coordinamento, infatti, prosegue ed è incentrata a riportare nel reparto i servizi che, per diversi motivi, sono attualmente assenti. «Innanzitutto la parto-analgesia gratuita per tutte le donne che desiderano affrontare il momento del parto con questo aiuto. Inoltre l’utilizzo della sala per il parto dolce, al momento occupata da una attività ambulatoriale a causa dei disagi causati dal terremoto. Di grande importanza è stato l’avvio di corsi di preparazione alla nascita coordinati e tenuti da ostetriche del Consultorio unitamente a quelle che lavorano in reparto: il primo corso, che si è appena concluso, è una bella novità che soddisfa la necessità di creare sin da prima del parto un legame con le ostetriche ospedaliere».

Ora il Coordinamento va avanti affinché le lacune attualmente presenti siano colmate e affinché le donne scelgano il reparto fabrianese. «Ciò che però adesso si vuole dire a gran voce è che non è il momento di parlare di chiusura e che voci in tal senso sono utili solamente a non raggiungere l’obiettivo che il reparto deve conseguire, tanto più ora che le nascite ci sono. A Fabriano si nasce ancora».

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