Attualità

A Fabriano la cucina del Gambero Rosso

Lo chef-coach napoletano, Antonio Incarnato, al ristorante di Simone Chiodi e Fabrizio Palanca per migliorare la qualità dell'azienda che, con il ramo catering, ha fatto innamorare Elena Sofia Ricci

Antonio Incarnato

FABRIANO – Far sognare il cliente attraverso un piatto. La scuola e la maestria in cucina del Gambero Rosso sbarcano a Fabriano. Grazie a Simone Chiodi e Fabrizio Palanca titolari del Cavallo Pazzo di via Lamberto Corsi.

«Perché non migliorare il proprio business?». Partendo da questa domanda, il duo fabrianese che ha conquistato Elena Sofia Ricci e tutto il cast della fortunata fiction di Rai Uno, Che Dio ci aiuti, con l’altro ramo della società, il catering di Ristorart, ha deciso di rinnovarsi migliorando ulteriormente.

«Per continuare nella nostra crescita abbiamo deciso di investire nella scuola del Gambero Rosso di Napoli. Abbiamo conosciuto – dichiara Simone Chiodi – il 33enne Antonio Incarnato e parlando abbiamo scoperto che era uno chef-coach. Ci siamo incuriositi su come era possibile migliorare attraverso una formazione professionale». E così è partita questa nuova avventura.

«Ci siamo incontrati qualche settimana fa e abbiamo iniziato a parlare. Ho voluto capire bene quali fossero le aspettative e le prospettive che Simone e Fabrizio volevano per la loro azienda di ristorazione. Quindi, ho calibrato l’intervento della formazione», racconta lo chef-coach napoletano che da venerdì 17 febbraio e fino ai primi di marzo è a Fabriano, nei locali del ristorante Cavallo Pazzo.

«Mi sono avvalso di una squadra di due persone che stanno operando con me per migliorare, ancora di più, la già alta qualità del Cavallo Pazzo. Siamo partiti dalla dispensa, da come deve essere ordinata al meglio, passando alla catena del freddo, ai prodotti-materie prime da scegliere, finendo con il servizio e l’impiattamento. Quindi, mi sono concentrato sullo studio del menù per poter scoprire e valorizzare, sempre più, le tradizioni dei prodotti marchigiani. Insieme alla mia squadra, abbiamo deciso di dar vita ad un nuovo menù con la fusione delle peculiarità marchigiane e napoletane per stimolare i clienti a riscopre la qualità dei prodotti eno-gastronomici locali in una nuova chiave culinaria. È stata una scelta vincente, visto il gradimento degli ospiti».

Effettivamente, sabato scorso 19 febbraio, un centinaio di fabrianesi hanno potuto degustare i nuovi piatti del Cavallo Pazzo e i feedback sono stati molto positivi.
Ma, non finisce qui. «Ci sarà una ulteriore formazione – prosegue il bravo e giovane chef-coach napoletano – rivolta al personale dell’azienda di Simone e Fabriano, per far in modo che ciascuno cammini con le proprie gambe. Una nuova sterzata di energia per tutti. Da oggi c’è un valore aggiunto che i clienti possono trovare e non è solo nei piatti proposti, ma anche nell’accoglienza: ci sarà un sorriso in più, un’ulteriore attenzione nel coccolare i clienti e aiutarli a provare un’emozione, una sensazione di novità, di stupore e dire alla fine: “Wow”. La proprietà ci teneva a realizzare questo e pensiamo di esserci riusciti, aiutandoli a diventare dei consulenti, sapendo proporre e conquistare la fiducia della clientela. Oggi la differenza si fa così. Sono pochi gli imprenditori illuminati che non si accontentano e vogliono continuare a migliore il proprio business adottando e scoprendo il coaching».


E questo è il caso di Fabrizio e Simone. Quest’ultimo, ad esempio, ha iniziato a frequentare l’Accademia di alta cucina a Roma per migliore le mie qualità e sviluppare nuove tecniche. «Siamo molto contenti di questa prima fase con Antonio e la sua squadra. Sabato sera abbiamo visto i visi soddisfatti dei nostri ospiti non solo per le pietanze, ma per avergli fatto provare una sensazione. Abbiamo fatto sognare il nostro cliente attraverso un piatto. Ed è per questo che non ci fermeremo solo alla formazione per il Cavallo Pazzo, ma amplieremo a tutta la nostra azienda questa esperienza di formazione, catering compreso», conferma Simone.
Oggi, infatti, tutti i dipendenti hanno partecipato a una giornata dedicata allo staff «per una sorta di allineamento su tutto ciò che è stato fatto e su cosa faremo. Avremo tempo per conoscerci perché attraverso una maggiore conoscenza l’uno dell’altro, si può arrivare alla stima reciproca che è basilare per questo lavoro. Tutti hanno messo in luce una grande passione per ciò che fanno ed è un’ottima base di partenza», dichiarano all’unisono Fabrizio, Simone e Antonio.

Lo chef-coach

Una realtà imprenditoriale fabrianese che sta, dunque, portando lustro al territorio e occupazione in un momento non facile. Il Cavallo Pazzo ristorante è la punta di diamante. Ma va molto forte anche il catering. «Il nostro gruppo è composto da 45 dipendenti, 17 su Roma dove abbiamo appena terminato di ingrandire il centro cottura che ora è di 400 metri quadri per il catering di Ristorart, l’altro ramo della nostra azienda di ristorazione. Questo ci consentirà non solo di continuare nel servizio cinematografico – abbiamo cucinato anche per Dustin Hoffman e molti altri che per riservatezza non posso rivelare i nomi – ma anche nei servizi privati, portando il buon nome marchigiano nella Capitale e non solo. A Fabriano, infine, ci occupiamo della mensa per Ariston Thermo Group e mensa più catering per la Whirlpool. Siamo partiti quasi per una scommessa e – concludono Simone Chiodi e Fabrizio Palanca – e continuiamo a cresce a 360 gradi».

Tutto lo staff di Ristorart-Cavallo Pazzo

Ti potrebbero interessare