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A.A.A. Nonno bio cercasi: orti biologici over 60 all’Oasi Ripa Bianca Jesi

La testimonianza di un nonno custode che da 11 anni si occupa del suo orto sociale: «È come stare in paradiso»

Gli orti biologici del Wwf

JESI- A.A.A.Nonno bio cercasi. L’Oasi Ripa Bianca di Jesi con la sua bella iniziativa dedicata agli Orti Biologici “Il nonno coltiva, adotta un orto biologico”, cerca due nonnini speciali che non solo amino la natura e la coltivazione degli ortaggi, ma che siano particolarmente inclini a spiegare come coltivare una pianta ai bambini delle scuole.

L’iniziativa degli Orti sociali è nata nel 2008 nell’ambito dei progetti intergenerazionali del Centro di Educazione ambientale “Sergio Romagnoli” dell’Oasi Ripa Bianca. «All’interno della riserva naturalistica c’è un’area didattica dedicata all’agricoltura sostenibile, un ettaro di terreno diviso in settori tematici con le coltivazioni tradizionali marchigiane e con la zona dedicata agli orti biologici (9 appezzamenti di terra) affidata agli over 60 – spiega Darina Vitali, referente del progetto e del centro di educazione ambientale – gli orti sono stati affidati gratuitamente agli over 60 che devono coltivarli secondo il regolamento dell’agricoltura biologica. I nonni possono ovviamente tenere i frutti della terra. Ma non è solo terra da coltivare, il progetto è molto di più».

Gli orti sociali infatti sono meta di visite guidate da parte delle scuole del territorio per progetti didattici. «Non solo orto e natura, ma relazioni e convivialità – continua Darina Vitali – il progetto intergenerazionale del Centro di Educazione Ambientale “Sergio Romagnoli” coinvolge anche bambini e ragazzi. L’area didattica e gli orti infatti sono visitati ogni anno da moltissimi alunni delle scuole del territorio ed il sabato e la domenica dalle famiglie in visita all’area protetta. Gli orti biologici sono poi i protagonisti di progetti educativi, laboratori e iniziative per sensibilizzare bambini e famiglie verso temi dedicati a un’agricoltura più naturale e sostenibile. Ogni anno facciamo anche la vendemmia sociale in cui i nonni, nell’ottica della trasmissione dei saperi, raccontano come era la vendemmia molti anni fa quando loro erano piccoli e come sono cambiate le cose. Molti di questi nonni (se ne sono alternati 25 nel corso degli anni) hanno ritrovato il sorriso, la voglia di fare e di mettersi in gioco. I bambini invece, sono come attratti dai racconti dei nonni cui danno una credibilità diversa da chiunque altro». 

L’oasi Ripa Bianca di Jesi


«Coltivo l’orto alla riserva da 11 anni – racconta Amerino Fazi, 72 anni, ex impiegato e poi operaio alla Caimmi – ci ho coltivato pomodori, fagiolini, piselli, zucchine, meloni, angurie…un po’ di tutto. Quando sto lì nell’orto è come se fossi in paradiso, mi piace tanto. Adesso con l’inverno le coltivazioni sono ferme, ma a fine marzo si ricomincia». Per Amerino, ormai veterano degli orti, non c’è solo la soddisfazione di veder crescere le piante e godere dei frutti del suo lavoro, ma anche la gioia del confronto con i bambini. «Sono curiosissimi, è una meraviglia parlare con loro – racconta – chiedono cose assurde, ma non è mica colpa loro. Una volta mi hanno chiesto se le uova le fanno i supermercati. Poi chiedono spesso come si pianta un semino, quanto ci vuole a far crescere una pianta, vogliono vedere i lombrichi e li prendono sulle manine, faccio sentire loro i profumi delle erbe officinali come rosmarino, salvia…sono meravigliosi i bambini». I 9 appezzamenti sono già “occupati”, tranne due, da 100 metri ciascuno: i loro nonni custodi hanno abbandonato, l’uno per l’età avanzata che non gli consente più di occuparsi della terra, l’altro perché tanta è la passione nata per la coltivazione degli orti che è passato da un orto sociale a una casa colonica con un appezzamento di terreno enorme. Pertanto, due orti sono liberi. Chi è interessato può fare domanda entro il 28 febbraio alla riserva di Ripa Bianca.
   

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