Ascoli Piceno-Fermo

Weekend da ‘sold out’ negli impianti sciistici del Piceno: piste invase da sportivi e tante famiglie

Si è svolta anche una gara con venti atleti provenienti da tutta Italia. Castelli: «Bello vedere il nostro Appennino così frequentato»

La gara di sci-alpinismo a San Giacomo

ASCOLI – Sold out, nel primo vero weekend innevato, negli impianti sciistici del Piceno. Da sabato fino a lunedì, infatti, la struttura di Monte Piselli, che si trova al confine tra la provincia di Ascoli e quella di Teramo, è stata letteralmente presa d’assalto da centinaia di appassionati degli sport invernali, ma anche semplicemente da tante famiglie desiderose di trascorrere qualche ora di spensieratezza e divertimento sulla neve. Quel momento tanto atteso, dunque, ovvero la riapertura degli impianti, è arrivato. E la speranza dei gestori è che possa nevicare ancora, anche per mantenere aperte le piste pure nei prossimi fine settimana. Le previsioni, in realtà, prevedono tanto sole in questi giorni.

Il bilancio

Tornando al weekend, comunque, tra sabato e domenica nella montagna picena si respirava un clima che mancava ormai da parecchi anni, visto che l’ultima importante nevicata risaliva ormai al 2017. Chi non sapeva sciare ne ha approfittato per una ciaspolata o per il classico slittino. Tutto esaurito non solo negli impianti sciistici, ma anche nelle strutture ricettive. Sia sabato che domenica, infatti, era impossibile trovare un posto libero, per pranzo, nei ristoranti di colle San Marco e San Giacomo, così come al Rifugio Paci, quest’ultimo storico punto di riferimento per gli amanti della montagna. Il weekend, poi, è stato anche impreziosito dalla tradizionale gara sci-alpinistica, organizzata dallo Sci Club Monte Piselli. La quarta edizione della manifestazione ha visto gareggiare per le prime posizioni del podio oltre 20 atleti provenienti da tutto il centro Italia, lungo il percorso con partenza San Giacomo, con tre stazioni di cambio assetto salita-discesa (e viceversa) ed un arrivo a Monte Piselli, con un totale dislivello positivo di oltre 1.000 metri. «Una giornata all’insegna dello sport, dell’agonismo ma anche dell’amicizia – spiegano gli organizzatori, ovvero i ragazzi dello Sci Club -, complici le abbondanti precipitazioni nevose, tanto attese e finalmente arrivate sulla montagna tanto cara agli ascolani. Ringraziamo tutti gli sponsor che hanno supportato la manifestazione e la Federazione Italiana Sport Invernali, ma soprattutto tutti gli atleti che hanno partecipato. L’appuntamento è già rinnovato per la prossima edizione».

Gli interventi

Tra chi ne ha approfittato per una giornata in montagna, anche il senatore Guido Castelli, neo commissario alla ricostruzione post sisma. «Provo molta emozione nel vedere le immagini dei tanti appassionati che nel weekend di neve hanno ripopolato il nostro Appennino con la loro presenza, anche grazie a quegli impianti di risalita e alle tante attività all’aperto organizzate dagli operatori, che ancora una volta hanno dimostrato di essere un volano per tutta l’economia di queste zone – commenta Castelli -. Forte è la necessità di visione per le nostre montagne, affinché i nostri borghi tornino ad essere centri nodali della comunità, capaci di sviluppare servizi e creare posti di lavoro. Occorre donare nuova vita agli impianti già esistenti prima del sisma, rifunzionalizzarli ed efficientarli con tecnologie avanzate, eliminare i vecchi tralicci segno di una dannosa obsolescenza, riqualificare rifugi e ridefinire percorsi naturalistici e culturali che rappresentano elementi di una strategia di sviluppo più articolata, attualmente in programma e finanziata dal Piano complementare per i due crateri 2009-2016. Si guarda ad un turismo sostenibile ed attento all’ambiente, elementi imprescindibili e sinergici ad una montagna attrattiva 360 giorni l’anno. A questo però va aggiunta l’attività quotidiana della struttura commissariale – conclude il senatore -. Proprio in questi giorni siamo al lavoro su nuove ordinanze che prevedono provvedimenti necessari per l’accelerazione della ricostruzione privata e delle opere pubbliche, anche di quei Comuni che oggi grazie alla neve rivivono la gioia dei luoghi pieni di turisti e appassionati della montagna».

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