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La violenza di genere non ha genere: a San Benedetto del Tronto il primo centro rieducativo per donne maltrattanti

L'idea è stata promossa dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi. In un anno ricevute oltre 130 segnalazioni di aiuto in tutta Italia

panchina rossa
(Foto di Goran Horvat da Pixabay)

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La violenza di genere non è solo quella commessa contro le donne. Ma anche quella contro gli uomini. Non a caso da un report del centro antiviolenza di San Benedetto del Tronto (Ap) sono emerse, nell’ultimo anno, oltre 130 richieste d’aiuto da parte di uomini residenti in tutta Italia. Nel comune dell’Ascolano, infatti, è nato il primo centro rieducativo per donne maltrattanti. Si tratta di un’iniziativa unica, che nella Penisola ancora non c’era.

L’iniziativa

Si tratta di un progetto promosso dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi, ex assessora alle Pari opportunità del Comune di San Benedetto del Tronto, che aveva fondato anche un Centro antiviolenza ‘oltre il genere’: l’idea alla base era andare oltre il ‘binomio uomo-carnefice donna-vittima’, nella convinzione che la violenza è bidirezionale, può essere agita o subita da un uomo o una donna, non è questione di sesso ma di prevaricazione di una parte forte su una più debole. Ora c’è anche un servizio rieducativo per donne maltrattanti che si chiama proprio così: ‘Help donne maltrattanti’. Il nuovo servizio, gestito da Aprosir (Associazione per la promozione e lo sviluppo individuale e relazionale) e presieduto da Adamo De Amicis, lavora dal vivo nelle Marche e in Abruzzo e in modalità di videoconferenza in tutta Italia.

L’obiettivo

«La nuova struttura – spiega Antonella Baiocchi – avrà anche il sostegno morale di molte associazioni che condividono l’idea di bidirezionalità della violenza. Quest’ultima, infatti, è agita sia da uomini che da donne. Prevedere centri di rieducazione per persone di qualsiasi genere, con comprovata condotta violenta, è un dovere. Anche le donne maltrattanti hanno diritto ad essere educate al rispetto». «È dal 1998 che ci occupiamo di violenza senza fare distinzione di genere, quindi anche femminile – prosegue Adamo De Amicis, presidente dell’Aprosir -. L’abbiamo sempre fatto dietro le quinte per non urtare il politicamente corretto. La dottoressa Baiocchi ci ha dato il coraggio di venire allo scoperto ed ufficializzare un servizio che riteniamo assolutamente indispensabile: finché non si riconosce che anche le donne agiscono con la violenza ed hanno bisogno di essere rieducate, alimentano la violenza domestica e l’esposizione dei minori alla violenza assistita».

In attesa di contributi e sovvenzioni, l’associazione Aprosir ha intercettato degli psicoterapeuti qualificati, disponibili ad effettuare consulenze orientative gratuite e percorsi riabilitativi a prezzo agevolato. Hanno risposto all’appello, per il momento, diversi professionisti, ma la sensazione è che la rosa aumenterà presto.

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