Ascoli Piceno-Fermo

Terremoto al Consorzio Universitario Piceno: si dimette il presidente Buonfigli

Tra le cause della decisione, il mancato riconoscimento al ruolo istituzionale del Cup: «Scelta irrevocabile»

Achille Buonfigli

ASCOLI – Achille Buonfigli si dimette dalla presidenza del Cup, ovvero il Consorzio Universitario Piceno. La decisione arriva come un fulmine a ciel sereno, a stretto giro dalla comunicazione ufficiale con cui si annuncia l’approdo ad Ascoli di un corso di laurea triennale in ‘Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia’. L’avvocato ascolano pone la questione della dignità istituzionale e il mancato riconoscimento dell’ente.

Le motivazioni

«Con le mie dimissioni ho voluto porre agli enti soci e alla collettività picena un problema che mi sta a cuore: il consorzio deve continuare a esistere oppure no? – si chiede Buonfigli -. Ne deve essere rilanciato il ruolo o il Cup deve essere considerato un ente inutile e superato per presidiare una funzione che, per la generalità della collettività, viene ritenuta importante? Faccio riferimento alla gestione dei rapporti con l’università, la presenza sul territorio e lo svolgimento di tutte quelle attività collaterali che sono il nostro campo di azione e che consentono di gestire le politiche universitarie. Bisogna interrogarsi sul fatto che questo ruolo debba essere mantenuto o se questa funzione debba essere presidiata in altro modo».

Buonfigli dice così addio al consorzio dopo vent’anni durante i quali ha ricoperto in più occasioni la carica più alta e la vicepresidenza sotto l’interregno di De Santis. Nel 2024 sarebbe scaduto il suo ennesimo mandato. Ora Buonfigli rimarrà in carica per gli affari correnti, dovrà esser convocata una nuova assemblea e nominato il suo successore a capo dell’ente coordinatore delle politiche universitarie sul territorio. «Le mie dimissioni sono irrevocabili – conclude Buonfigli -, perché dopo vent’anni di impegno credo che sia opportuno che altri si occupino di questa attività. E’ giusto che io mi faccia da parte, lasciando agli altri valutare come in questi anni il Cup abbia svolto la sua funzione. Mi auguro che si sviluppi un dibattito pubblico su questo e si abbia la consapevolezza pubblica dell’importanza dell’università e del suo impatto economico sul territorio».

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