Ascoli Piceno-Fermo

Torna lo spettro della pluriclasse nel borgo terremotato di Arquata, famiglie preoccupate

Il senatore Castelli precisa: «La decisione spetta all'ufficio scolastico regionale, ma i soldi per risolvere il problema ci sono»

Guido Castelli

ARQUATA DEL TRONTO – Ancora grane per il borgo terremotato di Arquata del Tronto. Lo spettro pluriclasse, infatti, continua ad aleggiare anche in vista del prossimo anno scolastico. Secondo quanto emerge dalle ultime disposizioni dell’ufficio scolastico regionale, anche per il 2023-2024 sarebbe stato confermato l’accorpamento. Ciò, nonostante il fatto che all’inizio dell’anno il Parlamento abbia approvato l’emendamento che consente di derogare al numero minimo per la formazione delle classi.

La situazione

A preoccuparsi, ad Arquata, sono i genitori i quali, nei mesi scorsi, insieme alle associazioni cittadine avevano chiesto a gran voce la modifica delle norme vigenti. Pure il sindaco Michele Franchi, poi, aveva fatto appello ai parlamentari del Piceno e al commissario per il sisma Guido Castelli. È proprio Castelli a fare chiarezza. «Si tratta di una facoltà degli uffici scolastici regionali – spiega il senatore -, che hanno le risorse per poter decidere di farlo. La competenza, la Costituzione, la assegna al servizio scolastico e questa regola vale per tutte le istituzioni che hanno avuto un edificio scolastico lesionato». La legge approvata in Parlamento mette a disposizione le risorse necessarie per garantire le deroghe per i prossimi anni scolastici fino al 2028-2029. «Voglio fare chiarezza per quanto riguarda Arquata – prosegue Castelli -. La pluriclasse sembra essere stata confermata, è vero, ma si tratta di una scelta dell’ufficio scolastico regionale. Ma è anche possibile sensibilizzare l’ufficio stesso dicendo che è possibile fare diversamente. È una facoltà dell’ufficio scolastico, ribadisco, il quale è a conoscenza del fatto che i soldi per evitare la pluriclasse sono disponibili grazie all’intervento del Governo».

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