Ascoli Piceno-Fermo

La singolare scoperta dell’ascolano Nardoni: quattro monete storiche, la più antica risale al Quattrocento

L'appello: «Se qualche museo fosse intenzionato ad esporle, sarei molto felice di poterle mettere a disposizione»

Le monete storiche trovate da Alessandro Nardoni

ASCOLI – Quattro monete storiche. La più antica risale addirittura al 1492, anno in cui avvenne la scoperta dall’America. Basterebbe soltanto questo a far capire quanto sia stata inusuale, e soprattutto incredibile, la scoperta fatta dall’ascolano Alessandro Nardoni. Un passato da fotografo (anche se la macchinetta continua a portarla sempre con sé), un presente da ottimo padre di famiglia e un futuro, chissà, magari da vivere alla scoperta di altri tesori. Battute a parte, il ritrovamento effettuato da Nardoni merita indubbiamente di essere raccontato.

Il racconto

«Da qualche tempo coltivo una passione particolare, quella di avventurarmi nelle campagne o nelle zone di periferia in compagnia di un metal detector – racconta Alessandro -. In realtà, questa è un’attività che sta andando molto di moda, in questo periodo, alla quale sono state dedicate anche alcune trasmissioni televisive. In occasione di alcune mie ultime uscite, dunque, ho trovato queste monete. Appena le ho viste, ho provato un grande stupore perché mi sembrava di essere davanti a un tesoro. Ovviamente, non faccio riferimento al valore economico delle monete, che potrebbe essere irrisorio, anche perché non sono ancora riuscito a farlo stimare, però a trasmettermi questa immensa emozione è stato il fatto che si tratta di reperti risalenti a settecento anni fa. Mi piace pensare, ad esempio, che a perderle possa essere stato perfino un mio avo. Non si sa mai. A parte gli scherzi, ho cercato di informarmi e ho scoperto che una di queste monete è datata tra il 1492 e il 1503 e fu l’ultima coniata dalla zecca di Ascoli, che dopo qualche tempo chiuse. Si tratta di un doppio quattrino. Un’altra moneta, invece, risale circa al 1730 e venne coniata invece dalla zecca di Gubbio. Un’altra ancora, poi, è datata 1600. Insomma, sono davvero felice di aver fatto questi ritrovamenti, perché ammirando queste monete mi sembra di compiere un viaggio mentale e tornare indietro a quegli anni. Colgo l’occasione per ringraziare la mia compagna Francesca e mia figlia Elena, che spesso mi accompagnano in queste ricerche, visto che in tali occasioni ne approfittiamo spesso per farci anche qualche scampagnata. Se qualche museo fosse interessato ad esporle – conclude Alessandro Nardoni -, sarei ben felice di prestarle, affinché in tanti possano ammirarle da vicino».

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