Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, sindacati della sanità contro l’Asur per il mancato pagamento degli straordinari e le carenze di personale

Cgil Cisl e Uil di Ascoli segnalano l'assenza di premialità promesse e la mancata perequazione da 4 anni ad oggi

Ascoli, operatori dell'ospedale

ASCOLI PICENO – Sindacati della sanità di Ascoli contro l’Asur per il mancato pagamento di straordinari e premialità, oltre che per la carenza di organico di personale e di medici delle strutture locali. Le organizzazioni della Funzione pubblica di Cgil-Cisl e Uil segnalano quelle che loro ritengono essere «inaccettabili e inammissibili sperequazioni» a danno degli operatori locali del comparto.

Sperequazioni non superate da 4 anni

«A distanza di quattro anni dalla legge regionale 8/2017 che stabiliva le linee di indirizzo per superare le disparità del trattamento economico accessorio negli Enti del servizio sanitario – sostengono i sindacati – non solo non si è provveduto ad effettuare alcuna perequazione, ma le disparità di trattamento con le altre Aree Vaste si sono accentuate».

Fondo contrattuale per la pandemia

Giorgio Cipollini della Cisl Ascoli

Ma i confederali non si fermano qui. E affermano che anche «il fondo contrattuale, da utilizzarsi per il pagamento delle ordinarie indennità e lavoro straordinario, è stato utilizzato per il versamento delle indennità legate alla situazione pandemica».

Un fatto che Cgil-Cisl e Uil ritengono sia stato «un indebito prelievo che non consentirà il pagamento delle spettanze ordinarie per l’anno corrente, comportando uno splafonamento della disponibilità finanziaria con la pretesa dell’ASUR di recuperare le maggiori somme scomputandole dagli esercizi successivi, così come è accaduto in passato unicamente per l’Area Vasta 5 di Ascoli».

Premi mai corrisposti

Ma a quanto ammontano le premialità promesse dall’Asur ai dipendenti? Un totale di mille euro che secondo i sindacati non sarebbero stati mai liquidati. Da qui la richiesta di intervento, oltre che il ritorno ad una polemica storica : quella della carenza di personale che avvantaggerebbe le strutture sanitarie private.

Dotazioni organiche carenti

«Le dotazioni organiche sono assolutamente inadeguate – tuonano le organizzazioni dei lavoratori – e la carenza di personale medico e la mancanza di idonee attrezzature rendono il Servizio Sanitario Pubblico sempre meno competitivo a vantaggio delle strutture private con gravissime ripercussioni sulla collettività. Tutto ciò a causa di una inadeguata programmazione degli investimenti che costringono i reparti a servirsi di cooperative esterne».

Dunque un quadro generale che viene giudicato «inaccettabile», che se non modificato potrebbe prefigurare azioni collettive di protesta da parte dei Confederali.

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