Ascoli Piceno-Fermo

Si veste da dottoressa per ringraziare chi le ha salvato la vita: da San Benedetto la storia di Anna Grazia

La piccola ha quasi tre anni e, appena nata, la sua esistenza era appesa a un filo, mamma Lucilla: «Grazie ai nostri angeli»

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da Batman a Superman, passando ad esempio per la principessa Sissi o altri personaggi dei cartoni animati: il desiderio di ogni bambino e ogni bambina, soprattutto nel periodo del Carnevale, è quello di indossare i panni del proprio supereroe preferito. Ma c’è una piccolina, di quasi tre anni, che sarà sempre grata a degli eroi un pò ‘diversi’ e inusuali: i medici che le hanno salvato la vita. E così, per il terzo anno consecutivo, ha deciso di vestirsi da neonatologa, per omaggiare il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Salesi di Ancona, che si è preso cura di lei quando la sua esistenza era davvero appesa a un filo.

L’idea

È la storia di Anna Grazia, nata prematura, che vive a San Benedetto del Tronto insieme alla mamma Lucilla, papà Vincenzo e i suoi due fratellini Armando e Francesco. Alla nascita, il 7 giugno del 2020, la bimba pesava solo 900 grammi e la sua vita era in pericolo. Grazie all’affetto della sua famiglia, e soprattutto all’amore dei medici che l’hanno seguita, è riuscita a sopravvivere. Venuta al mondo troppo presto, Anna Grazia è rimasta per oltre due mesi e mezzo al Salesi di Ancona, in terapia intensiva. I genitori potevano vederla poche ore a settimana, visto che si era ancora in lockdown e c’erano restrizioni stringenti. Hanno pianto e versato lacrime. Pregato e sperato che la loro terzogenita, la femminuccia della famiglia, uscisse da quell’incubatrice. A sostenerli c’erano i medici e c’era anche l’associazione ‘Prima del Tempo’, che li ha aiutati a superare un momento psicologicamente drammatico. Il 20 agosto, poi, è arrivata la splendida notizia: nonostante Anna Grazia fosse nata di 26 settimane e quattro giorni, è uscita dalla terapia intensiva, dimostrando di essere una combattente nata.

Il racconto

«Per omaggiare i medici che sono riusciti a salvarla, con grande professionalità e uno spiccato senso di umanità, ogni anno ‘mascheriamo’ la nostra piccolina da medico della terapia intensiva neonatale del Salesi – racconta mamma Lucilla -. Adesso, anzi, abbiamo acquistato anche una finta incubatrice da affiancare alla valigetta e allo stetoscopio. Sul camice, poi, è riportato l’adesivo viola, simbolo dell’associazione ‘Prima del Tempo’, che ci è stata davvero molto vicina. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare, in particolare, il dottor Alessandro Capestro e la nostra pediatra Tiziana Piunti. Loro sono la dimostrazione del fatto che ci sono degli ‘angeli’ anche sulla terra, che sono al nostro fianco e ci aiutano nei momenti di difficoltà».

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