Ascoli Piceno-Fermo

Un serpente luminoso per valorizzare uno dei borghi più belli del Piceno: San Benedetto di Folignano

L'idea, presentata questa mattina, consentirà anche di avere una sorta di mostra permanente sulla cultura e le credenze popolari locali

da sinistra Mauro Orsini, Barbara Tomassini, il sindaco Matteo Terrani e la consigliera Laura Addis

FOLIGNANO – Un serpente lungo oltre duecento metri, realizzato completamente con luci a led, per rendere ancora più suggestivo uno dei borghi più belli del Piceno: la frazione di San Benedetto, nel comune di Folignano. È quanto verrà allestito, nel piccolo paesino abitato da poche anime ma assai suggestivo, nel corso dell’estate, probabilmente a fine giugno, nell’ambito del progetto di led design intitolato ‘Squame di luna’.

I dettagli

L’iniziativa, finanziata attraverso un bando della Regione Marche per circa trentamila euro, cui si aggiunge una cospicua somma investita dal Comune, è stata presentata questa mattina dal sindaco Matteo Terrani, la consigliera Laura Addis, l’artista folignanese Barbara Tomassini e Mauro Orsini della ‘Compagnia dei Folli’. «Abbiamo partecipato a questo bando e siamo l’unico Comune del Piceno ad essere riuscito a ottenere il finanziamento – spiega Terrani -. Il progetto ha il duplice obiettivo di valorizzare il borgo di San Benedetto e, allo stesso tempo, far conoscere ai visitatori le peculiarità del nostro territorio, dalla cultura alle tradizioni». Il serpente luminoso, realizzato da Giorgio Morgese, si snoderà lungo le vie del paese e sarà allestito con led a risparmio energetico. Il tutto, inoltre, verrà arricchito da installazioni sonore, passaggi immersivi di colore, spettacoli e proiezioni artistiche, grazie alla collaborazione di alcuni artisti locali, tra i quali Barbara Tomassini, ma anche della ‘Compagnia dei Folli’, il ‘Teatro Cast’ e l’associazione ‘Appennino Up’.

Il significato

Il progetto di led design, in poche parole, diventerà una sorta di mostra, visitabile addirittura per due anni. «Attraverso i vari eventi collaterali che verranno organizzati da fine giugno – prosegue la consigliera Laura Addis -, faremo rivivere il borgo con le storie, le credenze, le superstizioni e i riti legati alla magia bianca, senza dimenticare l’esoterismo e le pratiche curative dell’epoca, partendo dal culto del serpente praticato prima dell’avvento della medicina moderna. Abbiamo scelto il serpente in quanto si tratta di un simbolo profondamente legato al territorio di Folignano». «Un tempo, infatti – prosegue Barbara Tomassini -, in paese veniva portata in processione anche la statua di San Domenico, il cui capo era contornato serpi. Inoltre, troviamo dei riferimenti al serpente anche nel libro di Secondo Balena dedicato alle tradizioni locali. Tanti anni fa, ad esempio, con il veleno del serpente venivano curate le malattie ‘neurologiche’ e, non a caso, Folignano è conosciuto come ‘il paese dei pazzi’. Battute a parte, si tratta di un progetto molto ambizioso».

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