Ascoli Piceno-Fermo

Ascoli, al via gli screening visivi per i bambini da 0 a 3 anni

"Vediamoci al nido" è il progetto grazie al quale saranno effettuati screening visivi ai bambini da 0 a 3 anni negli asili nido

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ASCOLI PICENO – Screening visivo a cura di alcuni specialisti per garantire la salute degli occhi partendo dai più piccoli. Si tratta del progetto che prenderà il via ad Ascoli Piceno per la diagnosi precoce dell’ambliopia, che vede la sinergia tra l’amministrazione comunale e gli enti del terzo settore del territorio.

L’iniziativa dal titolo “Vediamoci al nido” è promossa dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune, cofinanziata dai Lions Club Host di Ascoli Piceno e gestita da Officina dei Sensi, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e gli asili nido Virtus Coop e rientra nella programmazione del progetto nazionale AMGO. L’obiettivo è quello della prevenzione e la promozione della salute della popolazione, a partire dai più piccoli.

L’obiettivo di Vediamoci al nido

«Un’attività importante all’insegna della prevenzione, portata avanti insieme alle associazioni del territorio. La scelta degli asili nido è significativa, perché in questo modo si concentra l’attenzione sui più piccoli e sulla loro salute» ha detto il primo cittadino Marco Fioravanti.

Presente alla conferenze stampa anche l‘assessore ai Servizi Sociali, Massimiliano Brugni: «I piccoli saranno sottoposti ad autorefrattometria binoculare, attraverso uno strumento in grado di indentificare ipermetropia, astigmatismo e miopia. Il risultato, interpretato e valutato da un ortottista, farà scattare l’indicazione per una visita oculistica completa necessaria per fare poi una diagnosi più approfondita».

Come funzionerà lo screening

Lo screening verrà effettuato grazie all’utilizzo di un macchinario simile ad una macchina fotografica: «L’esame è non invasivo e dura pochi istanti, si tratta di una sorta di fotografia grazie alla quale sarà possibile effettuare la diagnosi precoce dell’ambliopia. I tempi di visita previsti sono di 15 minuti circa a bambino» come ha spiegato il Lions Club Host.

«È importante ricordare quanto la prevenzione visiva sia indispensabile proprio nei primi anni di vita, periodo chiave per uno sviluppo armonico della funzione visiva» ha sottolineato Chiara Mastantuono, coordinatrice del Servizio di riabilitazione dell’Officina dei Sensi. «Un difetto visivo o una malattia neuro-visiva se non diagnosticata e riabilitata per tempo può provocare danni importanti al sistema visivo e allo sviluppo globale del bambino. È essenziale anche diffondere la cultura della valutazione precoce delle funzioni visive, uniformando la modalità di valutazione, da ampliare fino all’età prescolare. Il progetto, oltre a promuovere una mappatura preventiva di eventuali deficit visivi, vuole contribuire a facilitare la raccolta e la condivisione dei dati da analizzare e delle valutazioni visive».

L’Unione Italiana dei Ciechi si inserisce all’interno di Officina dei Sensi e degli screening promossi da Iapb e Amgo. Come ha spiegato Gigliola Chiappini, presidente Uici di Ascoli Piceno e Fermo: «Prevenire da 0 a tre anni significa prevenire per tutto il percorso scolastico, permettendo anche un miglior accesso alla cultura. Attraverso questi screening si possono scoprire disturbi che verrebbero alla luce solo durante i primi anni di scuola: intervenendo subito si può dare una grossa mano alla riabilitazione».

Le associazioni del progetto

Le associazioni promotrici di questo progetto sono l’Officina dei Sensi e la Virtus Coop.

«Questo progetto è un ottimo esempio di sinergia tra l’amministrazione e gli enti del terzo settore del territorio. L’amministrazione comunale di Ascoli Piceno ha la capacità di creare terreno fertile per lo sviluppo di iniziative e di creare rete tra gli attori sociali del nostro territorio. Da sempre dimostra particolare attenzione ai bambini e alle persone più fragili» ha spiegato Mirco Fava dell’Officina dei Sensi.

Lo screening prenderà il via entro il mese di novembre. Come ha spiegato Stefano Rosa de la Virtus Coop: «Oltre alla normale attività educativa e pedagogica, per costruire e fortificare sempre di più una Comunità educante che sia in grado di fare rete per il benessere psico-fisico dei nostri bambini, sia fondamentale collaborare con tutte le realtà del nostro territorio per proporre progettualità che siano in grado di agire anche sul lato della prevenzione».

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