Ascoli Piceno-Fermo

A San Benedetto oggi è il giorno del Gay Pride: Nausica Vamp condurrà l’evento

L'appuntamento è in Piazza Giorgini dalle 17. Parteciperanno anche Simone&Elvira, Blue Pervinka, Perzo, Sanjo, Giovanni Smith e Meynsense. Lo slogan è "La prima volta fu rivolta"

Foto di Andrzej Rembowski da Pixabay

ASCOLI – Oggi pomeriggio il Gay Pride a San Benedetto. È il primo della storia. L’appuntamento è in Piazza Giorgini alle 17, con la performer e Miss Drag Queen Italia, Nausica Vamp che presenterà e condurrà la manifestazione. Lo slogan dell’evento, che ha fatto torcere il naso ad una parte della cittadinanza, oltre che della maggioranza consiliare di centro destra è «La prima volta fu rivolta» . Si tratta dello slogan che ricorda le violenze del 1969 a New York, quando dal locale Stonewall Inn partì una ribellione contro quelle che il mondo Lgbt considerava «violenze sistematiche delle forze dell’ordine con la comunità gay».

Sono passati cinquantadue anni da allora – affermano i promotori dell’iniziativa di San Benedetto – ma la lotta non è ancora finita. In Italia si gioca ancora al ribasso con i diritti e le tutele della comunità Queer».

Piazza Giorgini

Molti i personaggi presenti

Alla manifestazione di questo pomeriggio parteciperanno anche Simone&Elvira, Blue Pervinka, Perzo, Sanjo, Giovanni Smith e Meynsense. Il tutto si svolgerà secondo le regole antiassembramento per il rischio covid. C’è da augurarsi che tutto l’evento, molto colorato e festoso come sempre in questi casi, avvenga senza tensioni e problemi di ordine pubblico.

Nausica Vamp

Incertezza sul DDL Zan

Il grande «circo» del Gay Pride si tiene nella Riviera delle Palme proprio quando a livello parlamentare è in discussione il disegno di legge Zan sull’omofobia. Un testo che una parte della destra e del mondo cattolico considera sbagliato perchè vorrebbe imporre una visione del mondo unica e prevalente, oltre che inutile in relazione alle violenze dei singoli, in quanto per punire i reati esistono già le norme del Codice penale. Posizione del tutto diversa da quella dei promotori della legge, che vedono nel progetto un modo per difendere i diritti e le libertà di tutte le persone.

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