Ascoli Piceno-Fermo

Rave party sventato ad Ascoli, gli organizzatori rischiano fino a sei anni di carcere

I responsabili saranno denunciati in base al decreto anti-rave introdotto lo scorso ottobre dal governo Meloni

Una delle cave dismesse presenti a San Marco, location del rave

ASCOLI – Rischiano grosso, perfino dai tre ai sei anni di carcere, gli organizzatori del rave party che è stato sventato, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, ad Ascoli, nell’ex cava di colle San Marco. Un blitz, quello delle forze dell’ordine, che ha visto protagonisti gli agenti della squadra mobile e della Digos, i quali hanno appunto interrotto sul nascere la festa. Ricevuta la segnalazione di quanto stava accadendo, probabilmente dalla proprietaria dell’area, trattandosi di un luogo di proprietà privata, i militari sono intervenuti in forze, con l’ausilio anche di un reparto fatto giungere da Roma e di una pattuglia dei carabinieri.

Il blitz

Gli agenti hanno sequestrato attrezzature per la musica e importanti quantità di bevande alcoliche e stupefacenti, al momento ritenuti per uso personale. Sono stati individuati alcuni soggetti ritenuti gli organizzatori del raduno illegale, provenienti da Marche e Abruzzo, la cui posizione è in fase di valutazione in queste ore. I responsabili, come detto, saranno denunciati in base al decreto anti-rave introdotto lo scorso ottobre dal governo Meloni. Una norma, questa, che colpisce chiunque organizza e promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici e privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute o l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme su droga, sicurezza e igiene.

Le sanzioni

Il reato 633 bis è collegato alla violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene negli eventi e a quelle sulle sostanze stupefacenti. L’ipotesi di maggiore rigore viene circoscritta agli organizzatori e promotori dei rave party, mentre i partecipanti sono sempre punibili ma solo in base all’articolo 633 del codice penale, che riguarda l’invasione di terreni o edifici. La pena, per gli organizzatori, potrà andare dai tre ai sei anni di carcere, ma questi rischiano anche una multa da mille a diecimila euro. L’operazione compiuta dalle forze dell’ordine, comunque, ha fatto parecchio discutere in città. Sui social, ad esempio, in molti hanno criticato la presunta eccessiva pignoleria da parte della polizia, in quanto fino a quel momento i giovani, che stavano per prendere parte al rave, non avrebbero fatto nulla di male. Al contempo, tanti altri ascolani si sono complimentati con i militari per aver fatto rispettare la legge ed evitato, così, lo svolgimento di una festa che comunque era da considerarsi illegale.

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