Ascoli Piceno-Fermo

I primi due anni ad Ascoli del vescovo Palmieri: «Vicini alle famiglie, ai giovani e ai poveri»

Il presule lancia anche un messaggio in vista delle festività natalizie: «Prendiamoci cura delle persone più fragili»

Il Vescovo di Ascoli, Mons. Gianpiero Palmieri

ASCOLI – Due anni. Tanto è trascorso da quel 28 novembre del 2021, quando la diocesi ascolana accolse il nuovo vescovo Gianpiero Palmieri, nominato da papa Francesco a seguito delle dimissioni di monsignor Giovanni D’Ercole, il quale invece diede clamorosamente le dimissioni nell’ottobre del 2020 lasciando la città sotto choc. In questo biennio, il presule è riuscito ad entrare nel cuore di tanti ascolani grazie soprattutto al suo entusiasmo, alla sua umiltà e alla sua semplicità.

L’entusiasmo

«Il bilancio è più che positivo – racconta Palmieri -. Mi trovo molto bene e ciò che mi colpisce quotidianamente è la grande disponibilità, di tutti, a camminare insieme e realizzare, congiuntamente, tante cose belle per il nostro territorio». Da qualche tempo, monsignor Palmieri ha avviato il Cammino sinodale e in questi giorni ha diffuso alle parrocchie le nuove linee pastorali. «Nel Cammino sinodale la chiesa si ferma, riflette e progetta – prosegue il vescovo -. Abbiamo incontrato i ragazzi delle scuole, gli operai nelle fabbriche e le famiglie per ragionare insieme sulle decisioni da prendere per dare una forma diversa alla vita della nostra Chiesa. È opportuno essere più comunità, grazie agli organismi di partecipazione, ma sono state espresse anche le necessità di liturgie più coinvolgenti, una maggior attenzione al territorio, migliori proposte culturali. Attueremo anche iniziative di vicinanza alle famiglie in difficoltà e presteremo attenzione ai poveri. Tutte le varie proposte verranno analizzate, a maggio, dall’assemblea diocesana sinodale».

Le feste

Il Natale è vicino e il vescovo offre consigli su come vivere il periodo di festa. «Invito tutti a mantenere i propri sogni, che sono il motore della vita – spiega il presule -, Ma, allo stesso tempo, prendiamoci cura dei più fragili, aumentando il desiderio di bene. Dedichiamoci anche ai giovani, che hanno un profondo malessere. Solo così potrà essere un bel Natale».

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