Ascoli Piceno-Fermo

Dal Piceno alla Turchia: «Ho vissuto il dramma del terremoto in prima persona, ora cerco di aiutare»

Il 23enne è originario di Roccafluvione e si trovava in Mesopotamia per motivi di lavoro insieme a un suo amico

William Tagliapini

ASCOLI PICENO- Ha vissuto in prima persona il drammatico terremoto che ha colpito Turchia e Siria, proprio una settimana fa. E, dal profondo del suo cuore, non ha potuto far altro che promuovere una raccolta fondi per aiutare le popolazioni colpite dalla calamità. È la storia di William Tagliapini, giovane di Roccafluvione, un piccolo borgo del Piceno, che alle 4.17 del 6 febbraio scorso si trovava in viaggio a Sanliurfa, in Mesopotamia, per un impegno lavorativo, essendo ispettore per l’ente nazionale di meccanizzazione agricola.

Il racconto

Il 23enne era in compagnia del suo amico Francesco Topi, di Roma, quando entrambi sono stati svegliati dalla terribile scossa 7.8. «Sembrava che la stanza fosse stata sradicata da terra e fosse in balia del vento – racconta William -. Fortunatamente per noi l’albergo era un edificio di 300 anni con pareti di almeno cinquanta centimetri nel centro storico, che ha addirittura accolto sfollati dalla notte successiva. In strada, diverse famiglie erano in fuga senza una casa con solo i loro bambini in braccio avvolti in spesse coperte, sotto una pioggia incessante verso luoghi sicuri, accompagnate dalla tremenda voce degli Imam che scandivano le successive lunghe ore della notte pregando a morte. Ci siamo messi a disposizione della popolazione, offrendo il nostro aiuto in ogni modo possibile».

Il contributo

Il ragazzo, adesso, è tornato in Bulgaria, visto che per motivi di lavoro fa la spola tra Roccafluvione e Sofia. Nonostante abbia dovuto abbandonare la Turchia, però, ha deciso appunto di promuovere una raccolta fondi da destinare al popolo colpito dal terremoto. «Chiedo a chiunque ne abbia la possibilità di donare, qualsiasi ente ufficiale va bene – conclude William Tagliapini -. Noi abbiamo mandato dei soldi a Tugrul Çonoglu, il ragazzo della reception dell’albergo di Sanliurfa che malato, al freddo e vittima lui stesso, ha rinunciato a dormire per aiutare le altre vittime, occupandosi di portare vestiti e medicine a chi ne ha bisogno. Chi abbia voglia di donare a lui può scrivermi in privato, anche su Facebook».

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