Ascoli Piceno-Fermo

Nel Piceno mancano operai e tecnici per coprire il boom dell’edilizia: in campo corsi per la formazione

Superbonus e fondi sisma trainano la ripresa di un comparto che potrebbe riconvertire al lavoro molti disoccupati. Il punto con Paola Senesi, Fillea Cgil

ASCOLI – Un vero e proprio boom del comparto edilizio del Piceno, sta provocando un fenomeno inusuale per il territorio negli ultimi anni: l’offerta di lavoro è superiore alla domanda. Tanto che le imprese del settore, trainate dai cantieri legati alla riqualificazioni degli edifici (superbonus al 110%) e alla ricostruzione post-sisma, hanno bisogno di alcune centinaia di operai specializzati, ma anche di tecnici per coprire le loro esigenze sul campo.

E per adesso, vista la situazione di sorprendente piena occupazione sul piano locale, li trovano fuori dalla provincia di Ascoli e dalla regione. Ma è chiaro che, considerata la disoccupazione rilevante in altri comparti – manifatturiero in primis – in prospettiva potrebbero trovare gli addetti nella zona di attività, nel caso fossero disponibili e soprattutto formati per il nuovo impiego.

Nuovi corsi della scuola edile per formare figure specializzate

«La scuola edile sta lavorando in questa direzione – ricorda Paola Senesi, responsabile Fillea Cgil di Ascoli e Fermo – e lo farà sempre di più nel prossimo futuro. Dopo il corso di formazione per ragazzi stranieri, appena terminato – annuncia – un altro programma dovrebbe partire la prossima settimana, rivolto agli ex lavoratori che sono stati espulsi da molte fabbriche ed aziende negli ultimi tempi. L’edilizia e le costruzioni in generale – prosegue Senesi – potrebbero rappresentare davvero un modo concreto per riconvertire molte centinaia persone rimaste senza lavoro e reddito nella provincia, se adeguatamente istruite nel nuovo ambito. Ma tutto questo movimento positivo, dovrebbe favorire anche una ricostruzione diversa dal passato, fondata sulla qualità: i nuovi materiali da costruzione e le esigenze di sicurezza antisismica possono incentivare tali percorsi di rinnovamento».

Secondo il sindacato, questa alta offerta di lavoro nel comparto edile e che riguarda tutte le figure – dal manovale fino al direttore di cantiere – per adesso garantisce un livello di retribuzione adeguato agli addetti, nel rispetto dei contratti nazionali di categoria.

Il problema del rialzo dei costi delle materie prime

Cresce però nel settore, la preoccupazione di artigiani e pmi per la crescita rilevante dei costi dei materiali stessi, a cominciare da quello dell’acciaio. Un problema che nel medio periodo potrebbe portare a degli squilibri nel conto economico delle aziende meno strutturate, incapaci di sostenere le spese necessarie a portare a termine gli appalti ottenuti. Alcune associazioni hanno chiesto alle istituzioni interventi di calmieramento, che al momento sembrano improbabili. Altri operatori ed osservatori del comparto si augurano invece che nei prossimi mesi, il fenomeno possa essere riassorbito ed i prezzi possano arrestare la corsa.

L’Ufficio Ricostruzione Marche ha emesso 2400 decreti in tre mesi

Di certo si tratta di tutti fenomeni che segnalano una vivacità produttiva che non si evidenziava da molti anni, soprattutto nell’Ascolano e che fa ben sperare per la ripresa nel prossimo futuro. Considerando anche che l’edilizia è da sempre vista come il motore generale dell’economia, in una fase di nuova espansione. E i numeri parlano chiaro: secondo Rolando Rossetti, presidente della Scuola edile di Ascoli, l’Ufficio ricostruzione ha emesso negli ultimi tre mesi 2400 decreti per il via libera ai cantieri, la maggioranza dei quali riguarda proprio il Piceno. E molti altri sono attesi per i prossimi mesi.

Tutti nel comprensorio ascolano, sperano che il movimento innescato da bonus fiscali e fondi per la ricostruzione post-sisma non si arresti presto. Anche se resta l’ombra dello sblocco dei licenziamenti dopo l’estate che potrebbe avere un impatto non secondario sul mercato del lavoro locale.

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